non costa piu' di 500 euro. Lo riferisce l'Ansa con un ampio servizio. Insomma, dopo l'esplosione delle bolle immobiliare e speculativa in Francia, ora tocca anche a quella del vino. Naturalmente si parla dei vini che meritano la definizione di grandi ''crus'', prodotti straordinari e in alcuni casi unici, sia per provenienza (hanno questa denominazione concessa ufficialmente soltanto alcuni vigneti di qualita' superiore), sia per annata. Si tratta di etichette mitiche come Cheval-Blanc, Palmer, Yquem, Haut-Brion, Ducru-Beaucaillou: tutti prodotti che si quotano come in Borsa e i cui prezzi seguono spesso la curva del Dow Jones newyorkese. Bottiglie di Mouton e di Latour 2008 quindi a 100 euro ad esemplare quest'anno? Non e' impossibile. Gli esperti parlano di ''crollo epocale'' con prezzi in calo del 20%-30% per i ''cru'' medi (venduti intorno ai 10-20 euro alla bottiglia) e fino al 40-50% per i piu' noti ''chateaux''. Calo che sembra destinato a durare. Qualche esempio. In sei mesi la quotazione di uno Chateau-Lafite-Rothschild e' passata da 1.200 euro a 600. La Revue du vin de France registrava di recente uno chateau Sociando-Mallet 2006, uno dei piu' grandi Haut-Medoc, a 25 euro. Sono i grandi vini che dettano le tendenze, spiegano ancora gli esperti. ''Se gli altri chateaux vogliono vendere, tutti dovranno abbassare il prezzo'' osserva su Le Journal du Dimanche Francois Leveque, presidente del Sindacato dei broker di Bordeaux. Questo vuol dire innanzi tutto grandi affari per gli amanti del buon vino che possono approfittare del crack. E' quanto succede sul sito di riferimento 1855.com dove, dalla mezzanotte di ieri, e' scattata l'operazione ''Bordeaux CAC 40'' con una trentina di etichette 2006 vendute a prezzi promozionali: una bottiglia di La Dame de Montrose di Saint-Estephe e' venduta a 14,95 euro invece di 21,50 mentre un Senejac del 2006 (un Haut-Medoc) a 8,95 euro invece di 15,55.
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