Educazione alimentare. Come portarla tra i banchi di scuola
L’educazione alimentare come componente necessaria di un completo percorso formativo. L’argomento è stato a più riprese motivo di dibattito tra convinti sostenitori della materia e riforme molto più morbide (quando non addirittura indifferenti) nell’affrontare il problema. Eppure, in mancanza di una legislazione unitaria, sono molte le iniziative che provano a migliorare il rapporto di giovani e bambini con il cibo, così da fornire loro in ambito scolastico gli strumenti necessari per crescere come consumatori consapevoli dell’importanza della qualità a tavola. Soprattutto in un Paese come l’Italia, che di qualità ha molta da offrirne.
È il caso dell’olio extravergine d’oliva, che ha trovato delle strenue sostenitrici nelle donne di Pandolea, l’associazione che riunisce produttrici e figure femminili legate al mondo oleario, impegnate a vario titolo nella promozione di percorsi formativi che valorizzino la cultura dell’extravergine di fronte a una giovane platea.
Bruschetta o merendina. L’extravergine spiegato da Pandolea
Il progetto Bruschetta o merendina, in collaborazione con ClioEdu (specializzata in servizi digitali innovativi per la formazione), ne è un altro esempio, sviluppato sulle potenzialità dell’e-learning, attraverso un programma di apprendimento interattivo articolato in tre moduli. Con la partecipazione di Giunti Italia e il patrocinio del Padiglione Italia, l’iniziativa si rivolge contemporaneamente a più soggetti, dagli insegnanti, che possono approfondire la conoscenza dell’argomento con i corsi di L’olio d’oliva a 360° al ciclo di lezioni curate dal professor Eugenio Del Toma e destinate alle ultime tre classi della scuola primaria, al format ludico-formativo (dedicato anche alla famiglia) di La merendina più buona: pane e olio.
Il progetto prenderà forma in alcune regioni pilota, per perfezionarsi nell’approccio con gli studenti, individuando i temi da approfondire e integrando di volta in volta i moduli base con l’intervento di nutrizionisti, laboratori di olio da svolgere in classe, visite in aziende olivicole o videochat con il professor Del Toma.
Perché pane e olio (quello buono!) torni a essere la merenda più apprezzata dai bambini. E mangiare non sia più un gesto dettato da noia o necessità, ma un veicolo di scoperta del territorio e di nuove culture e tradizioni. Oltre che un sano e goloso piacere.