Chi non ricorda con piacere le serate trascorse intorno a un tavolo con gli amici di una vita? Il cibo (con una buona bottiglia di vino) costituisce uno dei più forti leganti sociali, protagonista di momenti conviviali e ricorrenze speciali. Barbecue, la pellicola in uscita l’11 settembre nelle sale italiane, rievoca la bella atmosfera di un week end tra amici di vecchia data, fotografando emozioni e affetti che si rinnovano, ma anche debolezze, gelosie, e divertenti incomprensioni. Un film francese, diretto e sceneggiato da Eric Lavaine, basato sulla coralità, una commedia brillante sull’importanza dell’amicizia che resiste al passare del tempo, che non manca di cogliere con sguardo dissacrante le dinamiche che si instaurano all’interno di un gruppo collaudato. E il barbecue, nell’idea del regista, evoca immediatamente l’immagine di amici e famiglia che si ritrovano per trascorrere insieme momenti piacevoli: un rituale semplice ed efficace che può esistere solo nella sua dimensione sociale e celebra il gruppo.
L’attacco di cuore del protagonista Antoine, interpretato dall’attore francese Lambert Wilson, spinge gli amici a riunirsi intorno a lui, offrendo il pretesto per riflettere sulla vita passata e approfittare per riappropriarsi della spensieratezza dell’età dell’oro, pur consapevoli dei segni del tempo che avanza. E con l’età il cibo assume un’importanza crescente, accantonate diete ipocaloriche, regole e cautela per godersi la vita con gli amici di sempre. È la cultura enogastronomica di una società, come quella francese, legata a una celebrazione quasi edonistica del cibo quella che il film racconta tra episodi esilaranti - come la scena della sangria preparata per sbaglio con uno Château Pétrus - e riflessioni malinconiche. Con l’obiettivo, non troppo nascosto, di invogliare chi esce dal cinema a ritrovarsi con gli amici intorno a un tavolo.