pubblica sta acquisendo un’importanza crescente. Impedire l’adozione di abitudini potenzialmente dannose, attraverso la comunicazione e promozione di stili di vita virtuosi, rappresenta un efficace strumento nell’attuazione di questa strategia. In primo piano, quindi, anche il ruolo svolto dall’alimentazione, intesa come consumo corretto di cibi e bevande. È all’interno di questo nuovo scenario politico e sociale che si situano le premesse che hanno portato alla nascita di un innovativo programma preventivo-educativo a favore del “bere moderato e consapevole” e contro l’abuso. Un programma che per la prima volta vede protagonista il settore vitivinicolo europeo nella sua globalità: “Wine in moderation – Art de vivre” (www.wineinmoderation.eu), promosso dal Comitato europeo delle imprese vitivinicole (Ceev), dal Comitato degli agricoltori e delle cooperative europee (Copa e Cogeca) e dalla Confederazione europea dei viticoltori indipendenti (Cevi).
A “Wine in moderation” è dedicata l’edizione 2009 di “Enotria”, annuario di Unione Italiana Vini. Obiettivo della pubblicazione è spiegare la filosofia del programma e capire cosa si sta facendo nei vari Paesi europei che aderiscono (Francia, Spagna, Portogollo, Germania, Regno Unito) e soprattutto in Italia, dove “Wine in moderation” comincia a muovere ora i suoi primi passi.
Per ridurre con successo il consumo smodato di alcolici servono programmi fondati sull'evidenza che propongano un approccio positivo, supportino l'attuazione delle leggi nazionali, forniscano informazioni precise e pertinenti, educhino il consumatore. “I primi ad essere contrari all’abuso sono proprio le aziende vinicole – afferma il presidente di Unione Italiana Vini Andrea Sartori -. Il nostro consumatore non è chi si ubriaca mettendo a repentaglio la propria vita e quella degli altri ma chi beve in modo moderato, considerando il vino un piacere della buona tavola e un elemento fondamentale della nostra socialità.”
Il programma, in sintesi, si muove lungo due direttrici fondamentali. Da una parte, l’impegno nell’educazione al consumo moderato e corretto, attraverso sia la promozione di specifiche Norme di comunicazione sul vino per le informazioni commerciali, sia la realizzazione di materiali informativi, eventi, campagne di comunicazione caratterizzate da un comune messaggio di “moderazione”, che tuteli l’immagine del vino nel contesto di una socialità sana, dove è inteso come un prodotto di prima qualità da degustare lentamente assieme a del buon cibo. Un prodotto perfettamente integrato nella dieta mediterranea, la cui importanza in termini salutistici è riconosciuta in tutto il mondo. Si vuole favorire così una svolta culturale in cui la “moderazione” sia qualcosa “alla moda”. Dall’altra, la costituzione di un Wine Information Council (WIC), un Consiglio di informazione sul vino, un database senza precedenti sul vino, dove saranno accessibili i materiali forniti dalla ricerca scientifica su aspetti sanitari, sociali e culturali. Ma non solo, sarà uno spazio di interazione fra le organizzazioni del settore vitivinicolo europeo, in modo che i migliori progetti siano messi in comune e resi pubblici.
L’obiettivo di “Wine in Moderation” è quindi educare l’intera società, dai giovani agli adulti, in collaborazione con le autorità competenti e tutti i soggetti interessati. In questo senso la pubblicazione Enotria, con la sua presentazione, rappresenta uno dei primi passi concreti per la realizzazione del progetto.