Coffeel è molto più che una torrefazione. È un insieme di professionisti che si impegnano giorno dopo giorno per realizzare un obiettivo comune: diffondere la cultura del caffè di qualità. Provengono da ambiti diversi i 5 soci dell'azienda, ma vanno oggi nella stessa direzione. Fra progetti di formazione e nuovi macchinari in arrivo, Claudia Michelin ci racconta la storia dell'attività.
Come nasce l'idea?
Coffeel nasce ufficialmente 2 anni fa, ma si tratta di un progetto partito già da prima. Roberto Giuliani, uno dei soci dell'azienda e mastro torrefattore, era (ed è tuttora) responsabile della torrefazione La Brasiliana. Coffeel nasce come evoluzione de La Brasiliana, con l'idea di divulgare la filosofia degli specialty coffee e, più in generale, del caffè di ricerca. Siamo partiti, dunque, dalle conoscenze e le esperienze di Roberto, per creare una nuova realtà più moderna e ampia nell'offerta. Siamo 5 soci in tutto: io e mio marito (Fulvio Manuello), Roberto e sua moglie (Federica Mundi) e Massimo Fanni.
Che esperienze avevate prima di Coffeel?
Roberto era già nel settore, mentre io vengo da una famiglia che ha sempre lavorato nell'ambito della ristorazione e dell'ospitalità. Per me e mio marito è stato determinante l'incontro con Andrej Godina, grandissimo esperto di caffè e persona splendida. È colui che ha posto le basi per il nostro percorso formativo, che ci ha portato a diventare trainer Scae di roasting e brewing (a breve anche barista). Ancora oggi seguiamo costantemente dei corsi di aggiornamento insieme ad Andrej, che è recentemente venuto a trovarci per discutere di alcuni nuovi progetti. È un grande comunicatore, autorevole ma mai autoritario e sempre disponibile.
Che caffè utilizzate?
Abbiamo degli specialty, ma non solo. La selezione è sempre attenta e scrupolosa a prescindere dalla categoria merceologica. Comunque, al momento abbiamo diversi monorigine e poi delle miscele, alcune 100% arabica, altre con una piccola percentuale di robusta. Per la robusta, ci affidiamo al Kaapi Royale, che è fra le migliori in circolazione. Per la tostatura, poi, differenziamo sempre quella per il filtro (che richiede necessariamente dei monorigine tostati chiari) e quella per l'espresso (per cui vanno bene le nostre miscele).
Organizzate dei corsi di formazione?
Sì, assolutamente. Corsi base di caffetteria e corsi di avvicinamento al caffè, ma abbiamo in programma un'offerta formativa molto più ampia a partire da settembre. La nostra intenzione è quella di formare non solo i baristi, ma anche i consumatori, mostrando loro un altro modo di bere e concepire il caffè.
A che punto è la formazione del consumatore medio italiano?
Ancora siamo indietro, però qualcosa inizia a muoversi. Soprattutto la fascia giovane si comincia a interessare al caffè filtro.
Quali sono i vostri principali clienti?
Soprattutto il consumatore medio, che compra il caffè per casa. Ma anche una gelateria di Bergamo molto attenta alla qualità delle materie prime. Comunque, speriamo di allargare la fetta di clientela anche a bar, ristoranti e altri locali al più presto, non appena si concretizzeranno vari progetti che abbiamo in cantiere.
Che tipo di progetti?
Per il momento preferiamo non anticipare troppo. Comunque stiamo per cambiare la macchina tostatrice (attualmente ne utilizziamo una a legna), e poi vogliamo puntare ancora di più sulla comunicazione e la formazione.
Vendete anche attrezzature per il brewing?
Sì, sia singolarmente che nei pacchetti insieme al caffè. Ma per noi è importante sottolineare che attrezzature e materia prima sono due cose ben distinte; spesso molti torrefattori vendono macchinari, tazzine e simili insieme al loro prodotto per essere più competitivi sul mercato dei bar. Noi possiamo vendere caffè e attrezzature insieme, ma non è assolutamente una regola fissa e di certo non è il nostro obiettivo.
Tre caffetterie in Italia che vi piacciono.
Ci incuriosiscono molto le nuove insegne fiorentine, sia quella di Francesco Sanapo (Ditta Artigianale Oltrarno), sia quella di Alessandro Staderini (Caffetteria Piansa), e anche Orso a Torino.
E nella vostra regione?
A Imperia c'è il bar di Federica Mundi, Pianeta Caffè, che sta lavorando molto bene.
Come deve essere, secondo voi, il bar ideale?
Il nostro sogno è quello di creare una caffetteria/laboratorio/torrefazione, dove ogni singolo aspetto del caffè può essere vissuto a 360 gradi. Il bar ideale è quello che riunisce le diverse anime di questo prodotto sotto uno stesso tetto, consentendo al cliente di assistere all'intero processo.
Coffeel | Ventimiglia (IM) | via XXV aprile | tel. 0184 841522 | www.coffeel.net
a cura di Michela Becchi
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