Mozzarella di bufala a bordo
Il modo di viaggiare cambia, i gusti dei viaggiatori anche. Negli ultimi 10 anni il mondo del turismo ha subito una sorta di rivoluzione, grazie alla digitalizzazione dei viaggi - dai voli low cost alla prenotazione online di hotel e b&b, dall’organizzazione delle attività in loco alla scelta in base alle recensioni dei clienti - ma sono anche emersi nuovi modi di intendere il viaggio, a partire dal turismo enogastronomico. Ed è proprio il cibo ad attrarre sempre di più i viaggiatori, tanto da spingere aziende e compagnie di viaggio a inserirlo come elemento centrale nell’organizzazione e nella proposta al cliente. Non sorprenderà dunque (o forse un po' sì) l'ultimo progetto di Costa Crociere per conquistare l'apprezzamento del pubblico facendo leva sulla cultura gastronomica made in Italy, con la realizzazione di un caseificio a bordo. Insolito, ma non impossibile.
Il caseificio sulle navi Costa Crociere
Gustare la mozzarella di bufala ammirando la linea dell’orizzonte marino è già possibile: Costa Crociere è la prima compagnia al mondo che permette agli ospiti di assaporare questo prezioso alimento del Made in Italy come in un vero caseificio. “La novità è già disponibile su Costa Diadema e su Costa Favolosa, e nei prossimi mesi arriverà a bordo di altre sei navi” ha spiegato Giuseppe Carino, vicepresidente dei settori Guest experience e onboard revenues di Costa Crociere.
Il progetto è stato realizzato in partnership con Latteria del Curatino (Comat e caseificio Podere dei Leoni) grazie a un innovativo macchinario della Comat, alimentato a elettricità e vapore. La cagliata di latte vaccino e di bufala della zona della Piana del Sele, provincia di Salerno, sono le materie prime che i casari usano a bordo: la pasta filante viene prima lavorata dalla macchina e poi “mozzata”, oppure modellata a mano per diventare mozzarella di bufala, fior di latte, burrata, stracciatella, zizzona, sfoglia o scamorza. Per gustare l’autentico sapore campano cullati dalle onde: un’esperienza che difficilmente i clienti potranno dimenticare sebbene forzi un po' i concetti di km0, filiera, territorialità. A proposito di storytelling, facendo attenzione però a non strumentalizzare la perizia e le peculiarità degli artigiani del paese.
a cura di Francesca Fiore