Nel cuore di Mayfair, al numero 181 di Piccadilly Street, proprio di fronte alla Royal Academy, ma con perfino 50 anni in piรน sulle spalle di quest'ultima, potete trovare l'emporio piรน antico della cittร , baluardo dell'old British style, con tanto di facciata in mattoncini rossi e vetrine color acquamarina di epoca georgiana: i magazzini Fortnum&Mason. Per fare la conoscenza dei padroni di casa โ Mr. Fortnum e Mr Mason - basta alzare lo sguardo verso l'orologio in cima all'edificio, da cui allo scoccare di ogni ora si presentano due omini con in mano un candelabro e una teiera. A dare il benvenuto, all'ingresso principale, c'รจ, invece, in carne e ossa, David, il doorman di origini irlandesi, vestito di tutto punto: doppiopetto, cilindro in testa e sorriso sulle labbra che ci apre le porte di questa piccola storia enogastronomica lunga 300 anni.
La storia: la nascita di un emporio
โIl 1707 รจ ricordato per due eventiโ ci dice subito il ceo Ewan Venters che ci accoglie una volta dentro โla fondazione di Fortnum&Mason e... cos'altro? Ah sรฌ, l'invenzione della Gran Bretagnaโ. Mica robetta. E in effetti la storia dell'edificio รจ intrecciato a doppio filo a quello del Regno e della Casa Reale, come ci ricorda il nostro accompagnatore: โMr Fortnum era al servizio della regina Anna con il compito, ogni sera, di accendere tutte le candele del Palazzo. Ma la regina era talmente esigente che nessuna candela poteva essere accesa al secondo tentativo, cosรฌ Fortnum aveva ottenuto il permesso di portare a casa quelle 'andate a male'. Fu proprio lรฌ che gli venne l'idea: il proprietario di casa era tale Mr Mason e i due si misero in affariโ. L'associazione รจ presto fatta. I primi articoli venduti furono proprio le candele, ma il salto verso il reparto food seguรฌ a ruota (con tรจ, spezie, frutta secca, selvaggina) e diede una nuova compagine gastronomica alla Londra del tempo, divenendo parte attiva della pagine piรน importanti della storia inglese: F&M fu fornitore ufficiale dell'esercito inglesi a Waterloo, ma anche degli ospedali di Florcence Nighingale durante la guerra di Crimea. E nel 1922 seguรฌ la spedizione sull'Everest con scatolette di foie gras.
L'area Grocery
Si dice che in questa mecca dei gourmet, ben 300 anni fa, nacque il primo esemplare di Scotch egg: uova, salsiccia e pangrattato, il tutto appallottolato come fosse una specie di arancino e, poi, fritto. Oggi al Fresh Food Hall (piano -1) รจ ancora possibile assaggiarlo nella sua ricetta originale, inseme a tantissimi altri prodotti dell'area Takeaway. A noi l'ha servito un italiano, solo uno dei tanti incontrati nel nostro tour del negozio (โgli italiani assunti rappresentano oltre il 10% del nostro staffโ ci confida il ceoโgrazie al loro gusto e alla loro serietร sono sempre i benvenuti!). Altre specialitร della casa sono le Yorkshire pies, torte salate a base di carne e verdure: pare che per festeggiare la fine di ogni nuovo romanzo, Charles Dickens fosse solito farne scorta proprio a questo indirizzo.
Spostandoci al reparto macelleria, non passa inosservato il filetto Glenarm proveniente dall'omonimo villaggio irlandese e lasciato a macerare da 28 a 42 giorni col sale dell'Himalaya: โQuesto sistema di conservazione a seccoโ ci incalza Venters โne sigilla tutto il sapore originario. Provateloโ. Per gli amanti del pesce c'รจ un bancone interamente dedicato al salmone: da assaggiare quello affumicato sul tetto del magazzino. Il reparto formaggi, invece, parla molto italiano: le bandierine tricolore segnalano Pecorino San Patrignano, Gorgonzola Carozzi, Provolone Mandarone, Taleggio La Berta.
โFood e wineโ ci dice il ceo โoggi rappresentano il 60% dell'intera attivitร di Fortnum & Mason, mentre un altro 20% รจ rappresentato dalla ristorazione. I settori dove il made in Italy รจ piรน presente tra i nostri scaffali sono formaggi e viniโ. Il repartovini lo troviamo allo stesso piano: per lo piรน si tratta di private label, etichette a marchio F&M. โIn questa categoriaโ continua โsiete molto ben rappresentati dal Nord Italia con grossi quantitativi di Barolo, Franciacorta e Gaviโ. Ma non mancano i grandi blasoni francesi. Tra gli italiani, scorgiamo le etichette Solaia Antinori (240 sterline), Barbera d'Asti Bruno Rocca (24,50 sterline), Grillo Bianco Maggiore Rallo (16,50). E, a dimostrazione di come Londra sia ormai molto wine addicted, allo stesso piano, poco piรน avanti, si puรฒ assaggiare il vino al calice nell'area Wine Bar. A cui presto potrebbero affiancarsi un Whisky Bar e una Sala sigari.
Il miele della regina sul tetto
Al piano terra si apre la Food Hall: confetture, cioccolata, biscotti, miele, caffรจ, cupcake e, nel periodo natalizio, il famoso plum pudding della casa. Il tutto esaltato da scaffalature in legno, lampadari dโepoca e moquette rossa. Ci colpisce subito il marchio San Patrignano, la casa famiglia riminese che rifornisce Fortnum&Mason di biscotti, conserve panettoni e, in questo periodo, colombe pasquali.
Poi, ci fermiamo davanti allo scaffale โ il termine non rende l'idea โ del miele, quello della regina. E qui la gerarchia dell'alveare c'entra poco. Pare, infatti, che per tradizione ogni anno, accanto alle tante etichette da tutto il mondo, se ne trovi uno particolarmente pregiato che viene niente di meno che... dal tetto di Fortnum&Mason (esatto, lo stesso dove viene affumicato il salmone: un vero laboratorio alimentare nel cuore di My Fair): โSul tetto del palazzoโ ci spiega Venters โabbiamo cinque alveari. La produzione ammonta a circa 500 vasetti e ogni anno riserviamo il vasetto numero uno alla regina. Le altre 499 vanno a ruba e nel giro di una settimana son giร finiteโ. D'altronde il miele urbano sta ormai diventando una prerogativa del capoluogo inglese: ci sono altri alveari anche sui tetti di Westminster, National Portrait Gallery e Trafalgar Square. Altro che ritorno alle campagne!
Il tรจ
Ma, se il miele รจ l'oro delle api, qui dentro il vero tesoro รจ il tรจ. D'altronde ci troviamo in quello che fu lo spaccio di questa bevanda nel periodo piรน fiorente per i commerci della Compagnia britannica delle Indie Orientali. Londra allora era il centro di questa attivitร e i signori Fortnum e Mason sono ricordati come i commercianti piรน celebri di tutta la cittร . Fama che non si spense neppure con la loro morte: nel 1851, in occasione dell'Esposizione Universale di Londra, il negozio vinse il premio come miglior importatore del Regno Unito per โdried fruits and dessert goodsโ. Senza dimenticare che, in un periodo in cui il tรจ era considerato prerogativa dell'aristocrazia, questo emporio cominciรฒ a venderlo a chiunque lo chiedesse, diffondendone la cultura.
Una sosta culinaria, senza lasciare l'edificio, la si puรฒ fare proprio al The Gallery Restaurant. In menu: salmone affumicato, insalata di anatra, roast beef. Per prendere il tรจ, perรฒ, aspettiamo di arrivare all'ultimo piano.
Tra i fornitori anche il principe Carlo
Prima, perรฒ, ci concediamo una sosta nell'area riservata agli 'hampers', i cestini di vimini siglati F&M famosi in tutto il mondo: fin dal '700 nessun pic nic dell'upper class londinese poteva essere considerato tale senza il cesto acquistato a Piccadilly. Oggi fungono anche da cesti-regalo con vini, formaggi, tรจ e tante altre delizie enogastronomiche del negozio. Tra gli scaffali, ne notiamo uno particolarmente interessante che porta il nome di Highgrove: la tenuta di Carlo d'Inghilterra nella contea di Gloucestershire. โSiamo in affari col principe di Gallesโ ci rivela la nostra guida โe abbiamo in catalogo diversi prodotti provenienti dalla sua Tenuta. Tutti alimenti biologici fatti da piccoli artigiani: dai biscotti, alle passate di pomodoro, dalle marmellate ai prosciuttiโ. Il cesto Highgrove giร composto lo si puรฒ ordinare anche direttamente a casa ad un prezzo di 150 sterline.
Tea time: il rito del tรจ si rinnova
Non ci soffermiamo negli altri reparti, dove รจ il trionfo di cuffietta superfashion da doccia (โQuando si pensรฒ di eliminarle dal catalogo, a Londra ci fu una vera rivoluzioneโ ci dice Venters), cappelli confezionati da un vero cappellaio della casa, profumo con tanto di stemma reale Clive Christian (quello della regina si aggira sulle 2700 sterline). Tiriamo dritti fino all'ultimo piano: dove si apre in tutto il suo splendore reale il Diamond Jubilee Tea Saloon, un'elegante sala dove si segue tutt'ora il rito del tรจ alla vecchia maniera. Alle 16, alle 17 e a qualunque altra ora del giorno, รจ sempre tea time. โQuella che sembrava una cerimonia ormai obsoletaโ ci dice il nostro Cicerone โรจ tornata a vivere. Nel 2012 abbiamo ripensato e allargato la sala e per il Giubileo della Regina, Sua Maestร in persona รจ venuta ad inaugurarlaโ. Oggi ogni giorno passano a ripetere questo rito da 400 a 600 persone, sotto lo sguardo attento di Oliviero, il responsabile del piano, chiaramente - come rivela il nome - di origini italiane.
Per approfondire quello che per noi italiani 'it isn't our cup of tea'(non รจ il nostro forte), si puรฒ prenotare una degustazione guidata (noi ci siamo affidati ad un teataster italiano; Domenico Gradia) che prevede una selezione di tutte le varietร piรน pregiate in un crescendo di intensitร : bianco, giallo, verde, rosso, nero e postfermentato. A ognuno il suo.
Il nostro viaggio di sei piani in 300 anni di storia finisce qua. Ma qualche altra piccola immersione in questa atmosfera old fashion รจ possibile nelle due succursali che sono nate qualche anno fa:un ristorante a St.Pancras International Station e un corner al Terminal 5 di Heathrow Airport. Al di fuori dei confini nazionali, il color acquamarina piรน famoso di Londra, รจ arrivato fino a Dubai e Hong Kong. E in Italia? โLavori in corso con la Rinascenteโ ci rivela a sorpresa salutandoci il nostro accompagnatore. Pronti per il tea time magari nella nuova super-Rinascente che sta pian piano nascendo a Via del Tritone a Roma?
Fortnum & Mason | Gran Bretagna | Londra | 181, Piccadilly | W1A 1ER | tel. +44 (0) 20 7734 8040 | https://www.fortnumandmason.com
a cura di Loredana Sottile