L’atmosfera del locale di Lorenzo Antinori parla italiano o, meglio, romano: sui muri maglie di calciatori, tavoli in legno stile osteria e insegne di bar anni Ottanta. Appena a metà del 2023, nella frenetica Hong Kong, il giovane, originario del quartiere Trastevere a Roma, ha dato vita a Bar Leone, un locale tutto italian style che ha saputo conquistare in poco tempo la scena asiatica, aggiudicandosi il primo posto nella lista Asia's 50 Best Bars 2024. Ma cosa rende Bar Leone così speciale? «L’atmosfera, senza dubbio», dice al Gambero Rosso. «Volevo ricreare un posto che fosse come casa mia, con le mie cose, le mie passioni. È un luogo dove puoi mangiare focaccia e mortadella e bere un cocktail all’italiana, con un buon ghiaccio».
L'essenza dei "cocktail popolari"
In breve, il locale è diretto, pop e sventatamente italiano. Antinori, con un passato di successo al Charles H, Caprice Bar e Argo, ha scelto di abbracciare la semplicità nei suoi cocktail. "Cocktail popolari" è il mantra che guida ogni creazione, un concetto che si traduce in bevande «bilanciate, semplici senza nessun uso di tecnologie varie», spiega Lorenzo. Il focus è su liquori e ingredienti presenti in quasi ogni bar, con una predilezione per le etichette italiane. Tra i signature cocktail, c’è il dirty martini, nella sua versione “filthy”: vodka italiana “vulcanica” (una vodka siciliana che utilizza grani antichi) e affumicatura di olive spagnole. «Quello che rappresenta i nostri cocktail è la semplicità di offrire drink già conosciuti, ma con un twist particolare che li fa diventare speciali».
Un omaggio all'Italia
Fondamentale, lo ripete più volte Antinori, è la riproduzione della semplicità e della genuinità tutta dei bar all’italiana, un po’ alla San Callisto. «C’è molto di Roma al Bar Leone. Abbiamo un angolo dedicato agli appassionati di sport, con maglie originali di grandi campioni - soprattutto della Roma, ma siamo abbastanza sportivi. Poi c’è l’angolo della musica, l'angolo dedicato alla televisione italiana - con i volti della Sora Lella e di Pippo Baudo - tipici dei bar di quartiere, e tanta energia popolare, con una playlist anni Sessanta e Settanta miscelata ad afro-beats, che dà il giusto tono alla nostra offerta e al nostro arredamento». Il design del locale, con divanetti arancioni e un bancone che ricorda le vecchie cucine italiane, riflette la personalità giocosa e accogliente di Antinori.
L'aperitivo all'italiana, a Hong Kong
In un posto del genere, non poteva mancare il classico aperitivo all’italiana, che Bar Leone è riuscito a portare anche a Hong Kong: «L'aperitivo italiano come lo conosciamo non esiste qui all'estero, il nostro locale lo ha tradotto come una sorta di "antipasto" con cibi facili da condividere e cocktail. Qui a Hong Kong abbiamo notato che amari e vermouth, o più in generale cocktail amaricanti, non sono molto apprezzati, poiché il palato locale preferisce sapori tipo sweet and sour, oppure cocktail fruttati». E ancora: «C'è anche una crescente tendenza verso i sapori umami. Ad esempio, le olive che vendiamo, in salamoia e prodotte in Spagna, stanno avendo un grandissimo successo, anche nello shop online. Recentemente per celebrare l’anniversario di shake shack, abbiamo creato il "carbonara shake", il primo milkshake alcolico al gusto carbonara». Ecco quindi che il Bar Leone è versatile: ci si può fermare per un "antipasto", bere un cocktail o mangiare piatti della romanità.
Un successo internazionale
Tutto è cominciato poco più di un anno fa quando Lorenzo, insieme ai suoi due soci originari di Hong Kong hanno deciso di seguirlo in questa avventura. «Pensavamo: perché a Hong Kong ci sono i soliti posti italiani con gli stessi stereotipi? Bisogna creare qualcosa di più vero e pop», racconta Antinori. Poi, pochi giorni fa, è arrivato inaspettatamente il premio come il miglior bar dell'Asia. Un grande riconoscimento per i soci e per il suo giovane team, che hanno saputo creare un luogo dove ogni ospite si sente a casa, celebrando la autenticità e la convivialità tipiche della cultura italiana. Anche la vittoria del premio Disaronno highest new entry award, fa raggiungere al Bar Leone traguardi straordinari in tempi record, se si pensa che ha aperto da soli 14 mesi. In quanto a progetti futuri, il giovane romano ha in mente di ampliare lo staff e inserire ragazzi, soprattutto italiani: «è difficile entrare qui ad Hong Kong per via del visto, ma noi stiamo progettando un programma di stage - che paga alloggio e stipendio dai 6 ai 12 mesi - per dare al nostro locale un'impronta europea e internazionale e portare anche un'italianità giovane e divertente». Ma per Antinori, questo è solo l'inizio. "Continueremo a diffondere il vangelo dei cocktail popolari e cercheremo di fare sempre meglio", si legge sui social dopo la vittoria, assieme a un “daje Leone, il vessillo è in porto!”.