Le aziende del food contro la legge “salva carne” voluta dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida e sostenuta da Coldiretti. Unione italiana food, associazione riunisce 550 aziende dell’industria agroalimentare aderenti a Confindustria, ha inviato a Bruxelles un documento in cui sottolinea alcune storture della legge contro la carne coltivata e chiede, in particolare, lo stralcio della parte sul divieto di meat sounding, ovvero la promozione e vendita di prodotti vegetariani o vegani con nomi che richiamano quelli a base di carne. Come “burger di ceci”, “bistecca vegetale”, “cotoletta di seitan”. Secondo Lollobrigida, Coldiretti, e l’ex ministro dell’Agricoltura Gian Marco Centinaio, proprio l’utilizzo di questi termini potrebbe trarre in inganno il consumatore.
La posizione di Unione italiana food
Secondo quanto emerge dalla posizione assunta dall’associazione, però, la confusione sembra esserci stata proprio da parte dei promotori della legge, che hanno mischiato insieme la carne coltivata, per la cui commercializzazione non è pervenuta ancora nessuna richiesta nell’Unione Europea, e i prodotti vegetariani e vegani già in commercio, e che utilizzano anche alimenti della tradizione agricola italiana.
Sonia Malaspina, presidente del Gruppo prodotti a base vegetale di Unionfood, aveva dichiarato, alcune settimane fa, che «una scelta simile rischia soltanto di disorientare il consumatore» che invece oggi ha chiaro quali prodotti scegliere grazie alle etichette.
La risposta di Lollobrigida
Sulla questione è intervenuto anche il ministro Lollobrigida, che ha detto che il divieto di meat sounding «non incide sull'intera legge» sulla carne coltivata, «ma sul singolo articolo e quindi discuteremo anche di questo. Se da questo punto di vista fosse un problema, potremmo fare una valutazione».