Coumba Freide: un carnevale di cultura e sapori

23 Feb 2011, 11:02 | a cura di

Torna in Valle d'Aosta l'appuntamento più atteso dell’inverno: il carnevale della Coumba Freide. La “valle fredda” - per via dei venti che vi spirano per gran parte dell'anno - si riscalda con questo grande evento che coinvolge tutte le località della valle, dove feste e maschere

di origine antica celebrano gli arcaici riti propiziatori legati alla fine della stagione invernale e all'arrivo della primavera.

Nella Valle del Gran San Bernardo compaiono le Landzette a cavallo, le maschere tipiche che rievocano l'avvenimento storico dello scollinamento del colle del Gran San Bernardo da parte delle truppe napoleoniche nel maggio del 1800. I costumi si ispirano, appunto, alle divise dell’esercito francese: cappelli napoleonici multicolore, mantelle e divise rifinite a mano con perline, paillettes, coccarde, fiori e specchi; maschere di legno tipiche coprono poi il volto di ogni Landzetta. Nella sfilata tradizionale non mancano, inoltre, la maschera dell’orso, che rappresenta l’avvicinarsi della primavera, le code dei muli, a rappresentare i venti che servono per allontanare le correnti d'aria nefaste, gli specchi, per scacciare gli spiriti maligni, e il colore rosso, a simboleggiare la forza e il vigore per esorcizzare malefici e disgrazie.

Il corteo carnevalesco, che per tutto il periodo che precede la quaresima migra ogni volta in un paese diverso, si sposta ballando e cantando per le vie e le piazze del paese, bussando di porta in porta a raccogliere offerte di cibo e bevande. È proprio questa generosità e questo spirito di condivisione il motore della festa tradizionale. Così cantano le Landzette:

Mèrsì peu sènque vo baillade i mascre, tanto  da mangiare e  tanto buon vino, siamo tutti sazi e questo non ci fa nulla, dal medico resteremo lontani.... Mèrsì a vo se fién, queste belle feste e non perdiamo queste belle tradizioni.....”. 

La merenda offerta alle Landzette accoglie i migliori prodotti della Valle: il Vallée d’Aoste Jambon de Bosses Dop, Motzetta Bio, Fontine Dop Bio e, a ricordare la tradizione che voleva l’unica panificazione dell’anno realizzata in questo periodo, fette di pane nero con Miele e Burro di panna, il tutto abbinato ai grandi vini locali, su tutti lo Chardonnay. Un patrimonio enogastronomico ricchissimo, legato a una cultura contadina "eroica" che, in un territorio sicuramente non confortevole e non meccanizzabile, ha saputo trasformare e valorizzare le materie prime locali, dalle carni al latte, dai formaggi al miele, al vino e alle erbe. Celebri i salumi prodotti a partire da razze bovine autoctone, lasciate libere di pascolare nelle ampie vallate: la Pezzata rossa, la Pezzata nera e la Castana.

Primo protagonista è il Re dei crudi: il Vallée d’Aoste Jambon de Bosses Dop, un prosciutto crudo speziato con timo, ginepro ed erbe di montagna, prodotto unicamente nella piccola comunità di Saint-Rhémy-en-Bosses, a 1600 metri di quota. Grazie a una tecnica di produzione tramandata nei secoli, all’abilità dei suoi curatori e a piccoli antichi segreti, lo Jambon possiede un gusto inimitabile: deciso e aromatico, con una delicata venatura di selvatico. Segue il famoso Lard d’Arnad Dop e la gustosa ma meno conosciuta Motzetta Bio, carne essiccata di bovino proveniente esclusivamente dalla Val d’Ayas.

La Motzetta è nata dall’antica esigenza di conservare a lungo la carne per il fabbisogno invernale della famiglia. Preparata con tagli crudi interi, compatti e poco grassi, viene "strofinata" con erbe aromatiche di montagna, sale, spezie e  aromi naturali. In seguito si procede alla sua breve stagionatura, appendendo le porzioni di carne in luoghi freschi e ben arieggiati, per un tempo che varia da uno a tre mesi, a seconda della dimensione del prodotto.

Tra i formaggi, Fontina Dop Bio, maturata per almeno tre mesi in grotte, durante il quale le forme vengono periodicamente strofinate, girate e salate in superficie, e il Burro di Panna Bio.

I festeggiamenti del Carnevale si protraggono per un periodo che va dal 19 febbraio al 12 marzo secondo un calendario che varia di paese in paese. Tra i prossimi appuntamenti: il 26 febbraio a Gignod, il 3 e 4 marzo ad Etroubles, il 5 marzo a Bionaz, Roisan, Saint-Oyen e Valpelline, il 6 a Saint-Rhemy-en-Bosses e dal 6 all'8 marzo a Doues.

Per maggiori informazioni:

www.regione.vda.it

di Flavia Rendina
23/02/2011

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