51-100 2016: cosa cambia
È indiscutibile, l'attesa è tutta puntata su lunedì 13 giugno, quando, per la prima volta a New York, la cerimonia dei World's 50 Best Restaurant rivelerà al mondo gastronomico riunito per l'evento di gala la lista dei 50 nomi dell'alta ristorazione più votati dall'Academy. Intanto però, come di consueto, è la pubblicazione della classifica di chi non ce l'ha fatta per poco – i ristoranti compresi tra 51 e 100 – a tenere banco in rete. Anche perché, dal confronto con la precedente edizione, non è impossibile ricavare qualche cavallo vincente su cui scommettere per la prossima settimana. E tra l'altro quest'anno la seconda metà della top 100 regala più di qualche sorpresa, con un saliscendi piuttosto evidente che non risparmia proprio nessuno. Risultato? C'è chi festeggia, chi ne esce decisamente ridimensionato (per non dire sconfitto), chi ha buone speranze di esultare tra qualche giorno. Qualche esempio? Al giro di boa potrebbero attestarsi le insegne che nel 2015 occupavano le posizioni più prossime all'ambito numero 50 e ora non risultano pervenute, come il Geranium di Copenaghen, già 51, o il The Clove Club di Londra, in posizione 55 l'anno scorso. Ma pure Septime, il bistrot parigino che nel 2015 occupava un soddisfacente 57esimo posto, Amass a Copenaghen (ex 66) o il Nomad di New York (ex 67). Per scoprire che sorte gli riserva l'edizione 2016 bisognerà attendere ancora un po'.
Niko Romito c'è
Intanto però qualche certezza arriva anche per l'Italia, tra buone e cattive notizie. Nel primo caso, i riflettori si accendono su Niko Romito: il suo Reale entra per la prima volta in classifica all'84esimo posto. E invece non c'è più traccia del Combal.0 di Davide Scabin, già 65esimo: dentro alle top 50 o fuori? Anche per Umberto Bombana, ambasciatore della cucina italiana all'estero la classifica è un po' deludente: lo chef ideatore di 8 e ½ a Hong Kong scende dalla 62 all'86.
Chi scende e chi sale
E clamorosi capitomboli toccano anche Diverxo (dalla 59 alla 79), Momofuku Ko (dalla 69 alla 97),The French Laundry (dalla 50 all'85). Ancora peggio finisce per qualche blasonato ristorante che fino all'anno scorso si crogiolava nella top 50: così per l'Astrance di Parigi (dalla 36 alla 57), per il tedesco Aqua (dalla 33 alla 63), per Per se a New York, che limita i danni come può (dalla 40 alla 52), e persino per Alain Ducasse; la sua insegna di Plaza Athenée scende dalla 47 alla 58. E il mitico Fat Duck di Heston Blumenthal? Al numero 73 nel 2015 ora non figura più nella seconda metà della classifica. Chiudiamo con le buone notizie.
La cucina di Josean Alija porta il Nerua di Bilbao dal 68esimo al 55esimo posto, mentre sale a grandi falcate il Mikla di Istanbul, in ascesa dalla 96 alla 56. E tra le novità assolute festeggia l'insegna londinese del giovane e talentuoso James Lowe: il Lyle's entra direttamente al numero 65.
100. Chestnaya Kuhnya, Moscow, Russia
99. La Petite Maison, Dubai, UAE
98. Quay, Sydney, Australia
97. Momofuku Ko, New York, Usa
96. Cosme, New York, Usa
95. L'Effervescence, Tokyo, Giappone
94. Bras, Laguiole, France
93. Daniel Berlin, Skane Tranas, Sweden
92. Quintessence, Tokyo, Japan
91. St. John, London, UK
= 89. Zuma, Dubai, UAE
= 89. Benu, San Francisco, USA
88. Die Schwarzwaldstube, Baiersbronn, Germany
87. Indian Accent, Delhi, India
86. 8 1/2 Otto e mezzo Bombana, Hong Kong, Cina
85. The French Laundry, Yauntville, USA
84. Reale, Castel di Sangro, Italy
83. Manresa, Los Gatos, Usa
82. Hajime, Osaka, Japan
81. Chef's Table at Brooklyn Fare, New York, Usa
80. L'atelier Saint-Germain de Joël Robuchon Paris, Paris, France
79. Diverxo, Madrid, Spain
78. Belcanto, Lisbon, Portugal
77. Den, Tokyo, Japan
76. La Colombe, Cape Town, South Africa
75. Twins, Moscow, Russia
74. Le Chateaubriand, Paris, France
73. Hertog Jan, Bruges, Belgium
72. Pavillon Ledoyen, Paris, France
71. Daniel, New York, USA
70. Burnt Ends, Singapore
69. Epicure, Paris, France
68. Tegui, Buenos Aires, Argentina
67. The Restaurant at Meadwood, St.Helena, USA
= 65. Lyle's, London, UL
= 65. Brae, Birregurra, Australia
64. Lasai, Rio de Janeiro, Brazil
63. Aqua, Wolfsburg, Germany
62. La Grenouillere, La Madelaine Sous Montreuil, France
61. Maeemo, Oslo, Norway
60. Hedone, London, UK
59. Martin Berasategui, Lasarte-Oria, Spain
58. Alain Ducasse au Plaza Athénée, Paris, France
57. L'Astrance, Paris, France
56. Mikla, Istanbul, Turkey
55. Nerua, Bilbao, Spain
54. The Jane, Antwerp, Belgium
53. Hof Van Cleve, Kruishoutem, Belgium
52. Per Se, New York, USA
51. Maní, São Paulo, Brasil
a cura di Livia Montagnoli
Foto di Francesco Fioramonti