Ecco com'è la nuova annata di Ornellaia. Parola d'ordine: determinazione

6 Feb 2025, 18:39 | a cura di
Debutta Ornellaia 2022, l'iconico rosso bolgherese, presentato alla stampa insieme a un riassaggio di vecchie annate

«Siamo molto felici. Abbiamo creato una nuova squadra con professionisti di alto profilo e di esperienza internazionale. La qualità va perseguita con umiltà, mettendosi sempre in discussione – ci racconta Lamberto Frescobaldi – i risultati arrivano». Ferdinando e Lamberto, insieme al direttore di produzione della Tenuta, Marco Balsimelli, e all’enologa Denise Cosentino, hanno presentato la nuova annata di Ornellaia, la 2022, che sarà presto sul mercato. Come ormai accade da diciassette anni è stata scelta una parola che racchiude l’essenza del millesimo. «Per il 2022 la parola è Determinazione – ci spiega Lamberto - nel duplice significato di determinazione della squadra tecnica per portare a casa il risultato, un vino così espressivo, e determinazione delle vigne di Ornellaia, a reagire a situazioni estreme, dove le piante hanno dimostrato grande resilienza». «È un’annata che ricorderemo per il caldo e la siccità – ha aggiunto Balsimelli - la più siccitosa degli ultimi anni nei mesi da febbraio a luglio, che ha impattato il vigore della pianta con uno sviluppo meno vigoroso del solido, con meno foglie, acini e grappoli più piccoli, il che ha portato ad una produzione inferiore del 15% sulla media, con un rapporto tra buccia e polpa diverso. Ci ha dato vini concentrati, ricchi. Poi ad agosto e settembre fortunatamente sono arrivate piogge che hanno salvato l’annata: il metabolismo s’è riattivato, e hanno permesso di terminare le maturazioni. Due situazioni estreme che in qualche modo si sono compensate. Alla fine, abbiamo ottenuto un profilo acido fresco: è difficile dire al naso che è un’annata così calda, ci sono profumi di frutti rossi e mela che non danno note di sovramaturo. Insomma, bravo il team tecnico, ma eccellente anche il terroir».

Il vino si presenta con un’acidità importante, toni di frutti rossi freschi, un tannino concentrato e generoso, figlio di rese basse, ma dall’estrazione delicata. È un vino compatto, dritto, di carattere. Il blend finale vede protagonista il cabernet sauvignon al 55%, con un 25% di merlot, un 10% di cabernet franc e una percentuale di petit verdot del 10%, decisamente superiore alla media. «Nel 2022 la direzione era ancora quella di Axel Heinz, con Olga Fusari enologa - racconta Denise Cosentino – io sono arrivata in Ornellaia nel gennaio ’24, e a febbraio abbiamo fatto l’assemblaggio finale. Non è stato facile, ma avevamo 77 vini da parcelle diverse, una sfida appassionante. Siamo molto felici del risultato». Insomma, un’annata impegnativa per una fase di passaggio da un gruppo tecnico all’altro, facilitata da consulenti internazionali che seguono Ornellaia da anni, Michel Rolland e Julien Viaud, della Rolland Consulting Lab. Il vino ha maturato per 18 mesi in barrique nuove al 70% (per il resto di secondo passaggio) con tostature delicate, ottenute da foreste diverse e di diverse tonnellerie. Il vino s’è poi affinato per un anno in bottiglia. L’assaggio della ’22 è stato seguito da altre quattro annate in retrospettiva, cui, nel corso di una deliziosa cena preparata da Andrea Zazzeri con la squadra de La Pineta di Bibbona, ha fatto da coronamento una jeroboam di Ornellaia 1997. Spettacolare, come sarà - ci scommettiamo – la ’22 tra qualche anno, e come è stata questa anteprima.

La Verticale

 

2022

95/100

Rubino intenso, naso di frutti rossi e neri, sfumature di tabacco, spezia, fumé, un bel tono di prato falciato, di succo di mirtillo e ribes che si intrecciano. La bocca è ricca, tannica e fresca, offre tanto frutto rosso - croccante - finezza, con tannini dolci ma ben presenti. È sapido, ha tensione, succosità, un bel tono fumé sfumature balsamiche, di tabacco, in chiusura un’astringenza giovanile ma setosa. È un vino verticale, sapido, ricco e di gran corpo, con un lunghissimo futuro assicurato, ha un tannino rigoglioso, è di bel tenore acido, con un grande ritorno di frutto ed erbe aromatiche. Vino di carattere, solo ancora un po’ contratto. Ma la maturazione del cabernet sauvignon, in particolare, è perfetta.

2015

96/100

Annata da manuale, con un clima ideale. Rubino intenso, ha un naso ricco, balsamico e delicatamente vegetale, con un bouquet di erbe aromatiche, frutto rosso e spezie, pepe bianco in particolare. Al palato spicca la straordinaria finezza della trama tannica, con belle note di macchia mediterranea, scatola di sigari, ribes rosso e nero. Al palato astringenza calibrata, razza, corpo e finezza. Finale lunghissimo, delicatamente fumé e - ancora - di frutto rosso, con una scia elegante di erbe aromatiche. Bordeaux sul Mediterraneo insomma. Un vino che andrà avanti a lungo.

2011

94/100

Rubino ancora intenso, profondo. Annata soleggiata e precoce, una delle vendemmie più anticipate degli ultimi vent’anni, alla fine d’agosto. Un inverno mite, soleggiato ma non caldissimo ha regalato a Ornellaia un bel carattere acido, fresco, una bella spinta dinamica. Il vino è ancora giovane e compatto, inizia ora ad aprirsi, con sfumature di frutto rosso e nero, note mentolate e balsamiche, tannini di grandissima estenuata finezza, e delicata nuance di fieno falciato. Bocca elegante, fruttata e progressiva, di bella vitale freschezza. Finale lungo dove il frutto sfuma nitido su nuance delicatamente mentolate, controllato da una armoniosa astringenza.

2005

96/100

Finalmente, dopo vent’anni, un accenno di maturità, tradita al colore da un riflesso vagamente granata sull’unghia, mentre il vino è ancora d’un bel rubino cupo. 70%di cabernet sauvignon, 22% di merlot, 14% di franc e un piccolo saldo di petit verdot. È un rosso dall’equilibrio bordolese, delicatamente fumé al naso, con un frutto rosso e nero croccante, note di sigaro cubano e balsamiche davvero accattivanti. Al palato tannini dolci, cremosi, poi frutti di bosco maturi, sapidità e tensione, finezza e intensità, una bella croccantezza. Oltre 50 parcelle per creare la cuvée finale. Vino di carattere, polposo, delicatamente astringente, è verticale e fumé, all’inizio d’una fase evolutiva complessa, dove compaiono le spezie, e un finale mentolato molto bordolese. Armonia e straordinaria persistenza.

2001

98/100

Paradossalmente il colore è meno evoluto dell’annata 2005. Un grandissimo vino: ha tutto quello che t’aspetti da una grande rosso in fase matura. Annata climaticamente perfetta, con buone precipitazioni, primavera fredda e rese generose, controllate con il diradamento. Poi estate asciutta fino alla vendemmia. Un vino verticale, ampio, profondo e teso, con profumi di bouquet garni, rosmarino e macchia mediterranea, poi frutto rosso - ciliegia ma soprattutto ribes e mora – succoso, fine e fitto, con tannini di rarefatta eleganza. Dinamico, vitale e integro, sfuma complesso su note di legno di cedro, è d’un bel carattere mentolato in bell’equilibrio con i toni boisé. Interminabile…

1997

97/100

Il grande formato aiuta nell’invecchiamento, ma che vino! Dalla jero emerge un colore rubino cupo e fitto con un sospetto granata sull’unghia. Ricco, intenso “old school” il naso, roba da anni Novanta che strizza l’occhio al nuovo mondo più che a Bordeaux, ma è solo l’inizio… Tanto frutto maturo, soprattutto mora e ribes nero, poi tabacco cubano, cedro e un fascinoso tono fumé. Se era nato “sognando California”, a 27 anni d’età è godibilissimo nella tensione che s’è distesa, nei toni fumé di camino acceso, di sottobosco e di fungo porcino. Si sente il calore dell’annata nella ciliegia, mora e marasca ben mature, ma ravvivate da un soffio mentolato e balsamico coinvolgente. Al palato è velluto, avvolgente e muscolare ma con grande garbo. Si risolve lungo e fascinoso in toni interminabili di fieno falciato, tabacco e spezia, nelle intense note di macchia mediterranea che sembrano non finire mai.

 

 

 

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