Succede di sporcarsi i piedi per salire in cima al borgo storico di Castelvetro di Modena: è la terra battuta dei parcheggi accanto al torrente Guerro, uno degli affluenti del Panaro. Magari la fatica frenerà i polmoni meno allenati ad affrontare le ripide salite, nel percorrere via Puccini e via Cimitero, le stradine che portano all'ingresso delle mura del paese, idealmente al centro di un triangolo di eccellenze della provincia modenese: a ovest si trova Maranello, la culla della Ferrari; a est Vignola ospita la sua ciliegia, fresca di certificazione Igp; poco più a nord Spilamberto, che custodisce il tesoro dell'Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Dop.
Il Lambrusco Grasparossa di Castelvetro
Il Lambrusco Grasparossa di Castelvetro è il passaporto per il mondo per questo centro di circa 11mila abitanti legato in modo indissolubile alla vigna: tanto l'ostinazione dei piccoli produttori, tanto lo studio condotto dalle grandi aziende vitivinicole da milioni di bottiglie, hanno portato ciò che trent'anni fa era considerato la Coca Cola del vino a ottenere riconoscimenti e premi in ogni angolo del globo. La spuma fine e rosa tenue, le bollicine di rubino, le note fresche e floreali costituiscono i caratteri distintivi di un prodotto capace di esprimere la propria peculiarità territoriale. Non è un caso che la spiccata acidità di questo vino sia perfettamente abbinabile con i piatti tipici del luogo: la grassa generosità di zampone e cotechino, l'untuosità e la pastosità di gnocco e tigelle trovano che qui il giusto equilibrio.
Mangiare e dormire a Castelvetro
Una volta giunti in cima alla collina, ci si può addentrare nel labirinto di vicoli del centro storico attraverso Porta del Cardo Sud, dopo avere superato la cinta muraria il cui nucleo più antico risale all'anno 776. A un passo da piazza Roma, l'Enoteca Castelvetro ammalia i passanti con vetrine imbandite di salumi, Parmigiano Reggiano, aceto balsamico e un'ampia selezione di vini realizzati da produttori locali. Per un momento di pausa, un buon riferimento è il caffè L'EgliseÂÂ di via Tasso, mentre se si vuole godere dell'eleganza del borgo e della dolcezza delle colline circostanti, si può cenare e pernottare presso la locanda Il Feudo, accanto alla nuova chiesa parrocchiale. Se le condizioni meteorologiche lo consentono, è estremamente piacevole godere della vista delle colline e della pianura padana che si ha dal balcone di piazza Roma.
I dintorni
Lasciato il centro storico, si può riaccendere, ma per poco!, l'automobile: il ristorante La Cà BiancaÂÂ della frazione di Solignano Nuovo e ZoelloÂÂ nella frazione di Settecani dettano lo standard di qualità del tradizionale gnocco fritto. Proprio nella frazione di Settecani ha sede la cantina sociale presso cui conferiscono le proprie uve duecento piccoli proprietari di vigne. Da queste nasce un buon Lambrusco Grasparossa. La storia che viene raccontata all'interno di questi locali è una storia popolare, di campagna, di un vino che grazie a una costante evoluzione esprime oggi una grande correttezza formale, tanto da essere segnalata anche sulla Guida vini d'Italia del Gambero Rosso per l'ottimo rapporto qualità prezzo.
Enoteca Castelvetro | Castelvetro (MO) | tel. 059.758880
L'Eglise Cafè | Castelvetro (MO) | via Torquato Tasso 18 | tel. 059.790489
Locanda del Feudo | Castelvetro (MO) | via Trasversale, 2 |tel. 059.708711| www.locandadelfeudo.it
La Cà Bianca | Castelvetro (MO) | fraz. di Solignano | via Statale, 74 | tel. 059.797300www.lacabianca.it,
Zoello | Castelvetro (MO) | fraz. Settecani | via per Modena, 181 | tel. 059.702635 | www.ristorantezoello.it
a cura di Gabriele Casagrande
prova del Master in Comunicazione e Giornalismo Enogastronomico del Gambero Rosso