>e Unaprol nel corso del Vinitaly, per la presentazione della guida Oli d’Italia 2013 del Gambero Rosso, lo scenario più adatto per approfondire la situazione dell’extravergine italiano sia dal punto di vista qualitativo sia da quello della presenza nei mercati internazionali.
Con l’incremento del numero di aziende presenti in guida, e i tanti assaggi fatti nel corso di questa campagna olearia, si pongono delle problematiche e delle questioni che riguardano l’intero comparto olivicolo.
Primo su tutti il dibattito sull’export e l’internazionalizzazione delle imprese olivicole, con un mercato estero sempre più affamato di extravergine italiano che si trova davanti a molte imprese ancora molto limitate dal punto dell’export. Con una metafora si potrebbe definire un’auto da Formula 1 col motore di un’utilitaria. I dati parlano chiaro e testimoniano che una crescita c’è stata, ma si parla ancora di piccoli incrementi.
Nel corso della presentazione al pubblico, nella quale si sono alternati i protagonisti del settore agricolo e olivicolo italiano, è stato il presidente del Gambero Rosso Paolo Cuccia a mettere in risalto la problematica dell’internazionalizzazione delle imprese prendendo come esempio il mondo del vino, potenziale ed efficace traino per l’esportazione dell’olio italiano, proponendo anche confezioni più piccole adatte alla ristorazione.
Paolo Cuccia e Colomba Mongiello
A lui hanno fatto eco anche la deputata Colomba Mongiello, promotrice della nuova legge “Salva olio” e il presidente dell’Unaprol Massimo Gargano che ha lanciato un messaggio chiaro contro le contraffazioni e a favore di un’imprenditoria agricola seria e in grado di conquistare il mondo con i tanti prodotti di eccellenza.
D’altronde i dati parlano chiaro: seppur il 2012 in Italia è stato caratterizzato dal segno positivo per la bilancia commerciale dell’olio, ancora molto c’è da fare. Molte realtà agricole stanno facendo da traino verso un miglioramento del marketing aziendale, ma il dato di fatto è che alcuni produttori rimangono legati a un’idea della produzione olivicola un po’ arcaica. Negli ultimi anni si sono fatti molti passi in avanti sull’export anche grazie alle nuove normative sulla qualità dell’extravergine e alle nuove tecnologie presenti sul mercato.
In tal senso un ruolo fondamentale lo hanno avuto i sempre più famosi tappi antirabocco. Durante la presentazione della guida Gabriele Lusignani direttore commerciale di Guala Closures, leader mondiale nella produzione di questi dispositivi, ha spiegato la loro importanza nel contrasto delle frodi, sia nel settore olivicolo che in quello degli alcolici. In questa occasione sono stati presentati anche due nuovi tipi di tappo: l’Alusnap con la nuova chiusura anticontraffazione in alluminio, e il Verso che permette una migliore dosatura. In poche parole dispositivi che tutelano la qualità del prodotto prevenendo le frodi che poi inquinerebbero un mercato estero che finalmente sta registrando un segno positivo pari a 416 mila tonnellate, con una progressione del 3,5% rispetto al 2011.
Tra i Paesi nuovi consumatori si segnalano Cina e Russia, con un incremento dell’export del 18% sia in volume che in valore. A contribuire in maniera determinante alla performance, gli olii di pregio extravergini che rappresentano il 70% delle quote dell’export. Fra i Paesi clienti storici si segnalano Stati Uniti (+4% in valore) e Germania (+3,2%); exploit in Russia (+18%), Cina (+18%) e Giappone (+20%).
a cura di Indra Galbo
09/04/2013