A rivalutarne la quotazioni c'aveva già pensato qualche giorno fa il New York Times, che aveva assegnato a Bordeaux il secondo gradino del podio nella classifica delle mete imperdibili per i viaggiatori di tutto il mondo (subito dopo Città del Messico; mentre, per la cronaca, la prima italiana, Torino, è solo al 31esimo posto). Appunti di viaggio per un 2016 con la valigia in mano che, nel caso della cittadina francese rinomata per i suoi vini, tengono conto della rinascita gastronomica in corso, grazie all'arrivo di grandi nomi della ristorazione internazionale. E non solo francesi.
Ancora Robuchon. In arrivo una pasticceria d'autore
Ad aprire le danze era stato un maestro dell'alta cucina transalpina come Joel Robuchon, arrivato in città alla fine del 2014 per supervisionare il lavoro della cucina dell'hotel Le Grande Maison; ora, all'alba degli 80 anni – e mentre porta avanti il progetto per l'apertura di una prestigiosa scuola professionale nella regione di Calais – Robuchon si prepara a raddoppiare proprio nel cuore di Bordeaux, dove ha in programma di aprire una pasticceria in società con l'imprenditore Bernard Magrez (già socio dello chef a Le Grande Maison).
Gordon Ramsay e gli altri
Ma la destinazione affacciata sull'Atlantico si è rapidamente trasformata in traguardo appetibile per altri volti sulla cresta dell'onda; come la chef star inglese Gordon Ramsay, approdato recentemente al Grand Hotel di Bordeaux per gestire il ristorante Le Pressoir d'Argent. Intanto, anche lo chef Philippe Etchebest – ancora un volto televisivo, molto amato dai francesi - apriva la sua brasserie all'interno del Grand Theatre cittadino. E mentre le insegne gourmet continuano a moltiplicarsi (a detta del New York Times gli altri indirizzi da appuntare sul taccuino sono il ristorante fusion franco-cinese Dan, Garopapille e Belle Campagne), la fama di una delle più ambite mete enologiche nel mondo beneficerà a breve di una nuova attrazione, che celebra proprio la tradizione vitivinicola della regione bordolese.
All'inizio di giugno aprirà le porte La citè du vin, un nome emblematico per raccontare la storia della viticoltura francese all'interno del nuovo edificio progettato dallo studio di architettura parigino Xtu in legno e materiali naturali, affacciato sulla Garonne. Il primato di Parigi vacilla?