A Pavana, frazione di Sambuca Pistoiese, immersa tra le verdi colline che segnano il confine tra l'Emilia Romagna e la Toscana, si trova un'osteria che è molto più di un semplice luogo dove gustare un buon pasto. Si chiama Caciosteria dei Due Ponti, un luogo dove il tempo sembra rallentare, cullato dal silenzio della natura e dal calore di un'accoglienza familiare. Ed è proprio qui che Francesco Guccini, lontano dai riflettori e dal clamore della sua carriera, ha trovato un rifugio per l'anima.
La Caciosteria, il rifugio di Francesco Guccini
Niente foto, niente manifesti, niente che possa anche lontanamente sembrare un'ostentazione della presenza del cantautore. L'amicizia tra Guccini e Domenico, il titolare, è vera, fatta di rispetto e di una genuinità che traspare da ogni dettaglio e che mai "Mimmo" penserebbe di sfruttare. L'ambiente della Caciosteria è semplice e accogliente, l'atmosfera è quella di una casa dove ci si ritrova tra amici, legati dalla passione per il buon cibo, il buon vino e le buone conversazioni.
La cucina, un mix di tradizione emiliana e toscana, è un tripudio di sapori autentici: i tortellini in brodo, capaci di evocare ricordi d'infanzia, i tortelloni di burrata e gnudi di ricotta di bufala, la ribollita, ricca di storia e di ingredienti genuini, fino a una selezione di oltre quaranta varietà di formaggi e salumi. Ogni piatto è preparato con cura e attenzione, come se fosse destinato a un ospite speciale. Un modo di fare ristorazione, quello di Domenico ed Elisabetta, premiato da Slow Food con la Chiocciola.
E Guccini, in questo piccolo angolo di paradiso gastronomico, è un ospite speciale ma al tempo stesso uno di casa. I suoi gusti, come racconta Domenico, variano a seconda del periodo: a volte predilige il coniglio con purè, a volte i tortellini in brodo, scatenando simpatiche "battaglie" culinarie con gli amici parmensi, fieri sostenitori degli anolini. Un'ironia che si mescola alla passione per la buona tavola, creando un'atmosfera conviviale e spensierata.
Nel nuovo libro anche i pensieri fatti alla Caciosteria
Ma la vera magia si compie a fine serata, quando l'osteria, quasi per incanto, si trasforma in un salotto letterario. Guccini non suona più, ma la sua voce, roca e avvolgente, riempie lo spazio di racconti, aneddoti, riflessioni che sono poi quelli che anticipano i temi dei suoi libri. Le parole scorrono come un fiume in piena, trasportando gli ascoltatori in un viaggio immaginario fatto di poesia, storia e saggezza. Così è successo anche con il suo nuovo, Così eravamo. Giornalisti, orchestrali, ragazze allegre e altri persi per strada, una raccolta di racconti ironici e nostalgici, nei quali Guccini racconta, attraverso piccoli momenti di vita, episodi che vanno dall'infanzia alla giovinezza, ognuno legato a esperienze personali e collettive che catturano i cambiamenti di un'epoca ormai lontana.
E tra una chiacchiera e l'altra, non manca lo spazio per l'ironia. Domenico, con un guizzo negli occhi, racconta di aver inventato il “brodo alla cantautore" e i "ravioli alla cantautore", racconta - scherzando - di dover pagare a Guccini "salatissime" royalties per l'utilizzo del suo nome nei piatti. E le risate riempiono ancora di più quell'atmosfera conviviale.
Ritrovare la dimensione più intima
L'osteria di Pavana è un luogo dove la cucina si intreccia con la cultura, dove il cibo diventa un'occasione di incontro e di condivisione, dove l'amicizia si nutre di parole e di sapori autentici. E qui Guccini, lontano dal frastuono del mondo, ritrova la sua dimensione più intima e autentica. Dimensione, fatta di semplicità e di calore umano, dove ogni gesto, ogni parola, ogni piatto assume un significato speciale. Del resto, Pavana ha un ruolo centrale nella poetica del cantautore: trascorreva qui le estati durante la guerra e il paese rappresenta una parte fondamentale della sua identità. Non per niente nelle sue canzoni, brani come "Amerigo" e "La Locomotiva", per esempio, evocano ricordi legati alla famiglia, alla comunità e al paesaggio dell'Appennino.
E in tutto questo mondo, la Caciosteria dei Due Ponti non è solo un ristorante per il cantautore, ma un luogo dove può riconnettersi con le sue radici, condividere momenti significativi con amici e familiari, e riflettere sulla sua vita attraverso la musica e la cultura. Questi ricordi rendono il locale un punto di riferimento non solo gastronomico ma anche culturale per il cantautore e per coloro che lo seguono. Domenico Zummo, con la sua passione per la cucina e la sua innata ospitalità, e la moglie, hanno saputo creare un luogo unico, un'oasi di pace e di piacere. E in questa casa, aperta a tutti coloro che cercano un'esperienza autentica, il tempo sembra davvero fermarsi, per lasciare spazio al gusto, alla convivialità e alla bellezza delle cose semplici.