«Perché questo nome? Un buon auspicio per chi sta subendo un processo», spiega la proprietaria Gabriella Gori, che ha chiamato "Assolto" il suo bar, aperto da poche settimane, proprio accanto all’ingresso principale del Tribunale penale di Roma in piazzale Clodio. Il locale sta già facendo parlare di sé, proprio per questo nome curioso che, dice ancora la titolare, vuole essere solo simbolico, visto che il bar è aperto un po’ tutti.
Agli assolti caffè gratis
A raccontare la storia di questa nuova apertura è il quotidiano Repubblica, che ha visitato l'esercizio gestito da uno staff tutto al femminile e reso un po' speciale non solo dal nome, però: altrettanto importante è, infatti, la solidarietà. Quella per gli "assolti", certo, «a loro il caffè lo offriamo noi» dice Gori, ma soprattutto quella per tutti coloro che si trovano in difficoltà. Se è vero, infatti, che la solidarietà si fa senza pubblicizzarla, da “Assolto” devono conoscere bene la regola, visto che tutti all’interno sono impegnati anche in varie iniziative sociali, tra cui alcuni gesti di accoglienza e aiuto, non solo verso le persone prosciolte dai processi del Tribunale, ma anche verso i più bisognosi nella zona della Circonvallazione Clodia.
«Abbiamo aperto il 12 febbraio - dice la signora Gori al quotidiano - e il suo nome, su cui tutti si soffermano, è nato esattamente nel momento in cui abbiamo trovato questo locale, accanto al tribunale. Non poteva che essere “Assolto”. Solo in seguito è arrivata l’idea del caffè offerto a chi usciva indenne dal Tribunale: «Funziona solitamente che gli ex imputati sono in compagnia degli avvocati, entrano e dicono “Sono stato assolto”. Ci fidiamo sulla parola, ovviamente, ma quasi tutti ci tengono a mostrare spontaneamente il dispositivo del giudice. A quel punto noi gli offriamo il caffè».
Non solo assolti, ma anche giudici e avvocati sono i benvenuti
Il bar, però, che propone anche una tavola calda con primi e secondi piatti, non è riservato solto a chi ce l’ha fatta a portarsi via un giudizio di innocenza: «Qui vengono un po’ tutti - dice ancora la titolare - dall’imputato all’avvocato fino al pubblico ministero. E da poco sta cominciando a entrare anche qualche giudice e qualche magistrato».
La signora Gori, del resto, sa il fatto suo essendo nella ristorazione da tanto tempo e dopo uno stop come responsabile del personale in un’azienda, ha deciso di tornare alla sua vecchia passione, anche se faticosa: «Mi diverte sempre, anche se ci si sveglia presto e non si sa a che ora si finisce. Intorno alle 18, dipende dai processi. Ma ancora non abbiamo ben capito» conclude la titolare che oltre a saperne di ristorazione, sembra saperne molto di marketing visto il successo ottenuto dal nome, ancora prima di far provare caffè e brioche.