re e delle bevande del territorio spagnolo ed internazionale riuniti sotto lo stesso tetto della Fira de Barcelona per quella che è la più grande esposizione dei prodotti dell'industria internazionale del food and beverage.
7 padiglioni espositivi, 4000 produttori e distributori, e oltre 130000 professional buyers da più di 155 paesi, sono i numeri della 18° edizione di Alimentaria che si è tenuta dal 22 al 26 marzo 2010 al moderno polo fieristico di Barcellona.
Molte le conferenze, tra cui l'VIII Foro Internacional de la Alimentación e l'VIII Congreso de la Dieta Mediterránea, oltre agli shows e alle attività ludiche e formative dirette da esperti della materia, come "España, el País de los 100 Quesos", "Vinorum", "La España de los Aceites", "La España de los Ibéricos", el Congreso Internacional de Gastronomía BCNVanguardia.
Tante anche le sorprese all'interno degli immensi padiglioni espositivi, per questa fiera eclettica e poliedrica dove è facile per lo sprovveduto viaggiatore perdersi tra stand luminosi e attraenti come la capanna della Strega di Hansel e Gretel, che ti invitano a provare dolci chimici, bevande zuccherine o prodotti industriali e da fast food, come le terribili pizzacono, le chips e le tapas surgelate.
Ovunque colore, ostentazione (come per la mortadella gigante di 1700 kg, folkloristicamente agghindata con bandiere tricolori nostrane), spettacolo (con stand dove un improbabile chef decanta al microfono le preparazioni del suo sorprendente prodotto o le prestazioni del suo microonde all'avanguardia), attrazione (con modelle seminude che riforniscono di superalcolici orde di giovani sempre più storditi). C'è davvero di tutto, persino la soppressa calabra o il piccolo distributore modenese di caffè Cagliari, che alla domanda "Come mai qui?" risponde "Bisogna pur farsi conoscere!". Poteri della globalizzazione.
Folklore e divertimento, per una autentica Disneyland del Gusto, che attrae un pubblico variegato, internazionale e anche piuttosto giovane.
Nonostante tutto la qualità c'è, magari timidamente nascosta in stand più ridotti e discreti, che riservano le degustazioni migliori solo al viaggiatore attento e curioso di sperimentare.
Ci sono le carni e gli insaccati di suino iberico, con jamones, chorizos, succulenti tagli di carne, ma anche quesos PDO, come Casín, Gamonedo, Idiazábal, quesos tradizionali, come la Garrotxa, o quelli organici di capra; ci sono anche i prodotti di acquacoltura, le varietà di riso per la paella e i decantati oli delle zone di Sierra Mágica Andalusa, Sierra de Cazorla, Siurana e le recenti La Rioja, Estepa e Madrid. Imbarazzo della scelta anche nel reparto bevande e vini, tra le grandi cervezas, il sidro di mele e di pere, i vini delle migliori D.O.Ca e D.O. spagnole come Rioja, Ribera del Duero, Priorato, Toro, e i cavas di Penedés.
Insomma, qualità sì, ma anche divertimento e attrazioni un po' meno gourmet, per una fiera di successo che, oltre ad aver esteso da già ben 9 anni il suo dominio sul Messico, punta ora alla conquista dell'intera penisola iberica.
Nel ricordare il prossimo appuntamento con Alimentaria Mexico - che si terrà al Centro Benamex di Mexico City dal 1 al 3 giugno 2010 - è stato presentato infatti il progetto di Alimentaria&Horexpo Lisbona che verrà lanciato il prossimo anno.
La nuova esposizione, che si svolgerà dal 27 al 30 marzo 2011 nella capitale portoghese, avrà una sua personalità specifica grazie alla collaborazione con Horexpo, e si concentrerà sulla creazione della più grande piattaforma di negoziato e contatto professionale per i settori della alimentazione, tecnologia e ospitalità internazionali.
L'obiettivo è quello di riuscire a raggiungere anche in Portogallo, un paese caratterizzato da un alto livello di maturità e competitività del settore alimentare, gli stessi traguardi della Spagna, creando un vero e proprio ponte commerciale tra il mercato europeo e quello dei paesi posti sotto la sfera d'influenza commerciale portoghese.
testo e foto di Flavia Rendina
29/03/2010