Cosa finisce nel carrello d'estate. L'indagine Nielsen
Partiamo da un dato banale: d'estate fa caldo, e si cucina meno. La voglia di stare ai fornelli e infornare una teglia di lasagne, quando il termometro segna temperature che si avvicinano ai 40 gradi, passa anche alla cuoca (amatoriale) più incallita. Quanto quest'ineluttabile desiderio di capresi e gazpacho influisca sui consumi degli italiani l'ha fotografato un'indagine Nielsen relativa agli acquisti di cibo in Gdo nel mese di giugno 2017. La classifica che ne deriva, realizzata da Italiani.coop sulla base dei dati raccolti, non è certo inaspettata, ma curiosa per stabilire priorità, gusti e primati dell'Italia a tavola. Di cosa potrà mai abbondare il carrello dell'italiano medio che si aggira tra gli scaffali del supermercato cercando un po' di refrigerio nell'aria condizionata che simula temperature da Circolo polare Artico? Birra, di certo, per un giro d'affari di 156 milioni di euro (il 10,5% in più sul 2016), purché sia beverina, e non superi i 6 gradi. E poi acqua e tè freddo. Ma pure tonno sott'olio in scatola, che conquista il terzo gradino del podio, con 108 milioni di spesa e una crescita delle vendite del 10%; e mozzarella, per un valore di 84 milioni di euro. In top ten anche prosciutto crudo, olio extravergine, e gelati. Di gelato (purtroppo non solo quello degli artigiani che tengono alta la tradizione nazionale, i nomi li trovate sulla guida Gelaterie d'Italia del Gambero Rosso) gli italiani si confermano grandi consumatori: quasi 200 milioni di euro sono destinati all'acquisto di vaschette multigusto, coni e gelati confezionati.
Consumi. Vola l'ortofrutta
E se tutto il comparto alimentare fa registrare una crescita dei consumi rispetto allo stesso periodo del 2016, è soprattutto il comparto ortofrutticolo, seppur fuori dalla top ten dei più acquistati, a cantare vittoria. Il consumo di frutta e verdura cresce del 3%, e genera un giro d'affari di 358 milioni di euro, ben 10 milioni in pù rispetto all'anno scorso: “Acquisti mai così rilevanti per il comparto da almeno 17 anni”, prendendo però in considerazione il lungo periodo, cioè i primi 4 mesi del 2017. E con picchi che spettano alle insalate in busta, ma soprattutto alla frutta esotica, avocado, mango, papaya, con conseguente preoccupazione per il frutteto italiano, che – secondo dati Coldiretti – si è ridotto di un terzo negli ultimi 15 anni, con la scomparsa di oltre 140mila ettari di piante. Voce fuori dal coro l'uva varietà Italia, che nel mese di giugno fa segnare un +80% negli acquisti degli italiani. Un po' in tutta la Penisola, poi, l'estate è sinonimo di pic nic e giornate in spiaggia col pranzo al sacco. Ne risentono i consumi: milioni di euro della spesa estiva finiscono in riso e condimenti già pronti.
L'Italia delle 1000 tavole. I primati regionali
L'indagine di Italiani.coop, però, è scesa nel dettaglio, fotografando Le 1000 tavole italiane secondo i dati Ref (Ricerche su dati Istat). A ogni regione il suo primato su base annuale: la Sicilia conduce il consumo di pollame, il Lazio quello di latte intero e banane, in Lombardia prediligono i formaggi. E si profilano anche gusti ricalcati su specificità territoriali e tradizioni culinarie radicate nella cultura regionale: al Trentino il primato per consumo di yogurt, in Puglia il podio della carne di cavallo, in Campania vince il pomodoro in scatola (ma pure i biscotti sono molto apprezzati), in Abruzzo pecora e agnello. Chi consuma più caffè? I sardi. E olio d'oliva? La Liguria. Mentre pane e grissini vanno forte in Piemonte. E l'Emilia Romagna si conferma tavola di buongustai, con abbondanza di salumi e vino.