La torrefazione
Cultrice del caffè crudo e di “tutto ciò che ruota attorno a questo prodotto”, amante del gusto, dell'estetica e dell'artigianato: si era definita così Maela Galli quando le avevamo chiesto di raccontarci della sua Torrefazione Cannaregio. Dopo non pochi ostacoli da parte della burocrazia italiana – catasto non aggiornato, lungaggini dovute a documenti e scartoffie – Cannaregio sembra ora pronta a raddoppiare, entro la fine dell’anno. Nessuna data precisa, ma l’obiettivo, quello sì, è già chiaro: aprire un bar a tutto pasto, adatto per ogni momento della giornata, dalla colazione all'aperitivo, focalizzato però sulle due bevande calde più amate: caffè e tè. “La torrefazione di base rimarrà quella attuale, ma abbiamo intenzione di aprire più sedi, a cominciare dalla prossima in via Ormesini”. Intanto, ci siamo fatti dare qualche anticipazione da Maela su come sarà strutturata la caffetteria.
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Il caffè
Un progetto ambizioso che si propone come “l'evoluzione di Cannaregio”, a cominciare dal caffè filtro – che sarà protagonista del nuovo locale – e più in generale dagli specialty, “che già utilizziamo, ma sui quali abbiamo intenzione di puntare molto di più”. Metodi di estrazione alternativi e nuove proposte per il caffè artigianale: “La nostra intenzione è quella di svecchiare un po' la torrefazione per creare un locale più moderno e adeguato agli standard delle caffetterie specialty. Le miscele saranno tutte esclusivamente 100% arabica e poi ci saranno i monorigine per il caffè filtro”. Unico fornitore di caffè della torrefazione è e sarà, anche per il nuovo locale, ARC (Aziende Riunite Caffè) di Milano. French press, aeropress, v60, syphon, cold brew e l'immancabile espresso: il nuovo Cannaregio offrirà ogni tipo di estrazione possibile, moka e cuccuma comprese.
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La formazione del personale
Oggi dietro al bancone, Cannaregio può già contare su baristi preparati e attenti: Federico Falbo, “che viene da Caffè Pascucci di Milano ed è un grande appassionato della materia”, Andrea Gandini, “anche lui ex Pascucci e futuro responsabile del nuovo store”, Luca Artusi, “proveniente dal mondo dell'hotellerie: nessuno riesce ad accogliere e coinvolgere i clienti meglio di lui”, e Nicolò Granziero, “entrato nel nostro team come stagista, ora è il migliore a tostare”. A parte Andrea, i nomi della squadra della nuova caffetteria sono ancora sconosciuti: “Sto cercando disperatamente personale. Trovare ragazzi appassionati, o quanto meno curiosi di imparare il mestiere, è molto più difficile di quanto possa sembrare. Ho anche proposto agli istituti alberghieri di selezionare ragazzi interessati per offrire loro un corso di formazione a mie spese, ma non ho avuto alcun riscontro”. La formazione è uno dei punti cardine di Canneregio: “Tutti i miei baristi sono stati formati da Mariano Semino della 9bar. Periodicamente viene in torrefazione e si ferma due giorni per aggiornamento professionale. La scuola viene prima di tutto”. E i risultati dei corsi professionali sono palpabili nella cura che l'intero team ripone nella preparazione di ogni singola bevanda.
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Il tè
I lavori intanto proseguono e l'altro focus principale del locale – la selezione di tè – inizia a prendere forma. “Il tè è un prodotto affascinante e ancora poco conosciuto qui a Venezia. L'idea di concentrare le energie su questa bevanda mi è venuta frequentando diverse sale da tè a Milano”. A formare Maela e il suo team ci hanno pensato Livio Zanini, professore di lingua cinese e professionista specializzato nell'arte e nella cerimonia del tè, e Barbara Sighieri, proprietaria e ideatrice de La Teiera Eclettica di Milano, “secondo me la migliore della città, insieme a Chà Tea Atelier”. In più, “collaboriamo con l'Associazione Italiana Cultura del Tè, che da anni si impegna a promuovere e diffondere la cultura del rituale del tè attraverso incontri, eventi, degustazioni e corsi”. Le tipologie “attualmente sono 45, ma vorrei arrivare a 50”, fra miscele studiate su misura e monorigine. A fornire la materia prima è Ferri di Mantova, azienda specializzata nella vendita di prodotti vegetali essiccati fra cui tè, tisane e spezie. “Ci divertiamo a creare delle miscele originali, molte delle quali a base di fiori, che sono una gioia per occhi e palato. La miscela della casa si chiamerà Ormus, in onore della via che ospita il locale – Fondamenta degli Ormesini – che prende il nome dai teli di seta che un tempo venivano importati in città”. Un tema da approfondire, quello del tè, che sarà protagonista anche di diversi incontri culturali e serate a tema in programma una volta che il nuovo locale avrà ingranato: “Avremo una vera e propria sala da tè, per mostrare tutti i passaggi della cerimonia rituale”.
Gli spazi e l'arredamento
Cresce l'offerta e aumentano anche gli spazi: “Il bar conta in tutto circa 100 metri quadri, da suddividere fra laboratorio e spazio adibito alla somministrazione, vendita e consumo”. Sono due gli ambienti principali dello store, “da una parte posizioneremo il bancone con la macchina, i sistemi di estrazione e tutto il reparto caffetteria insieme a un'area espositiva con spezie, tè e qualche seduta classica da bar. L'altro spazio invece sarà concepito sul modello delle caffetterie internazionali, con sedute basse e tavoli in legno dove poter sorseggiare un espresso o un tè. E infine ci sarà la “stanza segreta”, con poltrone, divano e caminetto, dove forse un giorno potremo inserire anche una piccola macchina tostatrice”. A concepire il design insieme a Maela, Luigi Marchetti e l'architetto Stefano Leoni dello studio di design LMA: cemento, legno, metallo e vetro sono stati scelti per un arredamento “moderno ma profondamente ispirato alla tradizione veneziana dei tessuti”. L'artigianalità tipica della laguna veneta è quindi il filo conduttore del locale, a cominciare dai mobili, realizzati dal falegname Alessandro Marsiletti, “il tuttofare di Cannaregio”.
L'offerta gastronomica
In un locale che si propone di offrire servizio a tutto pasto, non può mancare una selezione di proposte gastronomiche dolci e salate, ancora tutta da definire: “Per il pranzo vorremmo inserire una linea di bagel all'italiana, farciti con i grandi classici della tradizione veneziana”. E piatti semplici e veloci, da preparare al momento e con un tema insolito, il caffè: “Stiamo cercando un cuoco che si specializzi su poche ricette che abbiano come ingrediente protagonista il caffè – in polvere o liquido – per creare un menu che riprenda il cuore della nostra attività”. Per la colazione invece, attualmente Cannaregio si affida a una pasticceria locale dalla quale acquista lieviti freschi e torte artigianali ogni mattina, ma per il nuovo bar Maela pensa in grande e punta all'alta pasticceria: “Mi piacerebbe riuscire a creare una collaborazione con Luigi Biasetto, con il quale ho già preso contatti. Ancora dobbiamo capire come gestire il trasporto, ma speriamo che il progetto vada a buon fine”. E poi biscotti artigianali – aromatizzati con le spezie di Ferri – e proposte sfiziose per l'aperitivo: “Non mancheranno i cocktail, che saranno principalmente a base di spezie”.
Una vera e propria evoluzione della torrefazione originale che sembra anticipare una serie di nuove aperture in diverse città: “Sono molto interessata a Milano, dove mi piacerebbe aprire presto una caffetteria di livello, e non mi spiacerebbe neanche Mestre, una città che trovo molto affascinante. Per ora, ci concentriamo su Venezia, ma posso assicurare che le nuove aperture si fermeranno qui”.
Torrefazione Cannaregio | Venezia | Fondamenta Ormesini – Cannaregio, 2804 | tel. 041 716371 | www.torrefazionecannaregio.it
a cura di Michela Becchi