la parola terroir.
Sui tavolini all’aperto dell’unico bistrot del villaggio, al tepore di una luce bianchissima che rende il paesaggio ovattato e obbliga all’occhiale scuro, arrivano netti gli odori della cucina, a svelare qualche ingrediente dei piatti di queste parti: non manca il profumo confortante del pomodoro, si insinuano decisi i toni erbacei dell’olio d’oliva, e dai vasi sul davanzale arriva inconfondibile l’inebriante aromaticità del basilico fresco.
Che sia una Francia diversa da quella che i seguaci dei grandi vini sono abituati a frequentare, ci sono davvero pochi dubbi (...).
Antonio Boco e Paolo De Cristofaro
27/01/2011
N.B. L'articolo continua nel Gambero di febbraio con le schede dei principali domaines e produttori della zona.