iuttosto che un altro, ciascuno di noi esercita, nel suo piccolo, un potere capace di avere ripercussioni su larga scala. Per un mercato ittico più sostenibile, pertanto, è necessario agire direttamente sulle attitudini dei consumatori, favorendo la riscoperta, la conoscenza, l'apprezzamento e il consumo di specie locali spesso trascurate: l'obiettivo, in sintesi, di Pesce Ritrovato by Fish Scale, il progetto triennale di carattere nazionale nato nell'ottobre 2010.
Il perché di un tale progetto è semplice: secondo il Ministero Italiano delle Politiche agricole, alimentari e forestali, delle oltre 700 specie commestibili, solo il 10% circa è effettivamente commercializzato, a causa di abitudini alimentari e culturali ormai consolidate e della scarsa conoscenza di prodotti alternativi.
Tutto ciò si traduce nel sovrasfruttamento di determinate specie, per le quali viene superato il massimo quantitativo di pesca sostenibile (in alcuni casi raggiunge addirittura l'80%), e nello spreco del resto del pescato - perfettamente commestibile ma per il quale non esiste mercato - pari a circa il 25% del totale, per un peso stimato in oltre 40 milioni di tonnellate all'anno (dati rapporto FAO, Sofia – 2008).
Comportamenti preoccupanti che vanno a incrementare la mole di scarti alimentari e a minacciare sempre più seriamente l'ecosistema marino. Oltre ad agire sul fronte dei sistemi di pesca, al fine di renderli sempre più selettivi (risparmiando quindi una morte inutile e dolorosa a specie non commestibili pescate accidentalmente), Pesce Ritrovato by Fish Scale si propone di salvaguardare la biodiversità marina valorizzando e promuovendo il consumo di specie poco note o sottosfruttate, rendendo così remunerativa la loro cattura per pescatori e la loro commercializzazione per gli operatori del settore.
Un nuovo concetto di pesca sostenibile che, oltre a proteggere la salute del pianeta, rappresenterebbe un'opportunità di crescita economica per molti settori, soprattutto se coordinata con un'offerta commerciale mirata a soddisfare le richieste di nuovi consumatori, più informati e sensibilizzati sui temi dello sfruttamento delle risorse marine.
Sono partner del progetto FishScale, L'Acquario di Genova, nel ruolo di coordinatore, Legambiente, Coop Liguria (associazione di consumatori), Lega Pesca, (l'associazione delle cooperative operanti nel settore dell'economia ittica), Softeco Sismat S.p.A. (azienda leader nel mercato dell'information and communication technology), AGCI Agrital (l'associazione del settore agro-ittico-alimentare dell'AGCI) e la Regione Liguria, co-finanziatore di supporto.
Da qualche giorno, la collaborazione si è estesa anche al progetto Fish Box, nato per diffondere il consumo consapevole di pesce e accorciare la catena distributiva, rivolgendosi in forma diretta a gruppi di acquisto di quartiere o aziendali, Gas, associazioni e realtà operative nel mondo del biologico.
Grazie al loro impegno, fino ad ora sono state recuperate numerose specie di pesci “dimenticati” (tra cui, aguglia, leccia stellata, tombarello, boga, lampuga) che finalmente sono riusciti a vedersi riconosciuto il proprio posto sul banco del pesce accanto ai loro "cugini" più blasonati. La speranza è che la loro indiscussa bontà e il prezzo decisamente allettante possa indurre i consumatori ad un'inversione di tendenza e all'apertura verso nuove specie ittiche.
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di Flavia Rendina
24/02/2012