L'evento
Marsala e i suoi vigneti, la sua storia antica che si perde nella notte dei tempi. Marsala e il suo vino, quel nettare liquoroso che ha segnato nel tempo la fama del territorio, diventandone il simbolo più rappresentativo e conosciuto al mondo. Che ancora una volta torna a essere protagonista di una festa del gusto in scena il prossimo 11 novembre: è l'Open Day di Cantine Pellegrino, fra i nomi di riferimento per il panorama vitivinicolo locale, con una produzione invidiabile di vini bianchi, rossi, moscato e passito di Pantelleria, zibibbo e marsala. Un'opportunità unica per degustare le migliori etichette dell'azienda ma anche e soprattutto per rievocare l'atmosfera dei conventi di un tempo, grazie alla collaborazione con il Monastero di Santa Caterina di Palermo e l'Antica pasticceria del Convento di Erice.
La pasticceria dei monasteri
Tema di quest'anno, infatti, è l'arte dolciaria siciliana, ma non una qualunque: quella dei conventi femminili dell'isola, custodi di ricette storiche, vere fucine di prodotti e sapori nuovi. È proprio all'interno di conventi, infatti, che nascono la maggior parte delle specialità dolci e liquorose italiane, dal celebre centerbe a una serie di biscotti secchi golosi e saporiti. Con l'Open Day di Cantine Pellegrino si potrà consultare i ricettari del passato e ammirare gli strumenti utilizzati per la realizzazione dei pasticcini. “La tradizione dolciaria siciliana rappresenta uno dei vanti della cucina italiana”, ha commentato Maria Chiara Bellina, responsabile enoturismo e sesta generazione della famiglia Pellegrino. “Siamo davvero orgogliosi di essere la prima cantina a dedicare all'argomento un così grande evento mai aperto al pubblico”. E fare luce su quell'arte millenaria tramandata dalle monache di clausura “all'interno delle mura impenetrabili e intrise di preghiera e silenzio dei loro monasteri”.
Le fondamenta della pasticceria moderna
Specialità divenute parte integrante della gastronomia siciliana, da abbinare con i vini dolci di Pellegrino. I cannoli, per esempio, la cassata, le minne di Vergine, il trionfo di gola, la frutta martorana, la testa di moro... dolci che senza l'abilità delle suore non sarebbero mai arrivati ai giorni nostri. In principio donati dalle monache ai vescovi e medici per ricambiare favori ricevuti e guadagnarsi simpatie, col tempo i pasticcini iniziarono a rappresentare una fonte di reddito: nacquero così i primi laboratori dell'isola, botteghe specializzate impegnate in una preparazione di qualità sempre più alta. E non solo: è sempre nei conventi che inizia per la prima volta a emergere l'attenzione verso la forma e l'estetica, con una primordiale arte della decorazione. Glassa e frutti canditi erano fra gli ingredienti più comunemente usati per impreziosire le golose ricette, prodotti che ancora oggi rappresentano il simbolo della Sicilia più dolce.
Il programma
Un viaggio nel passato, quello messo in scena da Cantine Pellegrino, fra visite guidate alle storiche cantine e l'assaggio dei dolci dei conventi. Ci sarà poi anche il Calendario della Solidarietà 2019, creato dall'azienda e dedicato alla storia del marsala, il cui ricavato sarà devoluto all'Associazione Gruppi di Volontariato Vincenziano, impegnata a combattere la povertà attraverso attività specifiche strutturate presso i diversi centri. Spazio anche ai più piccoli, con le “Favole in Cantina”, scuola di pasticceria organizzata dalla libreria “L'albero delle storie” di Marsala e poi, ancora in ambito dolce, “I segreti del Convento di Santa Caterina”, con i rappresentanti della cooperativa Pulcherrima Res che presenteranno al pubblico l'attività di produzione nelle cucine del Monastero palermitano, iniziativa inserita all'interno del più ampio progetto di recupero della storia e della cultura del complesso barocco avviato nel 2017 da Padre Bucaro. E ancora racconti, assaggi, tour guidati, laboratori e seminari per ritrovare il fascino dimenticato dei sapori di una volta.
Open Day Cantine Pellegrino – Marsala - Lungomare Battaglia delle Egadi, 10 - www.carlopellegrino.it/
a cura di Michela Becchi