Si riaccendono periodicamente le polemiche sui bambini al ristorante. Questa volta il racconto della cena romantica, rovinata da una scatenata bambina di cinque anni e da un neonato urlante, è su Reddit, ma il tema è sempre aperto.
D'altronde si sa, i bambini più piccoli, che tendono ad avere tempi di attenzione più brevi, se al ristorante non sono tenuti adeguatamente occupati, sono delle bombe ad orologeria. Stesso vale per la gestione di un bambino annoiato mentre si cerca di gustare la cena.
Qualche tempo fa abbiamo pubblicato un polarizzante Decalogo del bambino educato al ristorante, seguito poi dal medesimo principio applicato però ai genitori maleducati. In vista della bella stagione in arrivo dove non mancheranno occasioni per riunirsi a tavola nei nostri ristoranti preferiti, riapro il fascicolo, aggiungendo una serie di consigli per genitori che vogliono insegnare ai figli il piacere di mangiare al ristorante. Parola di chi c'era.
Andare al ristorante da bambina era una gioia
Fra i miei più bei ricordi d'infanzia ci sono delle cene lunghissime al ristorante. Con i miei genitori andavamo spesso a cena fuori, e sono cresciuta più in compagnia di adulti che con bambini della mia età. Quindi non solo ho imparato presto a ordinare da sola dal menu, ma anche a interagire con il personale di sala e i commensali, sapendo ascoltare e conversare, e mettere in uso le buone maniere, emulando gli adulti che mi circondavano. La ricompensa per la mia pazienza (e il buon comportamento) alle tavole di quei tanti ristoranti era, a fine cena, incrociare le braccia e addormentarmi, cullata dai suoni della conversazione degli adulti, in sottofondo il tintinnio di posate e calici. Le più belle dormite della mia vita.
Passione tramandata di madre in figlio
Fedele alla tradizione famigliare, da adulta e madre, con mio figlio ho fatto esattamente la stessa cosa. Non c'è stata cena, invito, evento o uscita sociale al ristorante dove non ci fosse anche il mio piccolo. Includendolo, gli ho fornito i mezzi per sviluppare il piacere del mangiare fuori.
Per chi invece ha difficoltà a coltivare una passione simile nei propri figli, ecco alcuni consigli per farli innamorare dell'esperienza al ristorante.
Come far amare ai bambini andare a cena fuori
- Partiamo con una bomba: abituate i bambini ad adattarsi agli orari e ritmi dei genitori, e non il contrario. Sembra un egoismo, ma in realtà non lo è. Andare a cena fuori alle 19 è un compromesso che nuoce a entrambi: i genitori sono ridotti a chaperon, e i piccoli sono solo più controllabili senza il locale a capienza. Mentre, introducendoli un po' alla volta, fate vivere loro l’esperienza autentica di una sala piena: brusio, gente varia, profumi e sapori che animano sguardi e ganasce. Imparare a stare seduti composti, prestare attenzione, seguire la conversazione e vivere il ristorante attivamente sono le magnifiche conseguenze di quell'azzardo.
- Lasciate a casa cellulari e tablet, e parlate ai vostri figli. Commentate le pietanze, fate di loro dei piccoli critici gastronomici. Fate domande, stimolate la loro fantasia, dategli importanza. E poi raccontate loro da dove viene il cibo, come crescono gli asparagi e i pomodori. Il pasto diventa una favola, e catturando la loro attenzione non ci sarà bisogno di "intrattenere" i bambini con tablet o smartphone.
- Scegliete un piatto con la promessa di ricrearlo insieme a casa. Si sa che cucinare insieme è un potente collante. Selezionare una pietanza al ristorante è un bel gioco preparatorio in vista della divertente attività da fare insieme poi. Cercate di individuare tutti gli ingredienti, quali tecniche sono state usate, abituate i bambini a capire cosa stanno mangiando, introduceteli ai termini culinari oltre quelli sentiti in TV.
- Richiede coraggio e determinazione, ma portare i bambini piccoli a mangiare fuori al ristorante li prepara a vivere e apprezzare altre esperienze "culturali", come andare a teatro, all'opera, a concerti e spettacoli di danza classica. Iniziate a piccoli passi: prima andando a pranzo fuori, poi, col tempo, anche a cena, partendo da ristoranti informali prima di passare a locali e menu via via più raffinati.
- Fate come mia madre prima di me: invitate i bambini a provare pietanze nuove, sapori "da grandi", coltivando così il loro palato che già da piccoli sarà presto molto più sofisticato di quello degli altri bambini della loro età. Se un cibo poi non è di loro gradimento, pace, ma si sentiranno orgogliosi di averci provato.
- I ristoranti con cucine a vista, dove i commensali possono osservare i cuochi all'opera, sono un magnifico svago. Vedere la brigata che danza all'unisono tra padelle infiammate e piroette può solo ispirare i bambini, aprendo per loro una finestra su come viene preparato il cibo in un ristorante. Ratatouille senza i topolini!
- Al ristorante trattate i vostri bambini da adulti, e abbiate fiducia: vi ripagheranno con entusiasmo, gioia e attenzione. Vedrete che i piccoli ci prenderanno gusto e vi ritroverete con figli buongustai. Non si accontenteranno più di una sola pietanza, e addio baby menu e mezze porzioni.
Serve un'ulteriore prova dell'efficacia di questo metodo? Tanta era la mia passione per quelle cene fiume, circondata da amici e genitori, che già a otto anni – anziché voler diventare da grande una maestra o ballerina come tutte le bambine della mia classe – fantasticavo di scrivere per un giornale dove recensivo i vari ristoranti, e li valutavo con le "forchettine". Occhio a ciò che si desidera!