“I siciliani mangiano con il senso della storia”,a spiegarlo è la scrittrice Simonetta Agnello Hornby, mostrando in TV come si cucina - all’antica, e con allegria - nella propria masseria siciliana tra Favara e Agrigento. Palermitana ma britannica da decenni, racconta al Gambero Rosso tutti i particolari della serie televisiva Il pranzo di Mosè che la vedrà protagonista su Real Time alle 12.20 a partire da questa domenica.
Davanti alle telecamere e ai fornelli ci sono lei e sua sorella Chiara, architetto votato alla campagna sicula: grembiuli annodati nell’agriturismo di famiglia Fattoria Mosè - da qui il nome della serie TV - fra ulivi secolari, mandorli assolati, l’orto dietro casa, terracotta antiche, sapori di una volta.
L’anteprima internazionale della versione con i sottotitoli in inglese Moses’s Lunch è il palcoscenico del World Travel Market di Londra, nello stand della Regione Siciliana che la propone come evento di punta per giornalisti e investitori stranieri: in TV “i tesori della tradizione gastronomica siciliana” così la descrive ai cronisti ”magica porta d’ingresso per una dimensione dello spirito che solo un’isola nel cuore del Mediterraneo è in grado di offrire ai propri visitatori”.
“Ognuna delle sei puntate” spiega la scrittrice “è dedicata ad un pranzo differente: ad esempio uno è un pranzo composto solo da dolci (non c’è nulla di male, se fatto una volta l’anno), un altro prevede quattro caponate differenti e la Tuma all’Argentiera, un altro ancora è un pranzo di resti (con quello che c’è in cucina, come si faceva 50 anni fa), e poi abbiamo il pranzo di compleanno (durante il quale le portate sono scelte dal festeggiato, e in cui preparo la torta ungherese che una cuoca straniera insegnò a mia nonna), e il pranzo ad otto mani in cui cuciniamo insieme a due amici. Tutti piatti semplici, niente di costoso, esattamente come mangiamo noi in campagna”. Ricette antiche svelate man mano, ingrediente dopo ingrediente. Con le olive dell’antica Grecia, il pudding arabo, le verdure americane.
L’obiettivo? Incoraggiare i telespettatori a cucinare, ridendo e godendo della compagnia: “Una mia amica piange quando una ricetta non le riesce” afferma la scrittrice durante la prima puntata “ma non sono d’accordo, non ne vale la pena”.
Le riprese sono state realizzate lo scorso maggio, e c’è stato tempo anche per scrivere il libro che ha lo stesso titolo del programma (in libreria da venerdì 7 novembreedito da Giunti) e la copertina con la foto di mamma Elena. Ed è proprio la dimensione emotiva che colpisce di più: Agnello Hornby spiega anche la mise en place con l’occhio di chi deve far sentire a propri agio tutti gli ospiti e sceglie i loro posti in tavola in base al loro carattere: “Ho ideato questo programma” conclude “come un omaggio a mia madre e a mia zia Teresa: abbiamo sempre avuto questa casa grande, accogliente per tutti gli amici, dove c’era molta cura per i commensali. Lo spiegava Brian Savarin e lo ripeteva mia mamma: un padrone di casa deve occuparsi della felicità del proprio ospite, da quando entra in casa fino a quando esce”.
VIDEO: www.realtimetv.it/video/il-pranzo-di-mose-promo/
a cura di Francesca Marchese
Foto in apertura: un fotogramma del programma