Roma ha avuto un brusco risveglio. O meglio, le attività della Camorra a Roma hanno avuto un brusco risveglio. Nella mattinata di mercoledì 21 gennaio ha infatti avuto luogo una vasta operazione anticamorra della Direzione Nazionale Antimafia che, a seguito di un'indagine durata anni, ha portato all'arresto di 90 persone accusate di far parte del crimine organizzato, persone che spesso gestivano illecitamente ristoranti e bar situati nel centro di Roma. Tra Pantheon e Piazza Navona, sono stati circa 20 i locali posti sotto sequestro dai Carabinieri del Comando Provinciale di Roma. Tra i locali sotto accusa Pizza Ciro, Zio Ciro, Pummarola e Drink, Frijenno, Ciucculà e Pizzeria Sugo. La notizia ha fatto in pochi minuti il giro del web e la corsa ad individuare il nome dei ristoranti ha messo in secondo piano due dettagli che proprio dettagli non sono.Il primo riguarda lo status attuale dei locali in questione, ovvero, l'amministrazione controllata. Questa procedura viene avviata con la nomina, da parte della Procura, di una figura specializzata che ha il compito di monitorare con attenzione l'attività del ristorante durante tutto l'arco dell'iter processuale, che potrebbe durare non pochi anni. In questo lasso di tempo il ristorante rimane dunque aperto e i dipendenti mantengono il loro posto di lavoro.
E questo ci porta al secondo approfondimento. La qualità dei prodotti serviti. L'intera operazione è stata seguita anche, in parallelo, dal Nucleo Antisofisticazione e Sanità (NAS) dell'Arma dei Carabinieri. I controlli sugli alimenti e loro conservazione non hanno riscontrato anomalie, questo ha permesso ai locali di proseguire nelle loro attività. Certo da qui a consigliarvi di frequentarli ce ne corre, anzi vi consigliamo – specie in questa fase storica – di moltiplicare le vostre attenzioni nella scelta del luogo per andare a pranzo o a cena fuori. I posti dalla dubbia proprietà sono spesso più che individuabili da un occhio mediamente allenato, ma se non riuscite a farvi un’idea, beh, affidatevi alle guide gastronomiche: strumenti in questo momento ancor più cruciali per il consumatore che non vuole finire a arricchire mafie, camorre e dintorni.