Montagne di scaffali stracolmi di vino, grandi salumi e formaggi. La storica enoteca di Roma mai passata di moda

24 Gen 2025, 12:32 | a cura di
Passeggiando lungo via Ripetta, a due passi da piazza del Popolo, c’è un’enoteca storica - Buccone - assolutamente da visitare

Entrando nel locale, si percepisce immediatamente il fascino di un luogo speciale: soffitto altissimo a cassettoni, scaffali in legno scuro che, innalzandosi fino al soffitto, stipano centinaia di bottiglie d'ogni genere con un assortimento unico. La selezione di etichette è curata con estrema attenzione, spaziando dai grandi classici delle più rinomate cantine italiane, ai piccoli produttori che incarnano la filosofia dei migliori territori vocati dello Stivale. La sala è carica di atmosfera e richiama una stratificazione di ricordi ed epoche: candelieri di ferro battuto, pavimento in cotto, e poi disegni, ritagli, mappe e fotografie tappezzano le pareti. Da un arco di mattoni a vista, si accede alla "sala lettura" dove un trompe l'oeuil firmato Fornasetti mostra pareti traboccanti libri. Qui il divano a seduta continua è il luogo dove si ospitano eventi culturali e presentazioni, incontri con i produttori e altre chicche in calendario. Ogni volta che vengo qui, che sia per l’acquisto di una bottiglia, o per un pranzo senza pensieri, o anche solo per perdermi tra le etichette storiche e la cassa fin de siècle, mi sento a casa. Buccone è stata la prima enoteca a Roma a servire alla mescita vini di un certo livello, si colloca in quel microcosmo che è via Ripetta; strada solcata da milioni ma mai snaturata dal suo originale fascino. Passato di famiglia in famiglia, lo storico vinaio rinasce dopo un periodo buio con l'entrata di Paolo Trimani, che ne prende il timone e, omaggiandone le origini, la eleva a gioiello per amanti del genere. Facendo due chiacchiere con Paolo, mi sono fatta raccontare la storia di questo luogo magico.

Buccone interno

Gemma storica nel cuore di Roma

In origine rimessa di carrozze del palazzo che la ospita, nasce alla fine dell'Ottocento la rivendita di olio, vino e liquori della famiglia Perinelli. A seguito della Prima guerra mondiale gli subentra la famiglia Zecca. Poi, dal 1969, diventa enoteca di proprietà di Domenico Buccone, e la sua sposa Maddalena Trimani, «Maddalena era la sorella di mio padre, Marco» mi spiega Paolo. La coppia amplia l'offerta inserendo anche ricercatezze alimentari: miele, pasta, marmellate; «i loro figli, miei cugini, Francesco e Vincenzo, hanno poi ereditato le redini dell'enoteca negli anni Novanta».

Tempio del gusto a tutto tondo

«Io sono arrivato qui alla fine del 2019; pochi mesi dopo, via Ripetta era un deserto», racconta Paolo, «ma abbiamo recuperato presto la clientela storica e quella straniera che si riaffacciava ai viaggi dopo il lockdown con un menu cambiato, più snello, fruibile da mattina a sera, con specialità da abbinare ai vini». Buccone è ben lungi dall'essere solo un luogo dove acquistare vino, qui ci si può fermare al banco per un bicchiere e via, o restare per qualche ora, seduti ai tavolini, abbinando calici a ostriche del Poitou-Charentes. La carne del carpaccio di chianina e parmigiano vacche rosse 30 mesi, e le mirabili polpette di bovino e suino servite su crema di patate sono della macelleria Annibale a due passi. Le zuppe cambiano ogni giorno. I formaggi d'oltralpe sono un assortimento opportunamente detto Paradoxe Français, e il prosciutto crudo è a rotazione, e sempre un po' particolare, «a febbraio ci sarà un Sauris» sorride Paolo mentre sbavo scrutando il menu. Lui l'offerta di Buccone la definisce «informale, ma rigorosa: serviamo con la stessa cura e costanza la bottiglia di Sassicaia del 2016, e lo spritz».

La selezione di etichette e bottiglie del vinaio più antico del tridente «è simile a quella di Trimani a via Goito» continua Paolo. «Il nostro indirizzo, la tipologia di servizio e la clientela romana ci fanno salire sulla parte alta della gamma, ma vogliamo evitare l'effetto gioielleria». Ci tiene ricordarmi che «fino a 150 anni fa, più avanti, in fondo a questa strada c'era un porto fluviale, con tutta una sua fauna associata», dall'altro lato del negozio invece, a piazza del Popolo, palazzi nobiliari. «Questa di via Ripetta è stata una zona di cerniera fra le due facce del tridente». Al contrario della vicina via del Corso, «qui non si è ceduto all'invasione di boutique, la nostra via Ripetta è rimasta uguale nel tempo: ci siamo ancora noi, Annibale, un paio di storiche osterie, l'ospedale delle bambole, la Ditta Poggi» negozio dove artisti come Guttuso, Dalì e gli esponenti della Scuola Romana compravano tele e tinture.

"Il posto dove vorrei essere cliente"

«Il rito dell'aperitivo è sempre stato appannaggio dei bar degi grandi alberghi. In questa zona si beveva o da Rosati o da Canova, i bar "dirmpettai" della Dolce Vita che si facevano la guerra. Negli anni Novanta sono inizate a spuntare le enoteche come luoghi da frequentare. Noi eravamo qui già da un secolo». Oltre alla vendita e alla somministrazione, Buccone è da sempre, ma ancora di più ora con il tocco fatato della nuova proprietà, un punto di incontro e di crescita per gli appassionati della cultura del vino. «Agli incontri con i produttori mi fa piacere che partecipino i ragazzi dello staff. Per Silvia Tulini e Giuseppe Salvaggio, i miei due bracci destri, è importante conoscere a fondo il prodotto, e capire da dove nasce, soprattutto da chi viene fatto, per poi saperlo raccontare a chi lo sorseggia. Il nostro è sempre lavoro, certamente, ma non solo reddito; preferisco la qualità dell'incasso alla quantità».

Sorseggiando insieme un calice di Champagne Piper-Heidsieck "Essentiel" by Trimani, un extra Brut che esalta le caratteristiche del pinot noir e del meunier nato dalla collaborazione con lo chef de caves della Maison Emilien Boutillat, Paolo mi racconta dei "bucconiani", un chiassoso gruppetto di habitué che quasi tutti i giorni occupa il tavolo davanti al bancone di marmo sormontato dal frigo in legno degli anni Sessanta. «Io sono uno di loro, questo è il posto che amo e dove vorrei essere cliente». L'isola di scaffali al centro della sala, alta fino al soffitto, colma di bottiglie, è arredo funzionale e opera d'arte a sé. «Qui non c'è stato alcun progetto» dice Paolo, «solo accumulo: una stratificazione nel tempo di elementi e atmosfera». Sono certa che queste mura hanno ascoltato mille storie: racconti di famiglie, la nascita di amori, brindisi importanti, e amicizie sbocciate davanti a un bicchiere di vino.

Buccone Vini e Olii - Via Ripetta 19 - Tel. +39 06 3612154 - Instagram - Aperto tutti i giorni, dalle 10:00 alle 22:00

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