Campari cede la cantina piemontese Enrico Serafino a Krause Holdings Inc, società statunitense (Iowa), per una cifra di 6,1 milioni di euro. Il closing dell'operazione (che prevede il 100% del capitale sociale) è previsto per il 30 giugno prossimo. Nell'operazione rientrano il marchio, circa 12 ettari di vigneti, gli impianti per la vinificazione e la produzione, il magazzino e gli immobili. Si tratta della prima cessione dei marchi Campari nel comparto still wine, gli altri in trattativa sono Sella & Mosca e Teruzzi & Puthod (advisor Mediobanca). La Krause Holdings, di proprietà di Kyle J. Krause, controlla la catena Kum & Go di negozi al dettaglio negli Stati Uniti, la società Solar Transport e un significativo portafoglio di proprietà immobiliari. Assieme a sua moglie, Krause (appassionato di vini piemontesi) possiede aziende agricole biologiche negli Stati Uniti.
Sarà ancora Campari a distribuire i vini della Enrico Serafino (tra cui Barolo, Barbaresco e Alta Langa, per circa 500 mila bottiglie) a partire dal primo luglio. Lo prevede un accordo di distribuzione esclusivo in base al quale il Gruppo Campari, guidato dal ceo Bob Kunze-Concewitz, continuerà a distribuire i vini della cantina di Canale (Cuneo) sia in Italia sia nel mondo, attraverso la business unit wines, struttura che gestisce la parte vinicola.
Le dichiarazioni a caldo. La strategia di Campari
“L'operazione” afferma Kunze-Concewitz in una nota “conferma la strategia del nostro Gruppo che punta a rafforzare ulteriormente il portafoglio spirit di rilevanza strategica e a elevato margine, anche attraverso la razionalizzazione delle attività non-core”. Dal 2015, Campari ha venduto il marchio Limoncetta di Sorrento in Italia (7,0 milioni di euro) e la divisione Federated Pharmaceutical in Giamaica (13 milioni di euro).
Per Kyle J. Krause (ceo della Krause Holdings) i vini Enrico Serafino rappresentano “un'eccellente opportunità di diventare parte della ricca e lunga storia di un’azienda vinicola fondata nel 1878. Abbiamo intenzione di fare leva sull’eredità del brand e focalizzarci sulla produzione di vini di prim'ordine. Sono molto appassionato di vini italiani, specialmente quelli prodotti in Piemonte. Questa acquisizione” conclude “fornisce una base su cui investire. La mia intenzione è continuare a espandere la coltivazione dei vigneti in questa regione”.
a cura di Gianluca Atzeni