La gastronomia piemontese
Una tradizione solida frutto dell'influenza francese ma anche di quella ligure, grazie al continuo passaggio di commercianti in arrivo dalla regione vicina, che oltre alle spezie portavano con loro ricette tipiche e tradizioni culinarie. Il Piemonte può fare affidamento su una cucina robusta , fatta dei prodotti locali, burro, latticini e carboidrati, ma anche frutta secca legumi, cereali e tuberi. Una tavola che nasce alla corte dei Savoia, ma che prende spunto anche dalle abitudini di consumo dei ceti più poveri, pescando dalle ricette della tradizione contadina. Il risultato è un accordo di sapori e piatti molti diversi tra loro, sia per la complessità delle preparazioni che per la tipologia di ingredienti utilizzati. Non c'è da stupirsi, quindi, che sia proprio il Piemonte la regione ad aver conquistato cuore e palato della giuria di Lonely Planet, che ha pubblicato lo scorso 25 ottobre la guida con Best in Travel per il prossimo anno, un vademecum prezioso per scoprire le destinazioni migliori e tutto ciò che hanno da offrire.
Il premio
A vincere, dunque, è il Piemonte, che si aggiudica il titolo di miglior regione del mondo dell'anno. Un po' per le sua tante attrattive, dai festival musicali a quelli artistici, un po' per i suoi paesaggi incontaminati, ma anche e soprattutto per i suoi sapori intensi e decisi, i suoi prodotti prelibati e le sue ricette storiche. Ristoranti, birre artigianali, il celebre tartufo bianco e poi gli angolotti, le tante paste all'uovo, i dolci profumati di burro buono, biscotti secchi che hanno fatto il giro del mondo, la cioccolata, il bicerin, il buon caffè, il vino delle Langhe. Scorrendo le pagine dedicate al Piemonte, si scorgono foto delle nocciole, del Barbaresco, il Roero, il Monferrato, e poi i progetti più innovativi degli ultimi tempi, Edit e la Nuvola di Lavazza in primis. Foto e racconti a tema gastronomico, in cui protagonista assoluto è sempre il cibo, fattore determinante ormai nelle scelte di molte liste e classifiche di viaggi.
Copenaghen e la New Nordic Cuisine
Lo conferma anche la vittoria di Copenaghen come migliore città da visitare nel 2019, riconoscimento ottenuto anche e soprattutto grazie al suo fermento gastronomico. “La capitale danese del cool è inarrestabile”, ha dichiarato entusiasta la squadra di Lonely Planet, descrivendo la metropoli come punto di riferimento del design e dell'architettura scandinava. Ma anche come uno dei punti nevralgici dell'alta cucina contemporanea, polo gastronomico unico al mondo e in continua evoluzione, che ha da sempre un occhio di riguardo particolare verso il tema della sostenibilità. Basti pensare a un nome fra tutti, quello di René Redzepi, da anni al centro della ristorazione danese e internazionale, ideatore di uno dei migliori ristoranti al mondo, il Noma, e di una serie di progetti innovativi e rivoluzionari, ma anche di locali di stampo diverso, come il recente Hart Bageri, bakery di livello nata in collaborazione con il panettiere inglese Richard Hart. Fra le esperienze da non perdere a Copenaghen, infatti, gli esperti di Lonely Planet consigliano di assaporare i prodotti del territorio e scoprire i gusti della New Nordic Cuisine al Noma o al Kadeau, oppure ai più accessibili Høst e Mes.
A vincere, dunque, è l'offerta ampia e variegata, la proposta più innovativa mescolata in maniera armonica con la parte più antica della città: "Questa è una città sinonimo di avanguardia. Tra le caratteristiche strade acciottolate ci si imbatte in menu innovativi e design che dettano tendenza. Palazzi storici, chiese e vecchi magazzini si intersecano ad audaci architetture contemporanee, mentre l'ex Meatpacking District della città è in pieno fermento con le sue gallerie, un’offerta gastronomica locale e bar alternativi. Copenaghen è il simbolo dello stile cool scandinavo e merita di essere riconosciuta sulla scena mondiale."
a cura di Michela Becchi