Barbie e Oppenheimer, i due film usciti nello stesso giorno, che si sono contesi da subito il primato al box office, che hanno fatto scorta di Golden Globe e nominations agli Oscar, e che hanno, ciascuno a suo modo, raccontato un frammento di storia degli Stati Uniti e del mondo, hanno anche un altro elemento in comune: i personaggi non mangiano.
Oppenheimer inappetente
L'attore Cillian Murphy, per calarsi nel personaggio di J. Robert Oppenheimer e assumere la sua gracile corporatura, è riuscito a sviluppare la tipica inappetenza dello scienziato. L'attore irlandese ha incarnato la famosa struttura esile e il volto emaciato di Oppenheimer perdendo 10 kg. Lo ha fatto praticamente digiunando e ricalcando le effettive abitudini alimentari di Oppenheimer.
Martini cocktail e sigarette
Nella pellicola pluri-candidata agli Oscar per la regia di Christopher Nolan, il direttore del Progetto Manhattan «consuma solo sigarette Chesterfield e Martini cocktail», ha dichiarato Murphy in un'intervista al Guardian. In un paio di scene del film, si vede il fisico della UC Berkeley accettare a malincuore una fetta d'arancia dal suo amico, il futuro premio Nobel Isidor Rabi.
Come illustra American Prometheus, la biografia da cui è tratto il film, lo scienziato, che era alto 1,80, non mangiava quasi niente. Andando spesso a suo discapito. Dopo essere stato reclutato per dirigere la costruzione della bomba atomica, Oppenheimer si sottopose alle prove fisiche dell'esercito, con l'idea che tutti gli scienziati che lavoravano al laboratorio di Los Alamos sarebbero diventati ufficiali dell'esercito. L'idea fu comunque abbandonata, ma Oppenheimer non superò mai la prova fisica perché era sotto peso, con i suoi soli 58 chili, 12 in meno rispetto al peso ideale per un uomo della sua età e della sua statura.
Barbie e il cibo di plastica
Quando si trova a Barbieland, il personaggio della bambola interpretato da Margot Robbie porta alla bocca tazze di latte e pezzi di pane tostato ma, essendo di plastica, non ingerisce nulla. La situazione cambia quando, arrivata nel mondo reale, Barbie deve imparare a sorseggiare una tazza di tè. Ma per il resto, il cibo non è importante nella sua esistenza.
Nessuno degli accessori delle Barbie con le quali siamo cresciuti ha mai avuto a che fare molto con il cibo. Si potrebbe obiettare che, per mantenere la sua linea, Barbie non poteva mangiare un granché. La tradizionale bambola Barbie, fino al 2016, aveva un corpo totalmente irrealistico. Altezza e proporzioni assolutamente sbilanciate. Poi uno studio ha dimostrato che giocare con le bambole Barbie dalle proporzioni irrealistiche incideva sulla body image.
La Barbie curvy e Barbie cuoca
Lo studio di Science Direct del 2016 ha rilevato che le bambine di età compresa tra i 6 e gli 8 anni che giocavano con le Barbie si preoccupavano maggiormente del proprio corpo rispetto a quelle che giocavano con bambole dalle proporzioni più realistiche. Quell'anno Barbie è stata modificata, offrendo tre diversi modelli di corporatura, tra cui quello "curvy". In risposta a quanto emerso dallo studio, la Mattel, azienda di giocattoli statunitense che ha creato la famosa bambola, nello stesso anno ha lanciato una linea di Barbie più diversificata in fatto di misure e colore della pelle, per rispecchiare l'aspetto più realistico, e discostarsi dalla sproporzionata Barbie originale nata nel 1959. Ma benché la sua nuova forma più "umana" e i 13 diversi modelli di Barbie-chef, il cibo ancora non gioca un ruolo importante nella sua vita. La regista del film, Greta Gerwig, attenta a includere nel film piccoli dettagli attentamente studiati, ha tenuto conto anche di questo aspetto.
Il film Barbie è candidato a 6 premi Oscar, come Miglior Film, Migliore Scenografia e Migliori Costumi. Ryan Gosling per il ruolo di “Ken” è candidato al premio per Miglior Attore Non Protagonista; nella categoria Attrice Non Protagonista c’è America Ferrera per il ruolo di Gloria, il suo è il più bel monologo il cui senso è al cuore del film. Barbie è anche candidato all’Oscar per la Miglior Sceneggiatura Non Originale.