Brexit: accordo sull’Irlanda del Nord
“It’s a deal” (affare fatto): Europa e Regno Unito hanno raggiunto l'accordo sulla revisione delle regole commerciali post-Brexit per l'Irlanda del Nord. Il cosiddetto "Windsor Framework" prevede un alleggerimento degli impegni precedenti, a cominciare dalla cancellazione dei controlli di routine per le merci in transito interno fra l'Ulster e il resto del Regno Unito. La permanenza dell’Irlanda del Nord nel mercato unico Ue aveva di fatto creato un confine nel Mare d’Irlanda, spostando i controlli alla partenza dai porti inglesi.
"Abbiamo raggiunto delle soluzioni durature che funzionano per tutti nell'Irlanda del Nord e proteggono il mercato unico dell'Ue", ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, al termine dell'incontro con il premier britannico Rishi Sunak. “Siamo alleati, partner commerciali e amici” ha sottolineato quest’ultimo “Insieme abbiamo trovato il modo per mettere fine all'incertezza”.
Cosa cambia col il nuovo accordo?
Ma che impatto potrebbe avere tale accordo sulle esportazioni dall’Europa verso il Regno Unito? “Con l’aumento del 15% delle esportazioni agroalimentari Made in Italy in Gran Bretagna, che nel 2022 hanno raggiunto il valore record di 4,2 miliardi, questo disgelo tra Ue e Gran Bretagna può contribuire a migliorare l’interscambio e a riempire gli scaffali vuoti nei supermercati Oltremanica con prezzi alle stelle per cibi e bevande”, è l’analisi di Coldiretti e Filiera Italia. Lo “schema Windsor” introduce, infatti, una sorta di corridoio verde per le merci britanniche (inclusi prodotti alimentari) che restano in Irlanda del Nord, per le quali non ci saranno praticamente controlli. Nel testo si parla anche di "removal of certificates for organics and wine". Diversa la situazione per le merci destinate al mercato europeo, dove resterà un “corridoio rosso”.
“L’implementazione dell’accordo” ha sottolineato il presidente di Coldiretti Ettore Prandini “dovrà fornire tutte le necessarie garanzie affinché prodotti non a norma con gli standard comunitari possano poi essere liberamente commercializzati attraverso il canale verde destinato all’Irlanda del Nord”. Dello stesso avviso Luigi Scordamaglia: “Questo accordo non deve diventare la porta di ingresso di prodotti non conformi o Italian sounding. Ora” ha continuato “dobbiamo impegnarci tutti affinché venga approvato nelle rispettive sedi con garanzie di rispetto delle regole e di effettivo trattamento di reciprocità. Tra l’altro semplificare gli scambi nei due sensi è interesse principalmente del Regno Unito i cui scaffali dopo Brexit sono rimasti vuoti di molti prodotti alimentari tradizionalmente provenienti dalla Ue e non facilmente sostituibili”.
a cura di Loredana Sottile
L'articolo completo è stato pubblicato sul Settimanale Tre Bicchieri del 2 marzo 2023
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