Poco giorni a ProWein, la fiera del vino di Düsseldorf dove quest'anno la presenza italiana (padiglioni 15 e 16) sarà ancora in crescita, nonostante la data, sempre più ravvicinata a quella di Vinitaly (22-25 marzo). Merito dell'apertura riservata esclusivamente al trade e del richiamo internazionale di questo evento che, per l'edizione 2015, prevede 300 degustazioni, 5.800 espositori e 50 Paesi rappresentati. Come di consueto non mancheranno i focus sui singoli terrori e le conferenze sulle ultime tendenze in fatto di commercio estero. E proprio in quest'ambito si parlerà di come sono cambiate le dinamiche nella vendita al dettaglio del vino (16 marzo, ore 10.15 al ProWein Forum, Hall 13). Intanto qualche anticipazione.
Gli otto mercati analizzati da Wine Intelligence per ProWein sono Italia, Francia, Spagna, Germania, Gran Bretagna, Usa, Giappone e Australia, che insieme rappresentano oltre 12 miliardi di litri di vino consumato solamente nel 2013, ovvero circa il 50% dei circa 24 miliardi di litri di vino consumati a livello mondiale.
Lo studio mostra una chiara tendenza dei consumatori ad acquistare più spesso, ma in quantità minore, facendo, così, crescere il canale convenienza. Questo modello di “austera urbanizzazione” lo si riscontra soprattutto in Spagna, mentre in Germania si sta affermando la crescita degli hard discount che, occupando gli spazi premium di mercato, stanno riuscendo a mettere sotto pressione i negozi specializzati di vino. Altra storia negli Usa, dove nuovi canali e nuove catene di fornitura dei consumatori (principalmente le catene dei minimarket) stanno cercando di aumentare la propria quota di mercato a scapito dei negozi di liquori e supermarket tradizionali.
Insomma dappertutto le dinamiche stanno cambiando, ma le costanti rimangono risparmio per i consumatori e capacità di adattamento per i distributori. Cosa significa in termini di strategie? Da una parte, la crescita degli acquisti di convenienza potrebbe significare che il canale ha bisogno di una minore varietà di vini, con una maggior proporzione di marche di vini forti visibili ed affidabili, che si prestano facilmente ad una veloce e leggera decisione d’acquisto. Dall’altra parte, la crescita dell’online e dello shopping a distanza, suggerisce la corrispondente necessità di una gamma più ampia e più ricca d'informazione in questo canale.