Alla conferenza stampa di presentazione del film “Kina e Yuk - Alla scoperta del mondo“ di Guillaume Maidatchevsky”, Benedetta Rossi ha avuto l’occasione di parlare di social e contenuti digitali, e definire la posizione che gli influencer come lei rappresentano. Il punto chiave che la food blogger ha messo in luce è il concetto di serietà nell’utilizzo degli strumenti che i creator hanno a disposizione: «Da quando ho iniziato, i social si sono molto evoluti. Adesso, soprattutto dopo la pandemia, da fruitori di social sono diventati tutti creator. Adesso tutti cucinano, tutti condividono e tutti danno consigli. Siamo diventati tutti creator e va benissimo ma i social sono degli spazi che dobbiamo utilizzare con serietà».
Professione influencer. la serietà di un nuovo mestiere
Nell’era della performance, dell’apparire a qualunque costo, quello dell’influencer è diventato a tutti gli effetti un nuovo mestiere. A confermarlo sono i cambiamenti normativi che li vedono coinvolti già da qualche mese, e capire chi utilizza i social per mero scopo di intrattenimento, o per motivi lavorativi/commerciali risulta difficile. La piaga dei contenuti di bassa qualità o che veicolano comportamenti poco corretti, è dietro l’angolo, infatti è stato proprio Riccardo Pirrone a parlarci di «regno di chi non ha talento». In fatto di serietà, dunque, Benedetta Rossi dice: «È giusto che ognuno abbia il suo spazio. C'è poi chi lo usa bene e chi male ma non sono io che devo giudicare». E a proposito dei social spiega che sono «un megafono grandissimo che cerco di utilizzare con serietà e rispetto delle persone che ci sono dall'altra parte». Anche perché «il nostro comportamento incide sulla vita degli altri».
Come lavorare sui social, secondo Benedetta Rossi
E qual è il modo per lavorare bene, con dignità e rispetto sui social? Benedetta Rossi chiarisce: «Per lavorare e comunicare bene devi prima di tutto ascoltare perché se sai con chi stai parlando allora tutto diventa più semplice, efficace e vero». E infine, sulla questione della modalità di creare contenuti per i social su Instagram e TikTok prende una posizione ferma che va contro ogni algoritmo: «Vedo tutte le persone uguali che escono tutte con le stesse frasi. Eppure, quello che ci dà valore è l'essere unici. Perché, quindi, ci dobbiamo uniformare al volere del social? Con un video di un minuto Instagram mi spinge di più ma io ho bisogno di 5 minuti per spiegare una ricetta». E poi chiude: «A me di quel numero non importa».