Tiri dal 1957
La pasticceria รจ lรฌ dal 1957, da quando nonno Vincenzo, allora trentenne, la aprรฌ dedicandosi a pane e dolci cotti nel forno a legna. Dopo 60 anni la pasticceria di Acerenza รจ una delle piรน note dentro e fuori la Basilicata, con nonno Vincenzo ancora nel laboratorio a presiedere il lavoro. Oggi in mano al nipote che porta il suo stesso nome e al fratello Giuseppe che, anno dopo anno, l'hanno resa meta di appassionati dell'arte dolce. Soprattutto per quanto riguarda i grandi lievitati. Lo abbiamo verificato noi stessi, nella recente degustazione alla cieca di colombe, che ha messo a confronto grandissimi prodotti e in cui Tiri si รจ distinto con un prodotto praticamente perfetto.
Vincenzo Tiri e il nonno
Acerenza รจ un centro di neanche 2mila abitanti, un paio di ristoranti di cucina tipica, la pizzeria solo sabato e domenica, โchรฉ durante la settimana si esce pochissimo, รจ un posto dove si vive piรน lentamenteโ spiega Vincenzo il giovane, โsiamo lontani da tuttoโ e aggiunge โqui bisogna venirci appostaโ. E ora in molti ci vengono, non solo per visitare la locale Cattedrale, ma per provare i suoi famosi dolci: โla prima cosa che chiedono sono i lievitatiโ. Ormai prodotti tutto l'anno. Il panettone, soprattutto, che sta diventando il loro prodotto di punta, tanto che hanno scelto di rimanere chiusi la domenica per concentrarsi sulla produzione durante la settimana. Sotto le feste tutto cambia: โdormiamo 2 o 3 ore a notteโ dice, e aggiunge โil panettone ci ha cambiato la vitaโ. E la fila fuori dalla porta della pasticceria, in certi periodi sin dalle 5 del mattino, รจ la conferma del loro successo.
Acerenza
La passione per il panettone
Ovviamente all'apertura non si producevano panettoni e colombe, al sud non si usavano. Sono arrivati in epoca recente, con i prodotti commerciali della grande distribuzione, senza che ci fosse nulla del genere nelle pasticcerie locali, e con lo sviluppo degli artigiani negli ultimi anni. Ma lui, Vincenzo, l'idea di fare un grande panettone la coltiva sin da quando รจ piccolo, โper via di quella sua capacitร di riunire le famiglieโ spiega. E ha iniziato cosรฌ. โHo seguito il mio sognoโ confessae racconta di come si fosse intestardito nell'idea di โnon portare qui solo una scuola milanese o piemontese, ma di fare un prodotto piรน personale, con una mia ricetta e un mio metodoโ.
E per fare un panettone che fosse completamente suo, prima ha girato per l'Italia a imparare dai grandi maestri: 6 mesi da Morandin a Saint Vincent, poi Iginio Massari, Achille Zoia e tanti altri โho conosciuto persone che hanno esperienze di 60 e piรน anni sui lievitatiโ. Ogni esperienza รจ un'occasione per imparare, incluse le consulenze per grandi aziende alimentari, come quando รจ volato fino in Giappone in una multinazionale da migliaia di dipendenti proprio per lavorare sui grandi lievitati: โfanno un buon panettoneโ racconta โe hanno una gestione del lievito un po' alternativa, lรฌโ. Cosรฌ, di incontro in incontro โanche la mia รจ diventata una gestione un po' alternativaโ. Perchรฉ รจ lรฌ, nel lievito, che si nasconde il segreto dei suoi prodotti โil panettone รจ la faccia del lievitoโ.
Il lievito
Il lievito
โDa quando abbiamo aperto, 60 anni faโ racconta โabbiamo sempre usato il lievito madreโ per pane, cornetti e gli altri dolci. Anche per questo il laboratorio รจ ormai un ambiente ricchissimo di contaminazioni, โsi รจ creato un habitat favorevole, si sente subito entrando un buon profumo di lievitoโ. Da Tiri, se ne usano vari, con mantenimenti diversi: liquido, in acqua e legato, ovvero nel sacco. E proprio questo รจ quello che impiega per le sue colombe e i panettoni: โรจ un processo piรน complicatoโ spiega โsi prende un telo in cui viene avvolto il lievito, poi legato da una corda. Il lievito fermenta cosรฌ e si sviluppano i sapori, ma con questo metodo c'รจ piรน rischio che inacidiscaโ. Per i panettoni usa un lievito madre donatogli 12 anni fa da Rolando Morandin; poi ha iniziato a studiare (e tanto) per trovare un suo metodo โperchรฉ capire lieviti, impasti e temperature non รจ sempliceโ. E il panettone รจ il prodotto che mette piรน alla prova, per lui.
Quando รจ in produzione rinfresca il lievito ogni 4 ore circa, โin altri periodi in genere basta una, con acqua e farinaโ. Impossibile essere precisi: โdipende da quando il lievito รจ maturo, da quando c'รจ bisogno di dargli da mangiare, puรฒ essere prima o dopoโ non c'รจ un parametro giusto in assoluto, โquello giusto รจ quello che funziona โ ogni lievitista (e ogni caso) รจ diverso: โil lievito madre รจ vivo e cambia tutti i giorni, bisogna essere bravi a capirloโ.
L'impasto
Per Tiri lunga lievitazione significa circa 72 ore, ovvero 3 giorni: โpiรน le lievitazioni sono lunghe piรน il prodotto รจ digeribile, umido, soffice e profumatoโ spiega. E aggiunge: โFaccio tre impasti per ogni colomba, a differenza della scuola piemontese che ne vuole due, ma รจ il terzo che dร questo sviluppo all'impasto. Certo, cosรฌ i tempi di lavorazione si allungano molto, โma poi il prodotto รจ diversoโ. Il primo impasto รจ bianco, con acqua, zucchero, farina e una parte di burro, il secondo รจ con farina, zucchero, uova e burro, con l'ultimo si aggiungono zucchero, uova, miele vaniglia (โรจ il profumo che mi piace di piรน e lo metto anche nei lievitatiโ e si vede ad occhio nudo), burro, sale e infine la farcitura: canditi, cioccolato o altro.
Vincenzo e Giuseppe Tiri
I canditi
โHo imparato a candire 12 anni faโ spiega. Un processo elaborato anche quello, frutto dello studio e del tempo: โfaccio una canditura alla francese con le vasche aperteโ. Congela la buccia โcosรฌ si rompe la fibra e mantiene le caratteristicheโ e poi inizia: dopo una leggera scottatura immerge le scorze in uno sciroppo di acqua e zucchero, tenendo le temperature molto basse, controllando costantemente i grandi brix degli zuccheri dello sciroppo fin quando arriva a 70 brix. Nel processo lo zucchero sostituisce per osmosi l'acqua nelle bucce. Ci vogliono circa due settimane perchรฉ sia pronto ma cosรฌ mantiene piรน oli essenziali. โLi facciamo nei momenti di minore produzioneโ: due mesi sono dedicati solo ai canditi. โUso l'arancia scaccia: di grandi dimensioni, anche un chilo l'una, schiacciata ai poli e molto profumataโ. Ma stavolta, per Pasqua, sono finite anche le scorte di canditi.
Le colombe
La glassa
โVedevo che la glassa non andava. Quindi ci abbiamo lavorato su tutto l'anno: dedichiamo sempre 2 o 3 ore al giorno per la ricerca sui nostri prodottiโ. Quindi si รจ applicato alla copertura, che รจ la prima cosa che si vede appena la colomba esce dalla confezione: โse troppo morbida - con un prodotto cosรฌ ricco come la colomba - si bagna in fretta, se troppo dura si stacca dal resto. L'abbiamo studiata apposta perchรฉ rimanga intattaโ spiega โovviamente puรฒ succedere che si rompa, magari se c'รจ un candito o un pezzetto di cioccolato in superficie, ma nel 90% dei casi รจ integraโ. Non solo: โvolevo una glassa uniforme, che non si rompesse, croccanteโ. Risultato raggiunto. Ma come? โCon la semola rimacinata di grano duro, tipico di questa zonaโ a rafforzare l'identitร territoriale della sua pasticceria. Mentre per le mandorle sceglie le Bari o le Toritto.
La forma
La vecchia scuola insegna che, per una colomba da un chilo, si usavano due terzi dell'impasto per il corpo e un terzo per le ali oppure si fa solo la parte centrale e poi si tagliano le ali. Il problema รจ che cosรฌ la glassa non รจ uniforme. โFaccio un unico pezzo senza tagliโ. Detto cosรฌ pare semplice, ma questo implica che la pasta sia della giusta elasticitร quando si mette nel pirottino, e l'attenzione e la cura anche in questo passaggio devono essere massime.
La produzione
โAbbiamo finito mandorle e arance e perfino le scatole, questa Pasquaโ ci dice. Quest'anno la produzione di colombe รจ iniziata prima per questo ha esaurito perfino le buste con il marchio. In genere comunque non si va oltre i 15 giorni precedenti la festa mentre il panettone il periodo caldo รจ molto piรน lungo: da metร novembre a metร gennaio. โAnche se le cose stanno un po' cambiando, la colomba รจ meno richiesta: quasi un terzo del panettoneโ. La produzione, nei periodi prefestivi, รจ a getto continuo, e nei 200 metri quadrati di spazio si alternano i vari impasti, una lievitazione dopo l'altra: โservirebbe un po' di spazio in piรน e un altro fornoโ. Negli anni le quantitร sono cambiate ma le modalitร no: โrimaniamo su un numero per cui riusciamo a controllare tutto, anche se รจ molto faticoso: non dormiamo quasiโ. E infatti sotto Natale alle 13 spesso la disponibilitร giornaliera รจ giร finita. Voleva dare una sua versione di questo prodotto, dice: โmettere a punto una ricetta mia, a partire da come si faceva 100 anni fa, ma che potesse dare un prodotto diversoโ diceva โche le persone volessero mangiare anche oltre la prima fettaโ.
Ora sto studiando un nuovo lievitato per i 60 anni di attivitร quest'anno e tra qualche mese sarร pronto per essere in commercio. Aspettiamo di provarlo.
Tiri 1957 | Acerenza (PZ) | via Antonio Gramsci, 2 | tel. 0971 749182 | www.tiri1957.it
a cura di Antonella De Santis