grave; infatti di 46,5 milioni di ettolitri la produzione attesa per la vendemmia 2009, secondo quanto emerge dalla seconda indagine vendemmiale, effettuata congiuntamente nella prima settimana di settembre da Ismea e Unione Italiana Vini.
Le stime al primo agosto attestano, invece, la produzione transalpina a 48,1 milioni di ettolitri, con un recupero del 12% rispetto alla scarsa performance del 2008, che le aveva fatto perdere la guida della classifica a favore del nostro Paese.
Terza in graduatoria resta la Spagna per la quale il Ministero dell’agricoltura di Madrid stima 39,9 milioni di ettolitri, il 4% in meno su base annua.
Tornando all’Italia, le previsioni confermano sostanzialmente il dato produttivo del 2008 che, secondo l’Istat, è stato pari a 46,3 milioni di ettolitri e vengono ridimensionate solo leggermente le aspettative degli operatori di inizio estate. Resta, comunque, l’incognita delle condizioni meteo delle prossime settimane, soprattutto quella legata alla pioggia. Alcune precipitazioni al momento giusto, infatti, potrebbero ancora condizionare positivamente le rese delle uve.
“A fare notizia in questa campagna – spiega Arturo Semerari, presidente Ismea - è soprattutto la qualità, prevista buona praticamente ovunque e in diverse zone con punte di ottimo. Le abbondanti riserve idriche accumulate durante uno degli inverni più piovosi degli ultimi tempi hanno compensato il caldo e la mancanza di precipitazioni dell’estate. Nessun evento particolare è stato poi registrato sul fronte fitosanitario: gli attacchi di patogeni segnalati a fine primavera, infatti, sono stati circoscritti e tenuti sotto controllo con interventi tempestivi”.
Dopo il ritorno alla normalità del 2008, la vendemmia in corso si prospetta in anticipo di oltre una settimana, rispetto ad un calendario considerato medio, a causa soprattutto del persistente caldo che ha accelerato la maturazione delle uve.
Una caratteristica di questa campagna produttiva è quella di non presentare omogeneità di comportamento tra le regioni, anche quando appartenenti alla stessa area geografica. Specifici eventi atmosferici, soprattutto in fase di allegagione, hanno di fatto determinato incrementi o flessioni rispetto allo scorso anno, con variazioni che comunque, sia nell’uno che nell’altro caso, risultano quasi sempre abbastanza contenute.
Quest’anno a contenere la crescita produttiva ha inciso anche l’adesione alle estirpazioni, volontarie e con premio, in applicazione della nuova Ocm.
Per la prima campagna di applicazione, la 2008/2009, le domande di estirpazione accolte hanno interessato circa 11.600 ettari in ambito nazionale.
Inoltre, è sempre più diffuso il ricorso al diradamento dei grappoli che i viticoltori praticano essenzialmente per innalzare la qualità delle produzioni, a discapito della quantità.
Nel frattempo crescono le preoccupazioni degli operatori in merito al mercato delle uve che in diverse zone sta registrando prezzi non considerati remunerativi.
“In questo momento - sottolinea Andrea Sartori, presidente Unione Italiana Vini – è più che mai importante non lasciarsi trascinare dal panico e dalla disinformazione che sta rischiando di impadronirsi del mercato. Vorrei infatti ricordare che in diverse zone i contratti di vendita sono ancora aperti, poiché si è ancora in fase di contrattazione nulla è ancora deciso in maniera definitiva”.
09/09/2009
Indagine Ismea – Unione Italiana Vini