La Gran Bretagna, terra del Marmite e delle marmellate, sta finalmente abbracciando la crema spalmabile preferita dagli statunitensi, con decine di varietà sugli scaffali dei supermercati. Parliamo del burro d'arachidi, simbolo delle colazioni americane, alimento iconico che in Europa abbiamo imparato ad apprezzare solo recentemente. Lo ha certificato il New York Times in un lungo articolo dove racconta della crescita del fenomeno nell'ultimo decennio. Ma non è solo la Gran Bretagna ad essersi accorta che la crema color nocciola non è affatto male. Anche in Italia, infatti, il burro d'arachidi ha conquistato un posto di rilievo nella dieta delle persone.
Burro di arachidi: da "americanata" a passione vegana
Il burro di arachidi è ottenuto con un procedimento facilissimo e che non richiede altro che tostare le arachidi crude, frullarle con un pizzico di sale fino a ottenere una pasta densa e spalmabile ricca di fibre, grassi sani e soprattutto di proteine. Per anni, il burro d'arachidi ha diviso gli italiani tra amanti e detrattori. La sua consistenza collosa e il sapore tra il dolce e il salato lo rendevano un prodotto di nicchia. Tuttavia, negli ultimi anni si è assistito a un vero e proprio boom di popolarità, risultato di una crescente consapevolezza dei consumatori italiani verso i prodotti più salutari. Un cucchiaio di burro d'arachidi, semi di chia e latte vegetale ora finiscono nello smoothie mattutino per una carica di energia.
Un mercato in espansione
Se in passato l'offerta si limitava a pochi brand industriali, oggi sugli scaffali dei supermercati italiani troviamo una crescente scelta di prodotti, che si differenziano per tostatura delle arachidi, grana (chunky o creamy) e - soprattutto - assenza di altri ingredienti. Parallelamente, infatti, sta emergendo un vivace mercato di produttori artigianali, che offrono burro di noccioline di alta qualità, realizzato con arachidi selezionate, un pizzico di sale e basta. Il successo del burro d'arachidi in Italia è in parte legato al fascino della cultura statunitense, di cui questo alimento è un simbolo.
La storia del peanut butter
Le arachidi non sono frutta secca, bensì legumi, parenti stretti di fagioli e lenticchie. Nato negli Stati Uniti, il burro di arachidi è diventato un vero e proprio simbolo della dieta statunitense, infiltrandosi nella pop culture. Un esempio? Elvis Presley ne era ghiotto (lo mangiava direttamente dal barattolo) e il panino di sua invenzione a base di burro di arachidi, banana e bacon croccante porta il suo nome, The Elvis. La produzione industriale del burro d'arachidi è nata negli Stati Uniti alla fine del XIX secolo. Marchi come Jif e Skippy hanno contribuito a renderlo un prodotto di massa, associato alla vita quotidiana delle famiglie americane. Sono seguite poi produzioni più sane e con meno ingredienti e addirittura è più che altro popolare adesso farselo in casa.
Le altre creme spalmabili
L'attenzione verso il burro d'arachidi ha aperto menti e palati ad altre creme spalmabili, soprattutto per chi cerca di fare scelte alimentari consapevoli. Se fino a pochi decenni fa in Italia c'era solo la crema spalmabile alle nocciole e cacao della nostra infanzia, ora la scelta si è notevolmente allargata, e a beneficio della nostra salute. Dolce e calorica, a causa dell'alto contenuto di zuccheri e grassi saturi, con latte scremato in polvere, e zero fibre e proteine, oggi diventa meno attraente rispetto alle alternative più sane. Gli altri "burri" a base di frutta secca, come mandorle, pistacchi e anacardi sono simili al burro d'arachidi per contenuto di proteine e fibre, e rappresentano un'ottima alternativa per chi è allergico alle arachidi, o chi deve evitare zuccheri in eccesso.
Oltre il famoso PB&J c'è di più
Il burro d'arachidi non è più solo una semplice crema spalmabile da gustare nel peanut butter and jelly sandwich, il panino a base di burro di arachidi e marmellata - classica quella viola, al gusto uva (per niente conosciuta qui in Italia, stranamente), ma è anche ingrediente in pasticceria. Utilizzato in numerose ricette, sia dolci che salate, soddisfa i palati più diversi. La sua versatilità lo rende un alleato prezioso in cucina, perfetto per preparare dolci, biscotti, e snack. I cookies al burro d'arachidi sono un classico intramontabile, e l'abbinamento con il cioccolato fondente è notevole. Popolari sono anche i brownies al burro d'arachidi, densi e dal sapore intenso. È talmente mainstream che ormai il burro di arachidi è gusto di gelato, ingrediente per barrette proteiche insieme ad avena e semi; ripieno per salatini come i brezel, o per praline di cioccolato.
Ma le arachidi sono anche utilizzate per produrre oli, farine e sono un ingrediente fondamentale in molte cucine del mondo, soprattutto in quella asiatica, nella preparazione di piatti salati, come salse e condimenti. La cucina thai e quella indonesiana infatti fanno larghissimo uso delle arachidi tostate. Pensiamo alla salsa satay, dove il burro di arachidi è un ingrediente fondamentale per questa specialità cremosa e speziata, tipica della cucina indonesiana. La peanut sauce è più semplice, ideale per accompagnare involtini primavera, verdure crude o come condimento per carni o pesci arrosto. Anche se la salsa hoisin tradizionale non contiene burro d'arachidi, ma sovente la si arricchisce aggiungendone un cucchiaio. Si sposa benissimo con carni alla griglia, verdure saltate e noodles.
Ricetta dei noodles al burro d'arachidi e verdure
Ingredienti per 2 porzioni
- 180 g di noodles soba (farina di grano saraceno)
- 2 cucchiai di burro d'arachidi senza zuccheri aggiunti
- 2 cucchiai di salsa di soia
- 1 cucchiaio di olio di sesamo
- 300 g di verdure miste (broccoli, edamame, fagiolini, carote) tagliate a julienne
- Sale
- Olio piccante o peperoncino in fiocchi
- Semi di sesamo tostati
Preparazione
Scottare i noodles in abbondante acqua salata. Nel frattempo, saltare le verdure in padella con un filo d'olio di semi. Scolare i noodles e aggiungerli al wok o padella con le verdure, il burro d'arachidi, la salsa di soia, olio al sesamo sale e peperoncino piccante a piacere. Saltare per qualche minuto e guarnire con una pioggia di semi di sesamo prima di servire.