Arrivare a Oliena significa farsi ipnotizzare dal monte Corrasi, uno straordinario massiccio di roccia che sovrasta il paese e domina zone boschive che si alternano e vigne, uliveti e aree di macchia mediterranea.
Oliena. Il centro abitato
Ma Oliena è anche una centro storico di grande interesse, con le sue 11 chiese e un patrimonio artistico legato all’arte orafa e al ricamo. Siamo a una decina di chilometri da Nuoro, nella Barbagia; in questo paesino che trasmette tuttora storia e cultura vivono poco più di settemila anime: le strade sono fatte d’impredau (grossi ciottoli incastrati l’un l’altro) e sembrano elevare le case, tutte ben conservate e attaccate tra loro. Quasi tutte le abitazioni storiche sono dotate di un cortile interno, con un’imponente scala in granito che porta al piano superiore dove la cucina domina l’architettura. All’esterno, tra le vie del paese, ancora oggi i murales raccontano storie e speranze.
Oliena, pasta tipica. Foto Gabriele Doppu
La gastronomia di Oliena
Fuori dal centro abitato c’è tutto un mondo fatto di bellezze naturalistiche e siti archeologici da visitare. “Oliena è un paese fortunato perché ha un ambiente naturale che permette delle produzioni di altissimo livello” spiega Giovanna Congiu, una delle tre fondatrici di Galaveras, presidio turistico di Oliena che si occupa di promuovere il territorio a 360 gradi “La nostra terra ci regala una materia prima favolosa. A partire dall’olio extravergine di oliva: la maggior parte degli olivi sono innesti di olivastro e producono la Nera di Oliena, da cui nasce un olio che marca profondamente questo territorio” racconta, e poi continua “Idem per l’uva e per il vino, per il grano e per la pasta, per le mandorle e per i dolci è la stessa cosa. Le tradizioni si sono tramandate per generazioni e si sono conservate”.
Pane tipico. Foto Gabriele Doppu
Oliena vive un’economia basata su piccole produzioni, nessuna realtà grossa, ma botteghe a gestione familiare dove quotidianamente vengono prodotte le quantità per la comunità. La ristorazione fa tesoro di tutto ciò. “Penso a sos maccarrones de busa: pasta artigianale fatta col ferro a maglia” sorride Giovanna “o a sos maccarrones a bocciu: fatti col rovescio della grattugia, andando a formare un piccolo bocciolo; e ancora i ravioli di formaggio o le casadinas salias: piccole tortine salate di formaggio” continua i suo elenco “Tra i dolci non possiamo dimenticare sas meligheddas (dolcetti di pasta di mandorle a forma di fruttini), sa con ttura de mele (ottenuta con miele e mandorle) o il tradizionale biscotto olianese (su pistoccu in sa cappa)”. E non manca il pane tradizionale: sas paneddas, le spianate di Oliena.
Il contesto ambientale e gli itinerari naturalistici
Tutto questo viene fatto in un contesto naturalistico unico, tra rocce, foreste, cascate e siti archeologici. “Oliena è sotto il monte Corrasi, arrivando da Nuoro si coglie subito come il massiccio domina il paese” racconta sempre Giovanna Congiu “Poco distante da Oliena c’è la sorgente di Su Gologone, la più grande sorgente di acqua carsica della Sardegna e simbolo di questo territorio. Da Su Gologone si arriva alla Valle di Lanaitto, dove sorge il villaggio nuragico Sas Sedda e Sos Carros che ha una fonte sacra all’avanguardia per il sistema di convoglio dell’acqua. E ancora la grotta di Sa Oche e la Grotta Corbeddu”. La valle è un punto di partenza per una serie di itinerari naturalistici che portano a Tiscali, verso Dorgali o del percorso che da Monte Maccione va verso Punta Corrasi,“un itinerario che parte da una foresta e arriva a un vero e proprio paesaggio lunare”.
Hòro - I dolci d’arte di Anna Gardu
Li considera suoi figli. Sono i figli di pasta di mandorle. Li crea, li modella, gli dà vita. Anna Gardu, di Oliena ha sempre visto all’opera la madre, mentre produceva i dolci sardi della tradizione, soprattutto quelli fatti con pasta di mandorla. Nella sua testa però non c’era la produzione dolciaria, ma l’argilla da modellare, i vasi da creare. Così le sue mani hanno iniziato a sagomare la pasta di mandorle e in men che non si dica è fuoriuscita l’arte. I riconoscimenti e gli elogi (da Sgarbi a una lettera ricevuta da Anna da parte del Papa) non hanno trasformato queste creazioni in business, nonostante le richieste da tutto il mondo. La soddisfazione di Anna si accontenta del fatto che nelle campagne di Oliena vengano piantati nuovi mandorleti, a garantire un progetto di filiera territoriale che ha valore e genera altro valore. Nel frattempo lei continua a essere ispirata e a creare: gioielli, amuleti, coralli, quadri ispirati alla natività o ad altre religioni. E ancora gallinelle (un vero simbolo dell’artigianato isolano), maschere tradizionali, scialli o rappresentazioni dei costumi sardi. Tutto rigorosamente edibile, creato in pasta di mandorle, zucchero e altri ingredienti da sempre utilizzati nella case. Anche se queste creazioni si fa fatica a mangiarle: alla sola vista appagano tutti i sensi.
Il vino
Il nome di Oliena è molto legato al suo vino, qui la coltivazione della vite e del vino la dobbiamo ai frati francescani che già nel 1500 d.C. possedevano nel territorio una grande vigna e degli stabilimenti per la vinificazione; un buon impulso fu in seguito dato dai padri Gesuiti, col loro lavoro improntato sulle produzioni di qualità. Nel suo soggiorno barbaricino, scriveva D’Annunzio come prefazione alle Osterie d’Italia di Hans Barth: “Non conoscete il Nepente d’Oliena neppure per fama? Ahi, lasso! Io son certo che, se ne beveste un sorso, non vorreste mai più partirvi dall’ombra delle candide rupi, e scegliereste per vostro eremo una di quelle cellette scarpellate nel macigno che i Sardi chiamano Domos de Janas, per quivi spugnosamente vivere in estasi fra caratello e quarteruolo. Io non lo conosco se non all’odore; e l’odore, indicibile, basta a inebriarmi”.
Se Oliena è conosciuta in Italia e nel mondo è anche per merito del suo Cannonau dalle caratteristiche uniche grazie alle quali si può fregiare della sottozona Nepente di Oliena all’interno della Doc regionale. Per capire le origini del nome, bisogna risalire al greco: “ne” sta per negazione e “penthos” significa tristezza. “Nessuna tristezza” quindi, con la parola utilizzata fin dall’antichità per descrivere vini o infusi che riuscissero a portare felicità e benessere.
La cantina sociale
A portare avanti il buon nome del paese vinicolo c’è sicuramente la cantina sociale, una realtà piccola (rispetto ad altre cooperative isolane) ma solida e che tiene in vita un tessuto economico e culturale legato al vino. Il nostro viaggio nel vino di Oliena non può che partire da qui, e non possiamo fare a meno di leggere – nei muri dello stabile ristrutturato – i versi di D’Annunzio, Satta e Grazia Deledda che hanno citato nei loro scritti Oliena e il vino Nepente. “Il punto forte sta nelle vigne che vivono dai 150 ai 700 metri sul livello del mare, con una varietà di suoli diversi tra di loro, tra disfacimento granitico, calcare e argilla. La cantina” racconta Daniele Manca, enologo della cooperativa “conta su circa 100 soci con una media di un ettaro di proprietà ciascuno. Il vero patrimonio è rappresentato dalle vecchie vigne ad alberello, alcune hanno più di 80 anni e sono impiantate per oltre il 90% con uva cannonau, ma vi è anche una piccola parte di granazza, una varietà bianca aromatica e autoctona da cui fare un passito” continua a illustrare questa eatà: “Le rese naturalmente bassissime (50 quintali per ettaro di resa media) garantiscono una qualità e il carattere unico del territorio che ritroviamo nel bicchiere”.
Sottozona e l'ipotesi di una Docg
“La sottozona” spiega ancora Manca “è vissuta con grande partecipazione: sono state già fatte le prime riunioni tra il Comune, la cantina e i conferitori per la creazione della Docg Oliena. Io la vedo come una Docg che punti tutto sul territorio più che sul vitigno: se qui ci sono storicamente anche alcune piccole percentuali di uve che si sono acclimatate perfettamente, ben vengano anche le altre varietà. Stigmatizzare questa realtà attraverso un disciplinare, vorrebbe dire mettere nero su bianco diverse cose che vengono già fatte dai viticoltori olianesi”.
Anche Nina Puddu è convinta che il Nepente di Oliena debba essere sempre più valorizzato e che dovrebbe diventare un vero brand territoriale. Nina, titolare con i fratelli Paolo e Francesco dell’azienda che porta il suo nome, produce 70mila bottiglie nei 30 ettari interamente dedicati al cannonau. “Qui il clima e il terreno garantiscono un particolare habitat ed è per questo che nel bicchiere abbiamo prodotti diversi da quelli di altre zone dell’isola sempre a base di Cannonau. Sarebbe ideale” spiega Nina “avere una Docg: sarebbe la seconda in Sardegna e la prima per un vino rosso. Stiamo lavorando con le altre cantine e le istituzioni per portare avanti un progetto di cui beneficerà il territorio intero”. Ma la produzione dell’azienda Puddu non si ferma al vino: una decina di anni dopo la creazione della cantina, negli anni ’80 nacque anche un salumi cio che ancora oggi produce insaccati stagionati di alta qualità. A partire dal prosciutto rustico disossato, no ad arrivare al guanciale e alla salsiccia sarda aromatizzata al vino. Naturalmente Nepente.
La degustazione
F.lli Puddu
Oliena (NU) | Loc. Orbuddai | tel. 0784 288457
Cannonau di Sardegna - Nepente di Oliena Ris. ’10 Pro Vois
Il Pro Vois è una grande Riserva che incarna in pieno il territorio di Oliena. Bella complessità e ricchezza al naso, con note di prugna, ciliegia matura e ori secchi in evidenza. La bocca è ricca, profonda, dal tannino morbido e dal sorso avvolgente. Ideale se abbinato a cinghiale in umido.
Cannonau di Sardegna - Nepente di Oliena Cl. Carros ’12
È tutto incentrato sulla balsamicità il Nepente di Oliena Carros frutto del millesimo 2012. Il naso offre note di frutto rosso maturo, tra cui la fragola e la marasca, ma non mancano note di resine e di sottobosco. La bocca è ricca, ma molto fresca e scorrevole, dalla sapidità che spinge il sorso in un finale saporito e polposo.
Cannonau di Sardegna - Nepente Di Oliena Tiscali ’14
Grande bevibilità e freschezza per il Tiscali, un Nepente di Oliena frutto delle vigne più giovani già coltivate seguendo i dettami del biologico. I profumi di rosa e piccoli frutti di bosco anticipano un sorso ritmico e succoso, giocato su una bella acidità che bilancia bene corpo, struttura e alcool. Finale profondo, con un tannino morbido che non asciuga mai la beva.
Gostolai
Oliena (NU) | via Friuli Venezia Giulia, 24 | tel. 0784 288417
Cannonau di Sardegna - Nepente di Oliena Ris. ‘10
A ben sette anni dalla vendemmia la Riserva di Tonino Arcadu (vignaiolo titolare dell’azienda Gostolai) sembra non aver paura di invecchiare. I profumi – per quanto già terziarizzati – affascinano e offrono note di fiori secchi, frutta sotto spirito, resine nobili e non mancano cenni fungini e di piante officinali. La bocca è snella, dal tannino setoso; l’alcol è integrato alla materia e il finale è saporito e profondo.
Cannonau di Sardegna - Nepente di Oliena Ris. D’annunzio ’06
Frutto di una selezione massima delle uve, derivanti dalle vigne più vecchie di proprietà, il D’Annunzio è la Riserva dedicata allo scrittore che diverse volte decantò le lodi del rosso di Oliena. L’annata 2006 offre note di prugna surmatura, marasca, scorza d’arancia candita e non mancano sensazioni eteree. La bocca è avvolgente, leggermente sfibrata, dal tannino leggero e morbido. Bel finale, profondo e caldo.
Cantina Coop. di Oliena
Oliena (NU) | Via Nuoro, 112 | tel. 0784 287509 | www.cantinasocialeoliena.it
Cannonau di Sardegna - Nepente di Oliena Classico Irilai ’12
L’Irilai è il rosso prodotto da qualche anno dalla cooperativa di Oliena. Profuma di mirto e macchia mediterranea, frutto rosso e tabacco. In bocca corpo e struttura sono ben bilanciati da una freschezza acida e da una bella sapidità che regala ritmo e lunghezza.
Cannonau di Sardegna – Nepente di Oliena Ris. ’10 Corrasi
Il Corrasi è frutto della massima selezione delle uve conferite. Vino di gran carattere e struttura, regala note di frutto rosso maturo, prugna, ciliegia sotto spirito, sottobosco e cenni mentolati. La bocca è ampia, dallo sviluppo morbido e avvolgente. Il tannino e la sapidità bilanciano bene il sorso.
Cannonau di Sardegna – Nepente di Oliena ’14
È il più giovane dei Cannonau della Cantina, ma non è certo un vino semplice, né tantomeno banale. Frutto di una bella annata, il Nepente 2014 profuma di macchia mediterranea e piccoli frutti di bosco, in bocca la beva è snella, dinamica e succosa: il tannino è maturo al punto giusto e corpo e struttura sono ben calibrati. Bel finale pulito e saporito.
Spumante - Rosé Ororosa
È l’outsider della selezione presentata. Nonostante il disciplinare del Nepente non annoveri uno spumante, l’Ororosa è comunque frutto di uve Cannonau di Oliena, coltivate su disfacimento granitico nei vigneti situati più in alto, a 650 metri. Profuma di fragolina di bosco, rosa e non mancano cenni di pasticceria. In bocca è fresco e fragrante, saporito e di buon corpo. Finale pulito, giocato su cenni aromatici percepiti al naso.
GLI INDIRIZZI
Mangiare
Su Gologone | Oliena (NU) | loc. Su Gologone | tel. 0784 287512 | www.sugologone.it
Gikappa | Oliena (NU) | c.so Martin Luther King, 4 | tel. 0784 288024 | www.gicappa.it
Sa corte | Oliena (NU) | via Nuoro, 138 | tel. 0784 1876131 | www.sacorte.it
Ristorantino Masiloghi | Oliena (NU) | via galiani, 68 | tel. 0784 285696 | www.masiloghi.it
Agriturismo Camisadu | Oliena (NU) | | loc. Camisadu | tel. 368 3479502 | www.agriturismocamisadu.com
Agriturismo Guthiddai | loc. Guthiddai | tel. 0784 286017 | www.agriturismoguthiddai.com
Dormire
Experience hotel su gologone | oliena (nu) | loc. Su gologone | tel. 0784 287512 | www.sugologone.it
B&b sa corte | oliena (nu) | via nuoro, 138 | tel. 0784 1876131 | www.sacorte.it
Foodshop
Tundu | piccola panetteria artigiana | Oliena (NU) | via G. La Pira, 8 | tel. 328 1946041 |
Oleificio Giuliana Puligheddu | Oliena (NU) | p.zza Collegio, 5 | tel. 0784 287734 | www.agricolapuligheddu.it
Cooperativa olivicoltori oliena | via Norgheri tel. 3938524644 |
Caseificio Mannalita | Oliena (NU) | loc. S’ena e Sabucos | tel. 339 2885887 | www.mannalita.it
Cooperativa Rinascita | caseificio oliena | Oliena (NU) | via Norgheri, 44 | tel. 0784287366 | www.sardegnapecorino.it
Dolci sardi | Gianfranca Puligheddu | Oliena (NU) | via Mazzini, 19 | tel. 392 0944625
Da vedere
Valle di Lanaitto (Grotte di Sa Oche, SuVentu, e Corbeddu; Villaggio nuragico e fonte sacra Sa Sedda ‘e sos Carros)
Villagio Nuragico Tiscali (Dorgali | Oliena): insediamento di epoca nuragica posizionato all’interno di una grotta di cui è crollata la volta, in cima al Monte Tiscali. 2 ore di trekking per raggiungerlo dalla base di partenza nella valle di Lanaitto.
Contatti: presidio turistico Galaveras | tel. 0784 286078 | [email protected]
Sorgenti di su Gologone: imponente fonte carsica alle falde del Supramonte, di rilevante interesse speleo turistico. Contatti: tel. 328 5649983 - 392 3925165 - 349 7128571 | [email protected] |
Info: www.sardegnaclickandgo.it
Arrivare a Oliena significa farsi ipnotizzare dal monte Corrasi, uno straordinario massiccio di roccia che sovrasta il paese e domina zone boschive che si alternano e vigne, uliveti e aree di macchia mediterranea.
Oliena. Il centro abitato
Ma Oliena è anche una centro storico di grande interesse, con le sue 11 chiese e un patrimonio artistico legato all’arte orafa e al ricamo. Siamo a una decina di chilometri da Nuoro, nella Barbagia; in questo paesino che trasmette tuttora storia e cultura vivono poco più di settemila anime: le strade sono fatte d’impredau (grossi ciottoli incastrati l’un l’altro) e sembrano elevare le case, tutte ben conservate e attaccate tra loro. Quasi tutte le abitazioni storiche sono dotate di un cortile interno, con un’imponente scala in granito che porta al piano superiore dove la cucina domina l’architettura. All’esterno, tra le vie del paese, ancora oggi i murales raccontano storie e speranze.
Oliena, pasta tipica. Foto Gabriele Doppu
La gastronomia di Oliena
Fuori dal centro abitato c’è tutto un mondo fatto di bellezze naturalistiche e siti archeologici da visitare. “Oliena è un paese fortunato perché ha un ambiente naturale che permette delle produzioni di altissimo livello” spiega Giovanna Congiu, una delle tre fondatrici di Galaveras, presidio turistico di Oliena che si occupa di promuovere il territorio a 360 gradi “La nostra terra ci regala una materia prima favolosa. A partire dall’olio extravergine di oliva: la maggior parte degli olivi sono innesti di olivastro e producono la Nera di Oliena, da cui nasce un olio che marca profondamente questo territorio” racconta, e poi continua “Idem per l’uva e per il vino, per il grano e per la pasta, per le mandorle e per i dolci è la stessa cosa. Le tradizioni si sono tramandate per generazioni e si sono conservate”.
Pane tipico. Foto Gabriele Doppu
Oliena vive un’economia basata su piccole produzioni, nessuna realtà grossa, ma botteghe a gestione familiare dove quotidianamente vengono prodotte le quantità per la comunità. La ristorazione fa tesoro di tutto ciò. “Penso a sos maccarrones de busa: pasta artigianale fatta col ferro a maglia” sorride Giovanna “o a sos maccarrones a bocciu: fatti col rovescio della grattugia, andando a formare un piccolo bocciolo; e ancora i ravioli di formaggio o le casadinas salias: piccole tortine salate di formaggio” continua i suo elenco “Tra i dolci non possiamo dimenticare sas meligheddas (dolcetti di pasta di mandorle a forma di fruttini), sa con ttura de mele (ottenuta con miele e mandorle) o il tradizionale biscotto olianese (su pistoccu in sa cappa)”. E non manca il pane tradizionale: sas paneddas, le spianate di Oliena.
Il contesto ambientale e gli itinerari naturalistici
Tutto questo viene fatto in un contesto naturalistico unico, tra rocce, foreste, cascate e siti archeologici. “Oliena è sotto il monte Corrasi, arrivando da Nuoro si coglie subito come il massiccio domina il paese” racconta sempre Giovanna Congiu “Poco distante da Oliena c’è la sorgente di Su Gologone, la più grande sorgente di acqua carsica della Sardegna e simbolo di questo territorio. Da Su Gologone si arriva alla Valle di Lanaitto, dove sorge il villaggio nuragico Sas Sedda e Sos Carros che ha una fonte sacra all’avanguardia per il sistema di convoglio dell’acqua. E ancora la grotta di Sa Oche e la Grotta Corbeddu”. La valle è un punto di partenza per una serie di itinerari naturalistici che portano a Tiscali, verso Dorgali o del percorso che da Monte Maccione va verso Punta Corrasi,“un itinerario che parte da una foresta e arriva a un vero e proprio paesaggio lunare”.
Hòro - I dolci d’arte di Anna Gardu
Li considera suoi figli. Sono i figli di pasta di mandorle. Li crea, li modella, gli dà vita. Anna Gardu, di Oliena ha sempre visto all’opera la madre, mentre produceva i dolci sardi della tradizione, soprattutto quelli fatti con pasta di mandorla. Nella sua testa però non c’era la produzione dolciaria, ma l’argilla da modellare, i vasi da creare. Così le sue mani hanno iniziato a sagomare la pasta di mandorle e in men che non si dica è fuoriuscita l’arte. I riconoscimenti e gli elogi (da Sgarbi a una lettera ricevuta da Anna da parte del Papa) non hanno trasformato queste creazioni in business, nonostante le richieste da tutto il mondo. La soddisfazione di Anna si accontenta del fatto che nelle campagne di Oliena vengano piantati nuovi mandorleti, a garantire un progetto di filiera territoriale che ha valore e genera altro valore. Nel frattempo lei continua a essere ispirata e a creare: gioielli, amuleti, coralli, quadri ispirati alla natività o ad altre religioni. E ancora gallinelle (un vero simbolo dell’artigianato isolano), maschere tradizionali, scialli o rappresentazioni dei costumi sardi. Tutto rigorosamente edibile, creato in pasta di mandorle, zucchero e altri ingredienti da sempre utilizzati nella case. Anche se queste creazioni si fa fatica a mangiarle: alla sola vista appagano tutti i sensi.
Il vino
Il nome di Oliena è molto legato al suo vino, qui la coltivazione della vite e del vino la dobbiamo ai frati francescani che già nel 1500 d.C. possedevano nel territorio una grande vigna e degli stabilimenti per la vinificazione; un buon impulso fu in seguito dato dai padri Gesuiti, col loro lavoro improntato sulle produzioni di qualità. Nel suo soggiorno barbaricino, scriveva D’Annunzio come prefazione alle Osterie d’Italia di Hans Barth: “Non conoscete il Nepente d’Oliena neppure per fama? Ahi, lasso! Io son certo che, se ne beveste un sorso, non vorreste mai più partirvi dall’ombra delle candide rupi, e scegliereste per vostro eremo una di quelle cellette scarpellate nel macigno che i Sardi chiamano Domos de Janas, per quivi spugnosamente vivere in estasi fra caratello e quarteruolo. Io non lo conosco se non all’odore; e l’odore, indicibile, basta a inebriarmi”.
Se Oliena è conosciuta in Italia e nel mondo è anche per merito del suo Cannonau dalle caratteristiche uniche grazie alle quali si può fregiare della sottozona Nepente di Oliena all’interno della Doc regionale. Per capire le origini del nome, bisogna risalire al greco: “ne” sta per negazione e “penthos” significa tristezza. “Nessuna tristezza” quindi, con la parola utilizzata fin dall’antichità per descrivere vini o infusi che riuscissero a portare felicità e benessere.
La cantina sociale
A portare avanti il buon nome del paese vinicolo c’è sicuramente la cantina sociale, una realtà piccola (rispetto ad altre cooperative isolane) ma solida e che tiene in vita un tessuto economico e culturale legato al vino. Il nostro viaggio nel vino di Oliena non può che partire da qui, e non possiamo fare a meno di leggere – nei muri dello stabile ristrutturato – i versi di D’Annunzio, Satta e Grazia Deledda che hanno citato nei loro scritti Oliena e il vino Nepente. “Il punto forte sta nelle vigne che vivono dai 150 ai 700 metri sul livello del mare, con una varietà di suoli diversi tra di loro, tra disfacimento granitico, calcare e argilla. La cantina” racconta Daniele Manca, enologo della cooperativa “conta su circa 100 soci con una media di un ettaro di proprietà ciascuno. Il vero patrimonio è rappresentato dalle vecchie vigne ad alberello, alcune hanno più di 80 anni e sono impiantate per oltre il 90% con uva cannonau, ma vi è anche una piccola parte di granazza, una varietà bianca aromatica e autoctona da cui fare un passito” continua a illustrare questa eatà: “Le rese naturalmente bassissime (50 quintali per ettaro di resa media) garantiscono una qualità e il carattere unico del territorio che ritroviamo nel bicchiere”.
Sottozona e l'ipotesi di una Docg
“La sottozona” spiega ancora Manca “è vissuta con grande partecipazione: sono state già fatte le prime riunioni tra il Comune, la cantina e i conferitori per la creazione della Docg Oliena. Io la vedo come una Docg che punti tutto sul territorio più che sul vitigno: se qui ci sono storicamente anche alcune piccole percentuali di uve che si sono acclimatate perfettamente, ben vengano anche le altre varietà. Stigmatizzare questa realtà attraverso un disciplinare, vorrebbe dire mettere nero su bianco diverse cose che vengono già fatte dai viticoltori olianesi”.
Anche Nina Puddu è convinta che il Nepente di Oliena debba essere sempre più valorizzato e che dovrebbe diventare un vero brand territoriale. Nina, titolare con i fratelli Paolo e Francesco dell’azienda che porta il suo nome, produce 70mila bottiglie nei 30 ettari interamente dedicati al cannonau. “Qui il clima e il terreno garantiscono un particolare habitat ed è per questo che nel bicchiere abbiamo prodotti diversi da quelli di altre zone dell’isola sempre a base di Cannonau. Sarebbe ideale” spiega Nina “avere una Docg: sarebbe la seconda in Sardegna e la prima per un vino rosso. Stiamo lavorando con le altre cantine e le istituzioni per portare avanti un progetto di cui beneficerà il territorio intero”. Ma la produzione dell’azienda Puddu non si ferma al vino: una decina di anni dopo la creazione della cantina, negli anni ’80 nacque anche un salumi cio che ancora oggi produce insaccati stagionati di alta qualità. A partire dal prosciutto rustico disossato, no ad arrivare al guanciale e alla salsiccia sarda aromatizzata al vino. Naturalmente Nepente.
La degustazione
F.lli Puddu
Oliena (NU) | Loc. Orbuddai | tel. 0784 288457
Cannonau di Sardegna - Nepente di Oliena Ris. ’10 Pro Vois
Il Pro Vois è una grande Riserva che incarna in pieno il territorio di Oliena. Bella complessità e ricchezza al naso, con note di prugna, ciliegia matura e ori secchi in evidenza. La bocca è ricca, profonda, dal tannino morbido e dal sorso avvolgente. Ideale se abbinato a cinghiale in umido.
Cannonau di Sardegna - Nepente di Oliena Cl. Carros ’12
È tutto incentrato sulla balsamicità il Nepente di Oliena Carros frutto del millesimo 2012. Il naso offre note di frutto rosso maturo, tra cui la fragola e la marasca, ma non mancano note di resine e di sottobosco. La bocca è ricca, ma molto fresca e scorrevole, dalla sapidità che spinge il sorso in un finale saporito e polposo.
Cannonau di Sardegna - Nepente Di Oliena Tiscali ’14
Grande bevibilità e freschezza per il Tiscali, un Nepente di Oliena frutto delle vigne più giovani già coltivate seguendo i dettami del biologico. I profumi di rosa e piccoli frutti di bosco anticipano un sorso ritmico e succoso, giocato su una bella acidità che bilancia bene corpo, struttura e alcool. Finale profondo, con un tannino morbido che non asciuga mai la beva.
Gostolai
Oliena (NU) | via Friuli Venezia Giulia, 24 | tel. 0784 288417
Cannonau di Sardegna - Nepente di Oliena Ris. ‘10
A ben sette anni dalla vendemmia la Riserva di Tonino Arcadu (vignaiolo titolare dell’azienda Gostolai) sembra non aver paura di invecchiare. I profumi – per quanto già terziarizzati – affascinano e offrono note di fiori secchi, frutta sotto spirito, resine nobili e non mancano cenni fungini e di piante officinali. La bocca è snella, dal tannino setoso; l’alcol è integrato alla materia e il finale è saporito e profondo.
Cannonau di Sardegna - Nepente di Oliena Ris. D’annunzio ’06
Frutto di una selezione massima delle uve, derivanti dalle vigne più vecchie di proprietà, il D’Annunzio è la Riserva dedicata allo scrittore che diverse volte decantò le lodi del rosso di Oliena. L’annata 2006 offre note di prugna surmatura, marasca, scorza d’arancia candita e non mancano sensazioni eteree. La bocca è avvolgente, leggermente sfibrata, dal tannino leggero e morbido. Bel finale, profondo e caldo.
Cantina Coop. di Oliena
Oliena (NU) | Via Nuoro, 112 | tel. 0784 287509 | www.cantinasocialeoliena.it
Cannonau di Sardegna - Nepente di Oliena Classico Irilai ’12
L’Irilai è il rosso prodotto da qualche anno dalla cooperativa di Oliena. Profuma di mirto e macchia mediterranea, frutto rosso e tabacco. In bocca corpo e struttura sono ben bilanciati da una freschezza acida e da una bella sapidità che regala ritmo e lunghezza.
Cannonau di Sardegna – Nepente di Oliena Ris. ’10 Corrasi
Il Corrasi è frutto della massima selezione delle uve conferite. Vino di gran carattere e struttura, regala note di frutto rosso maturo, prugna, ciliegia sotto spirito, sottobosco e cenni mentolati. La bocca è ampia, dallo sviluppo morbido e avvolgente. Il tannino e la sapidità bilanciano bene il sorso.
Cannonau di Sardegna – Nepente di Oliena ’14
È il più giovane dei Cannonau della Cantina, ma non è certo un vino semplice, né tantomeno banale. Frutto di una bella annata, il Nepente 2014 profuma di macchia mediterranea e piccoli frutti di bosco, in bocca la beva è snella, dinamica e succosa: il tannino è maturo al punto giusto e corpo e struttura sono ben calibrati. Bel finale pulito e saporito.
Spumante - Rosé Ororosa
È l’outsider della selezione presentata. Nonostante il disciplinare del Nepente non annoveri uno spumante, l’Ororosa è comunque frutto di uve Cannonau di Oliena, coltivate su disfacimento granitico nei vigneti situati più in alto, a 650 metri. Profuma di fragolina di bosco, rosa e non mancano cenni di pasticceria. In bocca è fresco e fragrante, saporito e di buon corpo. Finale pulito, giocato su cenni aromatici percepiti al naso.
GLI INDIRIZZI
Mangiare
Su Gologone | Oliena (NU) | loc. Su Gologone | tel. 0784 287512 | www.sugologone.it
Gikappa | Oliena (NU) | c.so Martin Luther King, 4 | tel. 0784 288024 | www.gicappa.it
Sa corte | Oliena (NU) | via Nuoro, 138 | tel. 0784 1876131 | www.sacorte.it
Ristorantino Masiloghi | Oliena (NU) | via galiani, 68 | tel. 0784 285696 | www.masiloghi.it
Agriturismo Camisadu | Oliena (NU) | | loc. Camisadu | tel. 368 3479502 | www.agriturismocamisadu.com
Agriturismo Guthiddai | loc. Guthiddai | tel. 0784 286017 | www.agriturismoguthiddai.com
Dormire
Experience hotel su gologone | oliena (nu) | loc. Su gologone | tel. 0784 287512 | www.sugologone.it
B&b sa corte | oliena (nu) | via nuoro, 138 | tel. 0784 1876131 | www.sacorte.it
Foodshop
Tundu | piccola panetteria artigiana | Oliena (NU) | via G. La Pira, 8 | tel. 328 1946041 |
Oleificio Giuliana Puligheddu | Oliena (NU) | p.zza Collegio, 5 | tel. 0784 287734 | www.agricolapuligheddu.it
Cooperativa olivicoltori oliena | via Norgheri tel. 3938524644 |
Caseificio Mannalita | Oliena (NU) | loc. S’ena e Sabucos | tel. 339 2885887 | www.mannalita.it
Cooperativa Rinascita | caseificio oliena | Oliena (NU) | via Norgheri, 44 | tel. 0784287366 | www.sardegnapecorino.it
Dolci sardi | Gianfranca Puligheddu | Oliena (NU) | via Mazzini, 19 | tel. 392 0944625
Da vedere
Valle di Lanaitto (Grotte di Sa Oche, SuVentu, e Corbeddu; Villaggio nuragico e fonte sacra Sa Sedda ‘e sos Carros)
Villagio Nuragico Tiscali (Dorgali | Oliena): insediamento di epoca nuragica posizionato all’interno di una grotta di cui è crollata la volta, in cima al Monte Tiscali. 2 ore di trekking per raggiungerlo dalla base di partenza nella valle di Lanaitto.
Contatti: presidio turistico Galaveras | tel. 0784 286078 | [email protected]
Sorgenti di su Gologone: imponente fonte carsica alle falde del Supramonte, di rilevante interesse speleo turistico. Contatti: tel. 328 5649983 - 392 3925165 - 349 7128571 | [email protected] |
Info: www.sardegnaclickandgo.it