La trattoria centenaria nascosta nelle viscere del Rione Sanità a Napoli

18 Ago 2024, 11:06 | a cura di
Negli antichi quartieri partenopei si celano benissimo tesori architettonici, storici e pure enogastronomici. Cantina del Gallo è una trattoria che ha superato il secolo da un bel po' e accoglie i suoi avventori a suon di cucina verace e di storie del tempo che fu

Napoli era un’altra Napoli quando, nel 1898, Domenico Silvestri, detto Minigone, aprì la Cantina del Gallo, locale ubicato nel Rione Sanità, tra le Catacombe di San Gaudioso e il suggestivo Cimitero delle Fontanelle, ex ossario adoperato per ospitare le vittime della grande peste del 1656. Il Rione Sanità risale alla fine del 1500: il quartiere fu edificato per ospitare famiglie facoltose in un vallone incontaminato e salubre chiuso tra le colline di Materdei e di Capodimonte ed i Colli Aminei che in epoca greco-romana era usato come luogo di sepoltura. Lì dove un tempo era campagna e si allevavano e vendevano galli – da qui l’insegna - da oltre un secolo c’è il locale della famiglia Silvestri.

La sorpresa comincia dal parcheggio

Napoli è bella sopra il livello stradale, ma anche sotto: il sottosuolo della Sanità è testimone della stratificazione archeologica e storico-artistica della città e del suo rapporto con i defunti. Tratti di necropoli ellenistica, poi le catacombe di San Gennaro, quelle di San Gaudioso e di San Severo. Lo stesso Cimitero delle Fontanelle è realizzato all’interno di una gigantesca cava di tufo, sotto la collina di Materdei, votato al culto seicentesco delle anime pezzentelle, quelle anonime e abbandonate, le anime del Purgatorio. La Cantina del Gallo ha un ampio parcheggio sotterraneo, rarità nel centro storico partenopeo, che scende fin nelle viscere della città: è una cava di origine borbonica, dalla sezione trapezoidale, che si trova alle spalle dell’attuale pizzeria e che durante la Seconda Guerra Mondiale fungeva da rifugio antiaereo. Chi non viene in macchina, però, può affidarsi alla Linea 1 della metropolitana, siamo vicini alla Stazione Materdei.

Cosa si mangia alla Cantina del Gallo

L’insegna della famiglia Silvestri è qui dal lontano 1898, nasceva come Vini e Oli, numerose le foto d’epoca che ritraggono il vecchio locale. Negli anni è stata prima trasformata in cantina con cucina e poi in trattoria e pizzeria (c'è pure uno spazio all'aperto). Oggi, oltre a proporre cucina tradizionale e pizza napoletana di tutto rispetto, rappresenta anche un presidio appassionato per la storia del luogo. Rosario – quarta generazione, ma la quinta, con i figli, è già a lavoro con lui – è abile narratore e accoglie i clienti come in casa sua. In cucina la moglie Rosalia Cacace prepara ottimi crocchè, arancini, pasta alla genovese, pasta e patate, stoccafisso al forno.

La pizza di Rosario è una madeleine, leggera e ampia, declinata in un menu essenziale, una ventina le scelte: cavalli di battaglia la Cafona, con pomodoro, pomodorini, origano, aglio, peperoncino e parmigiano, e il Cappello del prete, un calzone, la cui forma s'ispira al copricapo indossato un tempo dagli ecclesiastici, con due "falde" create ad hoc per contenere rispettivamente salsiccia e friarielli e ricotta e cicoli. Altra colonna del menu le montanarine, fritte e poi ripassate in forno, e i pizzicotti, piccoli fagottini di impasto ripieni come fantasia consiglia, anche in versione dolce.

Cantina del Gallo – via Al. Telesino, 21 – Napoli - www.cantinadelgallo.com

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