Brazzale è la più antica realtà lattiero casearia italiana, operativa ininterrottamente dal 1784. Quasi 240 anni di attività lungo i quali si sono susseguite almeno otto generazioni, con una produzione, diversificata nel tempo, che continua ad avere come fiore all'occhiello il burro di panna da centrifuga. Ora l'azienda vicentina fa parlare di sé non tanto per il suo burro ma per un'iniziativa che quantomeno fa riflettere: «Abbiamo assunto negli ultimi due o tre anni alcuni amici di vecchia data rimasti senza lavoro o comunque in difficoltà con la crisi dell'edilizia e del settore dell'oro di Vicenza», racconta Roberto Brazzale intervistato da Quotidiano Nazionale. L'imprenditore veneto fa riferimento ai suoi ex compagni di scuola o amici di una vita assunti per ricoprire dei ruoli cruciali nel ramo della vendita di burri speciali: «Questo ramo si occupa della vendita dei nostri prodotti di alta gamma a ristoranti, pasticcerie e negozi specializzati. Avevamo in prova alcuni giovani sui trent'anni con risultati molto deludenti, poca iniziativa e vitalità. Nel contempo sentivamo nostri amici di gioventù raccontare delle difficoltà nei loro settori». Ed ecco l'idea di assumerli.
Non escludere gli over 50
Per ora sono otto ma Brazzale è talmente soddisfatto "dell'esperimento" che non esclude altre assunzioni: «Vietato ai minori di sessant'anni – scherza, ma neanche troppo – è assurdo pensare che le aziende oggi escludano gli over 50, persino che li mandino in pensione anticipata. I 60 sono i nuovi 40, anzi i nuovi 30. Non vedo nessun cosiddetto giovane fare quello che riesce a fare questa squadra». Insomma, in un mondo che va (forse fisiologicamente) al contrario di sicuro Brazzale si distingue non solo per il suo burro.