; rende noto l’Ismea – che ha potuto ancora contare su una domanda interna in ulteriore espansione (gli acquisti delle famiglie italiane sono aumentati del 2,1% in volume rispetto al 2007) , ma che all’estero ha invece accusato una battuta d’arresto, con l’export che nell’intera annata 2008 ha fatto segnare una contrazione del 5,1%, scendendo al di sotto dei 4,4 milioni di ettolitri, dai 4,6 milioni del 2007.
Alla data del 31 dicembre 2008 – rivela lo studio - le denominazioni relative ai vini di qualità registrate in Italia sono risultate pari a 477, con 7 nuovi riconoscimenti rispetto al 2007, di cui 5 Docg e 2 Igt.
Numericamente più rappresentative sono le Doc (316), che costituiscono più di due terzi del totale, seguite dalle Igt (120, pari ad oltre il 25%) e dalle Docg, che coprono il rimanente 8,6% (41 denominazioni in tutto).
A livello territoriale - spiega ancora l’Ismea - permane una forte concentrazione delle denominazioni nel Nord Italia, con oltre il 40% del totale, seguite dal Centro e dal Mezzogiorno, ciascuno con quote del 23% circa, e dalle Isole (13%). Primeggiano, tra le regioni, il Piemonte e la Toscana, seguite da Veneto, Sardegna e Lombardia.
Da un’indagine strutturale realizzata dall’Ismea presso le Camere di Commercio emerge che, per la totalità delle Doc-Docg italiane, la produzione effettiva è ammontata nel 2007 ad oltre 20 milioni di quintali di uva (+0,8% rispetto all’anno precedente) e a quasi 13,9 milioni di ettolitri di vino (+1,2%).
La produzione certificata ha riguardato invece un quantitativo di 11,3 milioni di ettolitri, facendo segnare una contrazione del 3,9% rispetto all’anno precedente.
Le aziende che nella stessa annata hanno effettuato denunce di produzione presso le Camere di Commercio sono state 171.206, l’1,8% in più rispetto al 2006, mentre le corrispondenti superfici denunciate sono ammontate a 219.516 ettari, in calo dell’1,4% su base annua.
Infine - segnala l’indagine Ismea effettuata presso le strutture camerali – la produzione di vino imbottigliato nel comparto delle denominazioni d’origine è ammontata a 9,47 milioni di ettolitri, facendo registrare rispetto all’anno precedente una crescita del 4,7%.