1959-2016. Oltre 50 anni di storia
57 anni fa per essere innovativi fu sufficiente, per modo di dire, realizzare il primo punto di ristoro a ponte in autostrada di tutta Europa. Era il 1959, e Autogrill sceglieva un tratto di Autostrada del Sole particolarmente trafficato – la diramazione A1 Torino-Piacenza-Brescia) per sorprendere gli automobilisti con effetti speciali e una ristorazione che assecondasse il boom economico dell'Italia da ferragosto in spiaggia e villeggiatura fuori città. Oggi quella sosta all'area di servizio di Fiorenzuola d'Arda per sgranchire le gambe e comprare uno spuntino ai bambini potrebbe sembrarci piuttosto pittoresca, almeno a sfogliare le foto d'epoca in bianco e nero, tra Seicento cariche fino a scoppiare e bagagli assicurati sul tetto con corde legate alla bell'è meglio. Trascorso più di mezzo secolo, i costumi cambiano, ma gli italiani non hanno perso l'abitudine di interrompere il viaggio per una sosta in Autogrill. E la società, dal canto suo, ha già dimostrato di sapersi confrontare con le esigenze contemporanee, con un progetto di riqualificazione dell'offerta gastronomica (e degli spazi, non meno importanti) che passa per la collaborazione con l'Università di Pollenzo, già ampiamente trattata in merito alle aperture milanesi.
Il Bistrot di Autogrill. Un format di successo
Nel capoluogo lombardo, Autogrill è prima approdata con il Bistrot della Stazione Centrale, centrando un format particolarmente riuscito che continua a riscuotere il plauso di molti, e poi si è lanciata alla conquista di piazza Duomo con minor fortuna (del progetto ambizioso del Mercato del Duomo restano una macchina da guerra come Spazio, di Niko Romito, e il Bistrot, ma il mercato del fresco ha perso tutti i produttori e gli artigiani di punta). Eccola, quindi, pronta a replicare questo concept di successo (oggi anche a Roma, Helsinki, Dusseldorf, Ginevra, Utrecht, presto anche a Montreal e Francoforte, in aeroporti e stazioni) anche nel cuore della Pianura Padana, dove l'A1 lambisce Piacenza. Di nuovo c'è soprattutto il pubblico, quello degli automobilisti che spesso si accontentano di un panino “da autogrill” (ironia della sorte) e presto potrebbero ritrovarsi catapultati nella filosofia del “mangiare bene per vivere meglio”, che guida la rivoluzione della ristorazione di viaggio dell'azienda.
Al nuovo Bistrot di Fiorenzuola d'Arda, inaugurato solo qualche ora fa alla presenza del viceministro dell'Agricoltura Andrea Olivero, i viaggiatori avranno a disposizione uno spazio che valorizza i prodotti del territorio, principalmente emiliani, selezionati in collaborazione con l'Unisg di Pollenzo. Slow food in Autogrill è lo slogan che anticipa ogni riflessione, un titolo che rimbalza sui giornali e desta stupore. Nella fattispecie, l'apertura di un nuovo Bistrot non è altro che la logica conseguenza del riposizionamento che il brand sta inseguendo da tempo.
Bistrot Arda. Cosa si mangia
E allora spazio a una vetrina gastronomica che nell'intenzione dovrebbe conquistare anche gli stranieri in transito, che da Pollenzo definiscono “diversa cultura del cibo”, chiamando in gioco etica e artigianalità. La proposta? Immancabili panini e pizza, ma con lievito madre e prodotti di qualità, pasta fresca, insalate, estratti e centrifughe del Frutteto, carne alla brace delle Cucine di Strada, il caffè con tanto di cuccuma napoletana, oltre al market con i prodotti di alta qualità dei produttori locali, tra salame Felino e strolghino, parmigiano e coppa piacentina, giardiniera e pasta fresca ripiena, aceto balsamico e cioccolato d'autore. E poi i dolci Golosi di Salute di Luca Montersino, oltre a quelli della storica Pasticceria Perazzi di Castell'Arquato Il progetto impiega stabilmente 100 collaboratori, ma si raggiungerà quota 150 durante l'alta stagione (d'altronde il viavai nei prossimi dodici mesi sfiorerà i 2 milioni di clienti). È solo l'inizio di un nuovo modo di mangiare in autostrada. Piacerà ai viaggiatori?
a cura di Livia Montagnoli