Inventato dal produttore australiano Thomas Angove, il bag in box quest’anno compie 50 anni. Tempo di andare in pensione? No, secondo l’ultima ricerca Nielsen. Infatti, se è vero che in Europa non ha mai preso il volo, negli Usa pare che possa festeggiare il mezzo secolo di vita con una buona notizia: tra il 2009 e il 2014 le vendite sono raddoppiate, ed oggi la categoria rappresenta il 7% di tutto il vino venduto nel Paese in valore e il 17,5% in volume. Praticamente 1 litro di vino su 5 è venduto nel bag in box. “La gente” spiega Danny Brager, vice presidente Nielsen “crede che il bag in box abbia fatto il suo tempo, ma si sbaglia, perché sta ancora crescendo. Specie il formato da 3 litri”. Formato che da solo vale il 3% del mercato del vino in Usa, in crescita del 74% sul 2013.Cala, invece, il formato da 5 litri, legato soprattutto ai consumatori sopra i 55 anni e con redditi bassi. A dimostrazione di come non sia soltanto una questione di risparmio.
Oltre al prezzo, infatti, la ricerca mette in evidenza gli altri motivi di successo, ovvero la portabilità (lo si può portare ovunque senza il rischio che si rompa e senza bisogno di cavatappi), la freschezza (una volta aperto il vino si conserva più a lungo) e il minore impatto ambientale sia nel packaging, sia nel trasporto. Ma quanto sono disposti a pagarlo i consumatori americani? Molto di più che in passato: secondo lo studio, la maggior parte dei consumatori spende tra i 16 ed i 20 dollari per un bag in box da 3 litri, ma si può andare anche oltre questa soglia.