tura, hanno capito che lei ai fornelli è felice e anche brava.
San Pellegrino, che con lungimiranza ha dimostrato la sua voglia di essere vicino ai giovani e non solo agli chef già affermati, ha offerto a Laura un’occasione che capita poche volte e l’ha accompagnata a Napa per provare a conquistare non solo la gloria, ma anche un premio in denaro e una concreta opportunità professionale (un anno ai fornelli di un grande ristorante).
Al Culinary Institute of America di Greystone a Napa Valley c’ero anchio come giurato. I finalisti erano 11: oltre a Laura, una canadese e nove americani. Luis Young, studente alla Johnson & Wales University di Miami, ma residente a Panama, ci ha convinto tutti con il suo piatto “Herb scented seared venison tenderloin”.
Un piatto intelligente, creato da un suo compagno che all’ultimo ha rinunciato, e che lui ha reinterpretato, dimostrando grande personalità, in chiave centroamericana, abbinando al capriolo frutta esotica e spezie.
Ottima tecnica ma soprattutto connubbio riuscitissimo senza snaturare, anzi esaltando, il sapore del capriolo. Laura si è difesa molto bene, ma questo ragazzo di origine latina, minuto e timido (dietro quella timidezza, però, quanta stoffa!) ha prodotto un piatto eccezionale.
La sua storia è un’altra storia unica, come quella di Laura: deve la sua scelta professionale ad una malattia ai reni che lo ha colpito da piccolo, e che gli imponeva pesanti restrizioni nel regime alimentare sin dall’età di 3 anni.
Non poteva usare sale, e allora ha iniziato a studiare sapori e aromi alternativi per rendere meno insipido il suo cibo. Per me la competizione non è essere migliori degli altri, ma migliorare me stesso ogni giorno.
Bravo, Luis, hai davvero meritato la vittoria. E lo riconosce anche Laura che, comunque, un primo sogno lo ha già realizzato.
Sono rientrato dagli Usa carico di energia e motivazione. Bello aver partecipato a questa avventura. Bello stare coi giovani ed emozionarmi con loro e per loro.
Ai giovani chiedo sempre di volare, di avere un sogno da raggiungere. Di stare con in piedi ben piantati a terra, di lavorare giorno per giorno, di non perdere il quotidiano ma anche di volare con la mente. Volare!
Massimo Bottura
15/03/2010