Coinvolgere i bambini nella preparazione di un pasto o una merenda favorisce lo sviluppo di abilità sociali come il lavoro di squadra, la collaborazione e l'aiuto reciproco. Da anni le attività culinarie fanno parte del programma didattico sin dai primi anni di scuola.
Oltre alla componente sociale, coinvolgere i bambini in cucina stimola inoltre l'utilizzo dell'emisfero sinistro del cervello. Mentre s'impara a misurare ingredienti e utilizzare strumenti come bilance e dosatori, si sviluppano basi matematiche importanti per il futuro. Ma la cucina è anche terreno fertile per la creatività. Cucinare è una forma di espressione artistica, e i bambini possono esprimere liberamente la propria creatività, affinando allo stesso tempo capacità di problem solving. E poi, quando i bambini cucinano e ottengono buoni risultati, aumenta la loro autostima. Vedere (e poi gustare) il frutto del proprio lavoro li rende più sicuri di sé, accrescendo la stima personale e senso di responsabilità.
Libri di cucina per piccoli chef
I bambini hanno davvero bisogno di libri di cucina? Se si fa questa domanda a molti adulti della mia generazione (Gen X), vi diranno che hanno imparato a cucinare da bambini, ma osservando un genitore, o una nonna, non da un libro. Semplicemente perché era una cosa rara. Da decenni, i bambini imparano a cucinare anche guardando la televisione, con i cuochi del Gambero Rosso, con Antonella Clerici e i protagonisti di reality come Masterchef. In più, ora ci sono YouTube, Instagram e TikTok con le video-ricette dal montaggio frenetico che durano meno di un minuto. E, se grazie a tutti questi mezzi, adesso i nostri figli piccoli imparano a cucinare più di quanto abbiamo fatto noi alla loro età, a cosa serve in fondo un libro di cucina per bambini?
Premesso che per chi non sa ancora leggere, un libro di cucina per bambini è perlopiù superfluo, e richiede sempre la presenza di un adulto, sta però prendendo sempre più piede in questo periodo un'infrastruttura completamente nuova per rendere i bambini abili e indipendenti in cucina. Si tratta di un nuovo approccio di cucina che aiuta i più piccoli a cimentarsi in completa autonomia, e senza rischi. Questo fenomeno apre nuove opportunità e crea un impatto economico per una categoria di consumatori finora non pienamente sfruttata.
Sia all'estero che in Italia, si vedono sempre più spesso le cosiddette torri da cucina (rialzi per far arrivare i bambini comodamente al piano di lavoro della cucina) e coltelli con dispositivi di sicurezza per consentire anche ai bambini più piccoli di affettare gli alimenti. Nascono sempre più scuole di cucina per adolescenti e campi estivi per bimbi chef. E naturalmente ci sono i libri di cucina. Un'ondata di libri dedicati ai bambini di tutto il mondo che accendono la creatività: volumi come quelli della collana Waffles + Mochi, costola della serie Netflix di Michelle Obama dedicata alla corretta alimentazione, che sono scritti per insegnare ai bambini non solo a seguire le istruzioni della decorazione dei piatti, ma anche a imparare da dove viene il cibo, e poi come cucinare sulla fiamma, giocando con spezie e gusti "da grandi", e imparando a maneggiare utensili sempre più complessi. Per scrivere questo tipo di libri serve ripensare la scrittura e la forma.
Evoluzione editoriale
Per far cucinare i bambini, i nuovi volumi devono rispondere a linee guida precise, disegnate sul target: le indicazioni sono sempre accompagnate da illustrazioni molto chiare per spiegare tutti i passaggi, che sempre più spesso sono svolti anche senza l'aiuto dei genitori. Sono sempre più apprezzati libri di cucina per bambini che favoriscono il loro desiderio di "fare da soli". La voce è autorevole, ma non sono libri scritti solamente da grandi chef, ma anche da pedagogisti ed esperti dell'infanzia, che utilizzano metodi educativi e di comunicazione adeguati per fare in modo che i più piccoli imparino a cucinare divertendosi. Il tono è tutt'altro che pedante, il taglio giocoso ma non per questo meno qualificato.
I nuovi libri di cucina per bambini, come per esempio Mamma, cucino da solo!, che utilizza il metodo Montessori, si discostano dalla classica impostazione del manuale di ricette e crea uno stile nuovo, semplice, adatto al target. Pertanto i nuovi libri di cucina per bambini spesso sono correlati da testi ridotti al minimo, e scritti in stampatello, per permettere anche ai più piccoli di leggere da soli. Le unità di misura per dosare gli ingredienti non sono grammi o decilitri, bensì tazze, vasetti di yogurt o un cucchiaio da minestra. A parte la zucca mantovana (dalla buccia impenetrabile anche per un adulto munito di mannaia), e altri ingredienti rischiosi da tagliare, questo nuovo genere di libri avvicina i bambini alle sfide in cucina senza mettere a rischio la loro incolumità naturalmente, evitando di includere infatti cotture potenzialmente pericolose con braci o fritture.
Cucinando s'impara
Nella nuova generazione di libri di cucina per bambini le pagine sono spesse, antimacchia, e rilegate a spirale per rendere la consultazione semplice e scorrevole. E c'è anche spazio per pagine vuote da colorare, una sana dose di sticker colorati ed etichette da applicare sugli ingredienti necessari alla ricetta, così da identificarli facilmente. Altro valido volume è Bambini Coraggiosi a Scuola di Cucina, un libro di ricette progettato per bambini di 10 anni accompagnato da racconti. In questa pubblicazione del Cucchiaino d'Argento, le 11 ricette adatte ai piccoli chef sono presentate insieme ad altrettante storie avvincenti e piene di bellissimi insegnamenti. Così, dopo aver letto la storia di Giacomo, che affronta la paura di un'interrogazione, c’è la ricetta per la pizza; mentre seguendo le avventure di Camilla, i giovani cuochi imparano a preparare il gelato. Questo nuovo genere di pubblicazione non solo nutre l'amore per la lettura e la passione per la cucina nei bambini, ma li aiuta anche a sviluppare fiducia in se stessi, e non solo ai fornelli.