La quinta e la sesta tra le denominazioni venete (dopo Prosecco, Valpolicella, Conegliano Valdobbiadene e Soave) si riuniscono a Lazise, che per la prima volta ospiterà le anteprime in contemporanea di Bardolino e Custoza, con quasi 70 produttori e 230 etichette in degustazione. Due Doc, rappresentate da altrettanti Consorzi con a capo lo stesso presidente, Giorgio Tommasi, che tira un sospiro di sollievo dopo un'annata da lui stesso definita stravagante dal punto di vista climatico: "la lotta integrata, applicata ormai da vent’anni a tutto il nostro territorio, ci ha permesso di fronteggiarne le insidie. Lo stato sanitario e la qualità delle uve sono risultati buoni". Sul fronte economico, a dirsi soddisfatti sono in primis i produttori del Bardolino (un terzo delle cantine è gestita da una donna) che, da un lato, ha visto scendere a 305 mila i quintali d'uva raccolta (-17% sul 2012) per la decisione del Consorzio di abbassare la resa da 130 a 115 quintali per ettaro e, dall'altro, ha incrementato del 4% l'imbottigliato Doc (28,5 milioni di bottiglie) con vendite complessive salite del 5,8%, a 20,3 milioni di bottiglie, contro i 19,2 milioni del 2012 e un Chiaretto (versione rosata del Bardolino) stabile a 8 milioni di pezzi venduti.
Annata positiva anche per il Custoza che, secondo i dati del Consorzio che rappresenta 70 cantine e 500 viticoltori, ha aumentato i quantitativi di uva rivendicata nella vendemmia 2013: il 4% in più rispetto al 2012 (a 172 mila quintali) ma al di sotto del 5% sul 2011. Sul fronte degli imbottigliamenti, il Custoza sale del 10,2%, superando quota 12 milioni di bottiglie, contro i 10,9 milioni del 2012. Il profilo del Custoza 2013, fa sapere il Consorzio, sarà caratterizzato da freschezza e da un considerevole potenziale di longevità. Per quanto riguarda il Bardolino, si attende un vino sottile, non di tanto corpo, che avrà bisogno di più tempo di maturazione rispetto alle precedenti annate.
a cura di Gianluca Atzeni
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