Balneari, salvi i circoli sportivi (e i loro ristoranti)

30 Ott 2024, 15:04 | a cura di
Niente gare per i circoli sportivi, titolari di concessioni balneari, che potranno continuare a fare ristorazione. La protesta del sindacato dei balneari

La Direttiva Bolkstein, che impone (anche) al governo italiano di liberalizzare le concessioni pubbliche per garantire il ripristino della concorrenza, non dovrà essere applicata per le società e le associazioni, titolari di concessioni balneari, che svolgono «attività sportive, ricreative, sociali e legate a tradizioni locali, svolte senza scopo di lucro». Lo prevede il cosiddetto emendamento “salva-circoli” approvato, con solo tre voti contrari, dalle commissioni riunite di Finanza e Giustizia della Camera. Il testo sui circoli - che va convertito in legge entro il 16 novembre e deve essere discusso anche dal Senato - è una delle misure contenute nel decreto salva-infrazioni, il decreto legge 131/2024, che riformula, in parte, le regole che gli enti concedenti devono seguire per la redazione dei bandi e la gestione delle procedure di affidamento delle concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali.

I circoli sportivi potranno continuare a fare ristorazione

Deluso il presidente del sindacato dei Balneari Antonio Capacchione: «Davvero sconcertante che, ad eccezione della detta esclusione dei Circoli sportivi, sia stato recepito nessuno degli oltre duecento emendamenti proposti da tutti i gruppi parlamentari di ogni schieramento politico per un provvedimento più corretto e giusto», leggiamo sul sito di Confcommercio che parla, non a torto, di circoli sportivi esclusivi, blasonati e aristocratici (a Roma molti sono dei “salotti” sul Tevere) per i quali la direttiva Bolkestein non varrà più a patto di essere iscritti al Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche. Si tratta di «1.500 realtà con milioni di italiani che praticano sport» - cit. il ministro per lo sport e i giovani, nonché socio del Circolo Canottieri Aniene (per chi non sapesse, qui possono essere soci solo gli uomini), Andrea Abodi - che potranno mantenere le attività secondarie come la ristorazione, spesso accessibile solo ai soci e ai loro ospiti, o la vendita, purché l’attività principale sia sportiva e non economica.

Cameriere elegante

Le proteste dei balneari

Immancabili le proteste, come quella dell'Associazione turistica balneare siciliana che ha invitato i concessionari a cambiare la destinazione d’uso delle proprie aziende, trasformandole in spiagge con finalità sportive, sociali o ricreative: «Invitiamo tutti i concessionari balneari nella nostra regione in possesso di un titolo demaniale marittimo - ha scritto il presidente dell’associazione siciliana Antonio Firullo in una circolare diramata a tutti i soci - a presentare formale richiesta, tramite il portale pubblico del demanio marittimo della Sicilia, di modifica ai sensi dell’articolo 24 del Codice della navigazione per il cambio di destinazione d’uso dell’attività nella propria struttura, da balneare ad attività con finalità sportive, sociali, ricreative e di promozione del benessere psicofisico, e comunque non economiche, nonché a tesserare tutti i fruitori», conclude Firullo.

Concessioni prorogate al 30 settembre 2027

Quella dei circoli sportivi non è l'unica novità del decreto, c'è anche la proroga della validità delle concessioni fino al 30 settembre 2027. Il provvedimento dà tempo ai comuni fino al 30 giugno 2027 per concludere le gare delle concessioni e prevede che i nuovi gestori riconoscano ai titolari uscenti un corrispettivo economico pari al «valore degli investimenti effettuati e non ancora ammortizzati al termine della concessione». Ancora non si sanno i criteri precisi per il calcolo degli indennizzi. Nel frattempo alcuni comuni si sono già mossi, tra i primi quello di Jesolo, o stanno avviando adesso le gare per le concessioni balneari, quantomeno per dare una risposta più concreta rispetto a quella data dai governi che si sono susseguiti nel corso degli anni.

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