i di Lione, e Paul Bocuse, che mette in competizione 24 chef da 24 paesi, arrivati in finale attraverso un lungo processo selettivo.
La sfida conclusiva, dopo 18 mesi, 56 concorsi nazionali e 3 continentali (America Latina, Asia ed Europa), ha decisamente premiato il Nord Europa: vincitore del Bocuse d'or Rasmus KOFOED, Danimarca, che si è aggiudicato il trofeo e un premio di 20,000€; secondo posto per Tommy MYLLYMÄKI, Svezia, che ha vinto il trofeo d'argento e 15,000€, e terzo posto per Gunnar HVARNES, Norvegia, con trofeo di bronzo e 10,000€.
Niente di fatto, purtroppo, per l'Italia, arrivata in finale con la squadra capitanata da Giancarlo Perbellini, chef dell’omonimo ristorante ad Isola Rizza in provincia di Verona.
Il cuoco italiano in gara è stato Alberto Zanoletti, chef executive della Locanda Armonia di Trescore Balneario (BG), assistito dalla commis Nafije Dizdari e dal coach Federico Coria. Insieme a loro, anche la promotion manager Daniela Nezosi, dell’Associazione Promozione del Territorio, sostenitrice dell'evento insieme al partner di quest'anno, la società Alessi.
Una presenza, quella di Alessi come partner ufficiale, fortemente voluta dallo stesso Giancarlo Perbellini, al fine di sostenere la squadra nella presentazione ottimale delle creazioni gastronomiche in gara, attraverso strumenti di design che ne valorizzino l'immagine finale.
“L'idea di introdurre il design in una manifestazione di alto livello qualitativo legata al cibo è di per sé un fatto nuovo”, dice Alberto Alessi, “ma è anche la logica conseguenza del nostro impegno costante nella progettazione di oggetti e strumenti per la cucina e per la tavola”.
I progettisti, a cui Alessi ha affidato l'arduo compito di rappresentare l’Italia in questo contest internazionale, sono Anna e Gian Franco Gasparini, i quali hanno disegnato due piatti da portata che hanno interpretato al meglio, con uno spirito fresco e un po' ironico, le preparazioni che il giovane chef italiano ha realizzato con il suo team.
I due progetti intendono omaggiare la Francia e il suo chef, rimandando a situazioni conviviali di respiro artistico: “Le déjeuner sur l'herbe” e “Le déjeuner à la mer”.
“Le déjeuner sur l'herbe” è la rappresentazione in miniatura di un pranzo all’aria aperta con dei piccoli piatti sparsi su un vassoio rettangolare in acciaio verde cangiante, che richiama la natura.
La ricetta. Sella d’agnello farcita con castagne, nocciole, pancetta e salsa profumata al tartufo bianco, guarnita con carciofo alla romana, rognone d’agnello e fondente di barbabietola, terrina di porri, patate e foie gras con gelée di pollo, animella e lingua d’agnello e cannellone all’inverso, croccante di mais e spalla d’agnello profumata all’arancia e al rosmarino.
“Le déjeuner à la mer” rappresentava, invece, una colazione al mare, sempre in miniatura, su un vassoio rotondo di acciaio blu intenso e cangiante, dove i piatti sono ben disposti nella circonferenza, con al centro un'alzata circolare.
La ricetta. Filetto di rana pescatrice con tagliatelle al pomodoro e nero di seppia, farcito con gambero rosso di Sicilia guarnito con tartelletta mediterranea, arancino di riso su bouchon di scampo e pistacchi e cannellone di granchio su giardinetto di verdure.
di Flavia Rendina
27 gennaio 2011