L'alambicco di Isola. Le origini
Milano: era il 16 giugno di un anno fa. Via Pastrengo, tra le pieghe del quartiere Isola โ enclave della prima periferia popolare fino a non molto tempo fa e oggi reinventato da quel fermento architettonico che fa capo a piazza Gae Aulenti โ salutava l'apertura di una realtร insolita. The Botanical Club, recitava l'insegna, identificando la fisionomia di un locale che assomma piรน anime, un club per riassumere vibrazioni e suggestioni captate nel mondo, in viaggio e ogni giorno intorno a sรฉ. Insomma, un luogo di ritrovo dove la differenza non la fa solo il cocktail che c'รจ nel bicchiere, ma tutto l'insieme, โle luci che definiscono lo spazio, i gesti cadenzati del barman dietro al bancone, gli ingredienti nel piatto, l'alambicco per la distillazione, i ricordi e le esperienze di una vitaโ per dirla con le parole di Alessandro Longhin, che dello spazio multiforme di via Pastrengo, civico 11, รจ l'ideatore (insieme al socio Davide Martelli). Certo, all'aggettivo โbotanicalโ, sulle prime battute, non proprio tutti sapevano attribuire un significato in cittร : โLa sfida, allora, consisteva proprio nell'inserirsi in un tessuto urbano e sociale non necessariamente preparato, per coinvolgerlo in un progetto innovativo che sommasse all'anima della micro-distilleria un profilo da bistrot fine dining, che alla scoperta del bere di qualitร accompagnasse un'esperienza gastronomica intriganteโ. E di piรน, fare in modo che le due anime procedessero appaiate e complementari. Completandosi l'un l'altra.
Distilled Gin. Spleen et Ideal
Botanical, dunque, in riferimento al bouquet di erbe e aromi selezionati per la distillazione, le botaniche scelte per le diverse โbatchโ, i dosaggi da alchimisti del gin, per sperimentare ogni volta una ricetta diversa. E poi imbottigliarla, in edizione limitata, sotto l'etichetta Spleen et Ideal (di baudelairiana memoria), a vendita diretta in bottiglie da mezzo litro. Oggi, a distanza di poco meno di un anno, il Botanical Club รจ forse l'unica micro-distilleria in Italia ad avere ottenuto la licenza, con tanto di fascettatura con contrassegni di Stato, per la vendita al pubblico di un gin italiano distilled e non semplicemente cold compound. La differenza sta nel metodo di produzione: โNel secondo caso, il piรน diffuso tra le piccole realtร , il gin si ottiene dall'infusione a freddo dei botanicals nell'alcol cerealicolo, per ottenere ogni volta un blend diversoโ. Il distilled gin, invece, รจ frutto di una distillazione alcolica in alambicco (realizzata in questo caso direttamente nell'impianto di via Pastrengo), con la possibilitร di realizzare aromatizzazioni e cromie successive con ingredienti di cui non si voglia compromettere la fragranza per produrre un gin di qualitร . Perchรฉ questo fosse possibile, i ragazzi hanno fatto progettare su misura un alambicco da 150 litri (Big Charlie, l'hanno chiamato, ancora una volta in omaggio a Charles Baudelaire) in collaborazione con l'azienda senese Frilli di Aurelio Barbieri, specializzata nella costruzione di alambicchi da oltre un secolo. Chiaramente, le botaniche giocano un ruolo fondamentale: โCi piace pensare di non aver ancora trovato la ricetta perfettaโ rivela Alessandro โAbbiamo voglia di sperimentare, dal ginepro serbo a quello catalano, dal cardamomo al bergamotto, alla fava tonka. E magari, in futuro, arriveremo a definire un prodotto per uscire in distribuzione sul mercatoโ. Per ora, la disponibilitร รจ davvero limitata, 40-50 bottiglie ogni mese per i clienti affezionati, e solo su prenotazione. Ma seduti al bancone del bar, nelle mani della barman di casa, Katerina Logvinova, le alternative a disposizione sono davvero molte, con un centinaio di etichette straniere e una carta di classici e signature cocktail che rispecchia la personalitร di chi al The Botanical Club ci lavora ogni giorno.
Cocktail e fine dining. Due anime, una personalitร
Anche a distanza di un anno, ora che la squadra procede affiatata e l'intuizione iniziale di far procedere insieme miscelazione e cucina ha dato ragione ai ragazzi: โInizialmente c'era molta curiositร , poi la proposta di qualitร รจ riuscita a ingolosire un palato evoluto. Oggi ci confrontiamo con un pubblico piรน aperto, che รจ anche quello che ha cominciato a frequentare un quartiere rivitalizzato come Isola. E non potremmo immaginarci lontano da quiโ. Il target di riferimento รจ ben felice di affrontare una spesa medio-alta per godere di un'esperienza di livello, composta di tasselli diversi, tanto che โgiร dal lunedรฌ il ristorante รจ pieno, poi nel fine settimana lavoriamo molto anche con il cocktail barโ. I due menu sono quello dei Piccoli piatti โ ideati per il cocktail pairing o come aperitivo precena โ e la carta di Cucina servita in sala bistrot, che spazia dai Ravioli di pasta allโuovo cicoria e ricotta, scampi e salsa al marsalaal Petto dโanatra, maionese allโalga nori, manioca e marmellata di arancia bruciata, al Cachi, gelato al latte di capra, riso al curry. Dietro c'รจ il lavoro di un team di 10 persone, tutte sotto i 30 anni, l'executive chef ne ha appena 25, la barman 27. Tutto molto bene, insomma, e allora perchรฉ non festeggiare il primo compleanno in grande stile?
The Botanical Club a Tortona
Detto, fatto, tra circa un mese (data prevista, a dita incrociate, il 10 giugno prossimo) The Botanical Club raddoppierร . Sempre a Milano, ancora una volta in un quartiere in grande spolvero, dall'anima molto diversa, perรฒ. Nel nuovo locale di via Tortona, al pian terreno di un moderno palazzo a vetri proprio di fronte al Mudec, i lavori fervono. L'intenzione resta quella di coniugare cucina gourmet e miscelazione, ma a Tortona l'anima del Botanical si presenterร in veste nuova, sempre nel rispetto di un'identitร ben definita. Solo da una differente prospettiva. Innanzitutto nell'orario, che apre al pubblico dell'ora di pranzo: โInizieremo alle 11 (in via Pastrengo si comincia alle 18.30, ndr) per mostrare un lato nuovo della nostra personalitร . Poi, la sera, torneremo a giocare sulle frequenze del club di stampo internazionale che ci hanno fatto conoscere in cittร โ. L'avamposto di manovra resterร in via Pastrengo, unico riferimento per la produzione di gin, dove si continueranno a testare le botaniche prima di inserirle in produzione. Al bar dello spin off di via Tortona, perรฒ tutte le novitร saranno in prima linea e la squadra โ ancora in via di definizione, ci sono giร l'executive chef e i due barman, tutti italiani e con esperienze all'estero โ lavorerร in sinergia con il team di Pastrengo.
Lo spazio. Quinte mobili e raw bar
Piรน di qualche sorpresa anche nel look: โRispetteremo i nostri codici estetici,con legno scuro pregiato, ferro battuto, marmo. Ma la location di Tortona si prestava a nuovi assetti, con la possibilitร di sfruttare a nostro favore la luminositร dello spazioโ. Per questo il colore dominante sarร un verde green smoke, scelto per una qualitร peculiare della pigmentazione: brillante se colpita da luce naturale, piรน moodie con il favore della notte. L'open space ospiterร circa 100 coperti e sarร modulato da quinte mobili a carrello ricoperte di piante. Alla zona lounge, con grande divano in pelle da 30 posti, si affiancherร uno spazio con tavolo sociale in legno massello (15 sedute) e tanti tavolini tondi in marmo. All'esterno, con la bella stagione, si potranno sfruttare altri 40 coperti. Ma il cuore del nuovo Botanical Club sarร il bancone monumentale con isola raw bar per lo chef che lavorerร a vista, soprattutto sui crudi. Non a caso, la scelta per questa impostazione gastronomica โalla catalanaโ, che della cultura delle tapas riesce a cogliere il meglio โ quindi lo spirito di condivisione e la possibilitร di giocare con tante piccole portate sia al bancone che in tavola โ รจ caduta su un piatto che sta giร spopolando oltreoceano, il poke, โuna marinatura a crudo in arrivo dalle Hawaii, che noi abbiamo scoperto a New York. Ci รจ subito piaciuta, l'abbiamo trovata funzionale al gioco su botaniche e aromatizzazioniโ. La proposta di crudi si articolerร in piattini โ ma sarebbe meglio pensare alla tendenza della bowl (ciotola), anch'essa in arrivo dall'America โ dalla cucina invece continueranno a uscire piatti in stile Botanical Club delle origini, all'insegna del dialogo tra Isola e Tortona.
E poi chissร che anche in occasione del secondo compleanno, nel 2017, non arrivi qualche altra bella novitร : โMilano รจ al giro di boa, si sente nell'aria un bel rinascimento imprenditoriale e creativo, che aiuta a pensare in grandeโ. Un passo dopo l'altro.
a cura di Livia Montagnoli
The Botanical Club | Milano | via Pastrengo, 11 | dal lunedรฌ al sabato, dalle 18.30 alle 2 | www.thebotanicalclub.com
The Botanical Club 2 | Milano | via Tortona | dal 10 giugno