Il team di Dry Milano e Pisacco lancia un nuovo magazine online che dร voce a clienti e amici, un progetto editoriale che tratta di arte, design, fotografia, cinematografia ed editoria, con un tocco di ironia e un unico fil rouge: il cibo.
Foto di Carl Kleiner
The Pisacco Chronicle
Dietro il nuovo food magazine, il gruppo che ha creato il successo di Pisacco e Dry, a via Solferino a Milano. Il primo, un bistrot mediterraneo con un twist gourmet firmato da Andrea Berton (anchโegli socio); il secondo, pizzeria di qualitร con cocktail sapientemente mixati. In entrambi i casi gran design, grande cura del decor e un'anima poliedrica e versatile. Loro, il dream team, sono lo chef Berton, Diego Rigatti, avvocato, sommelier e competente gourmand, l'architetto Tiziano Vudafieri, firma dellโinterior per noti brand del lusso, e Giovanni Fiorin, esperto startupper nellโospitalitร , che parla a nome di tutti: โIl progetto parte dalla volontร di raccontare tutto quello che non รจ solo cibo ma che ruota attorno al mondo di Pisacco e Dry. ร uno strumento di comunicazione poco convenzionale, che a lungo termine ci auguriamo possa essere piรน potente di altri mezziโ. Un genere di storytelling a tema gastronomico che oggi (soprattutto all'estero) va per la maggiore, e che chiama in causa altre due realtร . โPer la parte redazionale abbiamo coinvolto le ragazze dell'agenzia di comunicazione Alla Carta Studio - Yara De Nicola e Fabiana Fierotti โ mentre per il progetto grafico ci siamo appoggiati a 150UP Studioโ. Differenti teste pensanti in sinergia per sviluppare un punto di vista non convenzionale, che si concretizza nel settimanale online in inglese The Pisacco Chronicle.
Lista della spesa di Paola Clerico - Illustrazione di Erica Pizzetti
I contenuti
โCon questo magazine volevamo dar voce ai nostri amici di sempre, ai clienti abituali ma anche a chi viene a trovarci ogni tanto, senza imporre un determinato argomento, incentivando cosรฌ nuovi pensieri, visioni e prospettive. ร un cammino di ricerca e di scoperta, un viaggio per perdersi e ritrovarsi mettendo in discussione un po' tutto. ร un prodotto che magari non stupisce, ma convince man mano che lo si affrontaโ. Venendo ai contenuti, spiega Yara De Nicola, โcerchiamo di volta in volta di raccontare il mondo pisacchiano attraverso gli occhi e le orecchie di tutti quegli amici e clienti che vogliono raccontarsiโ. Ne esce un progetto editoriale che mette nero su bianco gli interessi piรน disparati, da quelli dell'avvocato a quelli del manager, dell'esperto di moda o dell'investigatore privato. Con un unico trait d'union: il cibo. Affrontato in 5 sezioni: people, places, food, films, drink, books e art. โC'รจ la sezione dove i frequentatori di Pisacco raccontano la loro lista della spesa o il drink preferito, quella dedicata alle interviste a fotografi, illustratori e artisti in generale, accompagnate dai loro portfolio, la parte riservata ai differenti stili cinematografici raccontati attraverso i cibi, per esempio in questo primo numero parliamo dei western con gli immancabili frame a base di fagioliโ. E ancora, la sezione dove si parla di libri e riviste, e quella in cui, sempre i frequentatori di Pisacco, consigliano altri luoghi: sempre nel primo numero il designer Martino Gamper suggerisce di provare la margherita integrale di E5 Bakehouse a Londra.
Illustrazione di Michele Papetti
I precedenti
Inevitabile il richiamo a Lucky Peach (che purtroppo, per ora, ha chiuso i battenti), nata dall'incontro tra David Chang e Peter Meehan. Una delle riviste piรน apprezzate tra gli addetti ai lavori, che ha fatto scuola grazie alla qualitร dei contenuti, sempre in grado di anticipare i trend e di intercettare i protagonisti del settore coinvolgendoli nell'elaborazione dei temi, e al suo carattere sovversivo, capace di scardinare le dinamiche di scrittura e fruizione. Lo conferma anche Giovanni Fiorin: โA monte abbiamo passato in rassegna tutto quello che c'รจ di piรน interessante nel settore, dal piccolo book a cadenza mensile di Noble Rot, wine bar di Londra, a Lucky Peach, che รจ stata capace diveicolare il mondo di Momofuku parlando di altroโ. E come quest'ultima, The Pisacco Chronicle, parte dalla voglia di non prendersi troppo sul serio impeccabilmente confezionata da 150UP Studio.
Il Logo
Il progetto grafico
โPer il progetto grafico del logo ci siamo ispirati all'evoluzione di quello che รจ oggi un magazineโ.Spiega il founder di 150UP Studio, Davide Colla. โPrima era un oggetto da mettere nella ventiquattro ore o nello zaino, oggi lo si mette in tasca perchรฉ quasi tutti leggono dal proprio smartphoneโ. Da qui l'effetto tagliato della scritta โThe Pisacco Chronicleโ che rimanda alla pochette, il classico fazzoletto da taschino che si porta con la giacca elegante. โUn tipo di giacca non casuale, ma quella che meglio rappresenta l'identitร di Pisaccoโ. Elegante รจ anche l'aspetto tipografico, con font dal carattere classico e un sobrio bianco e nero. E la scelta minimal dell'interfaccia, con grandi spazi bianchi e un argomento per pagina, dove perรฒ si intravede quello successivo: โInserire alla fine di ciascun articolo una sorta di preview del pezzo successivo, aumenta il tempo di permanenza all'interno del sitoโ. Cosรฌ come la modalitร shuffle con la quale gli articoli appaiono in home: โGli articoli in home sono scelti totalmente a caso, proprio per sdrammatizzare con un twist imprevisto la classicitร che caratterizza il design del sito. L'idea parte osservando la clientela di Pisacco, che รจ sรฌ elegante ma al tempo stesso contemporanea e originaleโ. Il magazine nonostante sia principalmente online, ogni tanto diventerร una pubblicazione cartacea, con il best of del digitale, in due formati: A3 e lenzuolo. Durante l'inaugurazione del secondo Dry hanno presentato il secondo. โCon il magazine in versione maxi volevamo astrarre totalmente dal concetto del taschino, a scapito della fruibilitร , trasformandolo in oggetto esteticamente interessante, magari da appendere alla pareteโ.
http://thepisaccochronicle.com
a cura di Annalisa Zordan
foto di apertura: Matteo Pastorio