Oriol Castro, Eduard Xatruch e Mateu Casañas. Nomi che a prima vista non dicono molto, se non segnalare le origini catalane di chi li porta. Eppure i tre chef che insieme stanno per aprire uno dei ristoranti più attesi sulla scena gastronomica di Barcellona hanno avuto la fortuna di lavorare nella cucina più ambita di tutti i tempi, quella di Ferran Adrià, prima che il celebre ristorante di Cala Montjoi chiudesse i battenti.
Con un passato nello staff di El Bulli – e un ruolo ancora saldo all’interno di elBullifoundation e nel progetto di realizzazione dell’enciclopedia gastronomica Bullipedia - il nuovo spazio che da dicembre accoglierà i commensali in calle Villaroel 163 (nel barrio elegante e modernista dell’Eixample) promette di offrire una cucina contemporanea basata sulla formula del menu degustazione alla carta per tutte le tasche, dai 45 ai 95 euro.
Il concept ideato dai tre soci, che già collaborano da due anni nella gestione di un ristorante gourmet a Cadaques, è molto chiaro e sfrutterà la suddivisione in tre zone tematiche dell’ambiente: la prima, più informale, ospiterà un banco per dodici commensali e qualche tavolo, seguirà la cucina a vista dislocata nel cuore del locale che introdurrà alla sala principale in grado di ospitare cinquanta coperti. L’offerta gastronomica ruoterà intorno a sapori e prodotti del Mediterraneo: ogni commensale potrà selezionare quattro o cinque portate da ciascun capitolo della carta (ricca di tapas, snack e cocktail in abbinamento) o scegliere di affidarsi alla cucina con il “menu festival”, una degustazione completa delle migliori proposte. Proprio come avveniva alla tavola di Ferran Adrià, quindi, i tre chef proporranno una formula improntata sull’interazione con i clienti, secondo una concezione ludica e flessibile di alta cucina, interessata a soddisfare, stupire e divertire il cliente. Tre i criteri che ognuno potrà considerare nella scelta: quantità, tipologia del prodotto e prezzo. Un modello di alta cucina conveniente per il commensale e redditizio per i gestori; di questo si dice sicuro il trio “bulliniano”. Mentre non resta che attendere dicembre per sperimentare una nuova tavola di qualità nel panorama gastronomico di Barcellona.